Recensione: Transmission X

Di Fabio Vellata - 19 Marzo 2009 - 0:00
Transmission X
Band: TXS
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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70

I TXS nascono dalle ceneri degli Hush, gruppo norvegese attivo sino a pochi anni fa ed autore di tre album, semplicemente discreti ma non classificabili tra le release memorabili o di alta fascia.

Cambia il nome ma non muta il genere d’affiliazione, sempre da ricercarsi nell’AOR scandinavo spesso zuccheroso e morbido che qualcosa ha a che spartire con certo pop dal profilo meno commerciale, richiamando alla mente in taluni passaggi, alcune cose create nel recente passato da Bon Jovi e Def Leppard.
Aiuta nell’intento, una produzione da primi della classe ed una resa sonora davvero molto ben congeniata, perfetta per porre in risalto i numerosi effetti di sottofondo utilizzati dal gruppo nello sviluppo dei brani, ed ottima per conferire una rotondità più che accettabile alle composizioni.
Manca purtroppo il suono di una vera batteria, aspetto non certo di secondo piano in un album rock – pur melodico che sia – qui sostituita da una impersonale drum machine.
Piace molto inoltre, la voce del singer Dag Aspen Brekke, differente dai soliti cliché ed impostata su toni spesso profondi ed avvolgenti, molto adatti a garantire alle canzoni un certo non so che di “notturno”. Aspetto questo che, unito ai movimenti ritmici mai troppo urgenti o esuberanti, conduce in porto un disco dalle atmosfere piuttosto rilassate ed amichevoli.

Non si manifestano in effetti, evidenti ragioni di critica, al di fuori di una certa convenzionalità per le linee melodiche e le strutture dei brani che, fatta eccezione per alcuni episodi, quasi mai riescono a sorprendere l’ascoltatore con colpi ad effetto o trovate genialoidi.

Un album che veleggia dunque verso lidi sicuri e si affida ad un nucleo di tracce in ogni modo di qualche interesse, sebbene talora definibili di gradevole “consuetudine”.
Il meglio delle doti in possesso della band nordica, è concentrato nelle ottime “Chamaleon Man”, “Time To Say Goodbye”, “Breathe You Out” e nell’accattivante e superiore “Turn Back Time”, canzone, per eleganza e bontà strumentale (eccellenti gli assolo conclusivi in stile Josh Ramos del chitarrista Kenneth Kristiansen) ideale nel ruolo di perla assoluta dell’intero cd.
C’è posto inoltre per una buona cover di “Unbelievable” (da “X”) dei già citati Def Leppard e per una restante serie di brani che non dispiace affatto e delega ad un unico paio di titoli (segnatamente “Rat Trap” e “Bad Reputation”), il compito di far numero in una tracklist tutto sommato ben assemblata.

Conclusione facile quindi. Come tanti loro colleghi, i TXS non inventano nulla e non sovvertono schemi consolidati. Riescono tuttavia nell’intento di proporre qualche melodia valida, confezionando un dischetto che si lascia ascoltare amabilmente e mette a disposizione alcuni stralci di musica realizzata con ottimo mestiere.

In due parole, nulla d’epocale, ma molto ben suonato e presentato in modo decisamente dignitoso.
Insomma, se l’AOR morbido è la vostra passione, un’opportunità a ”Transmission X” non pare essere idea poi tanto malvagia.

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Tracklist:

01. Who Will You Run To
02. Chameleon Man
03. Time To Say Goodbye
04. Breathe You Out
05. Unbelievable
06. Kicking Leaves
07. Rat Trap
08. Turn Back Time
09. Bad Reputation
10. Stay

Line Up:

Dag Aspen Brekke – Voce / Cori
Kenneth E Kristiansen – Chitarre / Cori / Programming
Terje Smedvold – Tastiere / Piano / Chitarra acustica
Kjell Reierstad – Basso

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