Recensione: The voice of the wretched

Di ciotom - 24 Settembre 2002 - 0:00
The voice of the wretched

Dopo quasi 12 anni di onoratissima carriera arriva per il più famoso gruppo doom gothic il momento del live album…e che live!!!!!

In questo disco possiamo infatti trovare quasi tutti i classici della band guidata da Aaron, che in 75 minuti di pura sofferenza ci regala dieci perle illuminate da un’oscura luce.

Troviamo canzoni da quasi tutti i loro album, anche se la maggior parte sono prese da quel capolavoro che è Turn loose the swans. Purtroppo è poco rappresentato l’ultimo album in studio della band, The dreadfull hours, rappresentato dalla sola A cruel taste of winter.

Sembra eccezionale l’energia che riesce a sprigionare questo gruppo dal vivo, che soprattutto con The fever sea spacca davvero tutto!!!!

Un plauso particolare va all’indiscusso capolavoro della band, la magnifica The cry of mankind che da sola vale l’acquisto del cd.

Tutti i membri della band non sbagliano una sola nota, e questo fa pensare a dei piccoli ritocchino in studio…ma se questo è il risultato ben vengano!

Perfetta anche la produzione, che fa risaltare tutti i suoni in modo perfetto. Grandioso il lavoro fatto per la batteria di Shaun, perché si possono riconoscere perfettamente e distintamente tutte le componenti dello strumento, dai piatti fino alla cassa.

Il discorso invece cambia un po’ per l’artwork, a mio parere un po’ scialbo (anche l’occhio vuole la sua parte!) e attenzione!!!!! Sul retro la canzone Turn loose de swans appare come quarta traccia, invece è la seconda, e la seconda The snow in my hand è in realtà la quarta traccia!

Nonostante ciò un disco che consiglio a tutti gli amanti del gothic, del doom e del romanticismo in generale!