Recensione: The Way of Ancients

Di Stefano Usardi - 24 Marzo 2024 - 10:00

I giocatori di Diablo 2 (ma soprattutto della sua espansione “Lord of Destruction”) non avranno difficoltà a identificare il soggetto della copertina di “The Way of Ancients”, secondo lavoro per gli americani Volcandra. Questo ardimentoso quintetto del Kentucky porta avanti il suo amore per il celeberrimo videogioco (basta dare un’occhiata anche veloce ai testi per rendersene conto) con un belligerante ibrido tra death melodico e black metal, con qualche spruzzatina di thrash qua e là. Riff tesi e corpacciuti di base melodeath ne costituiscono la base portante, ma si fanno gelidi e crudi grazie alle sghembe accelerazioni black (che, seppur prive della tipica malvagità del genere, instillano comunque una certa tensione quando serve), mescolandosi infine ad un vocione che alterna urla irose a un growl cupo e una sezione ritmica che martella con la giusta foga. Rispetto ai precedenti lavori, la componente melodica si fa sentire ancora abbastanza spesso ma senza mai essere invadente, e screzia il piglio più bellicoso dei cinque di Louisville per tingere il tutto di atmosfere di volta in volta malinconiche, rombanti, inquiete o maestose. I Volcandra hanno fatto bene i compiti e sfruttano la mezz’ora di cui è composto “The Way of Ancients” per creare canzoni solide e dirette, la cui struttura compatta ma al tempo stesso sfaccettata intrattiene senza appesantire, insinuando nel frattempo qualche nota più epica tra una raffica gelida e l’altra. Indicative di questa rotondità sonora sono “Birth of the Nephalem”, che nel suo andamento agguerrito ma al tempo stesso screziato di malinconia racchiude le caratteristiche del gruppo, la frenetica ma sempre controllata “Fouled Sanctity” e la title track, che chiude “The Way of Ancients” col giusto respiro epico. Non mancano, tuttavia, episodi più votati ad un certo nichilismo come la feroce “Nemesis Confession”.
The Way of Ancients” è sicuramente un ottimo biglietto da visita per i Volcandra, diretto ma tutt’altro che scontato, e mescola atmosfere e carica frontale per una mezz’ora di sane bastonate.

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