Recensione: Vargaresa

Di Daniele Balestrieri - 27 Maggio 2005 - 0:00
Vargaresa
Band: Månegarm
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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71

Ricompaiono i Månegarm, band di prim’ordine nel panorama black-viking che ha offerto una sequela notevole di album di classe fin dalla prima release nel non troppo lontano 1998. Riposato dalle fatiche dell’ottimo Dödsfärd, parentesi leggermente melodica dopo due furenti album di viking black con improvvisi stacchi folk, insieme alla Displeased Records il quartetto svedese decide di recuperare il materiale dei loro due demo, Ur Nattvindar e Vargaresa, e di pubblicarli ufficialmente in una veste davvero accattivante. Chiamato nuovamente ai pennelli il mai troppo osannato Kris Verwimp, autore anche delle copertine di Havets Vargar e Dödsfärd, i quattro ci offrono un lavoro di rara bellezza e di grande gusto artistico.
Musicalmente, ovviamente, si ritorna ai tempi di Nordstjärnans Tidsålder – ovvero a quel black maligno di scuola norvegese, in cui turbini di chitarre sferzano e distruggono creando un’atmosfera tanto gelida quanto malinconica: in Vargaresa, primo demo offerto (1996), c’è poco spazio per i compromessi. Giri di batteria, scream diabolico, piccole parti in growl e brevi ma incisivi rallentamenti raccontano una band che già aveva chiaro il proprio percorso prima ancora di nascere. Vargaresa in realtà scorre tranquillo per quanto tranquillo possa essere un demo black impreziosito da piccoli rallentamenti, fino al salto di qualità che avverrà un anno dopo, nel 1997, con Ur Nattvindar. Sembrano quasi passati dieci anni tra il primo e il secondo demo, eppure sono distanziati da appena 9 mesi. Ur Nattvindar forgia e definisce ciò che saranno i Månegarm da quel momento in poi, ovvero un miscuglio magico di preponderante Black Metal e avvolgenti venature Folk Metal e Thrash Metal – quel mix, insomma, che da sempre ha definito il Viking scandinavo.
La differenza tra le due parti è notevole, e chi apprezza di più il viking di nuova scuola rimarrà molto più affascinato dalle glaciali e surreali atmosfere di Ur Nattvindar piuttosto che dal vento sferzante di Vargaresa. Notevole è quella che a mio giudizio è la traccia più riuscita di entrambi i demo, “Det Sargade Landet“, una trascinante epopea viking che ricorda nel suo tormentato pianoforte i migliori brani dei Throes of Dawn, nel suo eclettico violino i Moonsorrow più ispirati e nei suoi eterei cori femminili gli Storm più genuini. Una traccia che probabilmente avrebbe fatto storia se fosse stata resa pubblica già tempo addietro.
Eppure, per quanto siano degli onesti produttori di musica di gran livello, riescono ad essere apprezzati da tutti ma non amati alla follia: gli manca quel qualcosa che sia forse il guizzo di genio dei Windir, o quelle melodie stratificate degli Asmegin, oppure ancora quell’alone di mistero che circonda la maggior parte dei produttori di viking di questo tipo, ancora saldamente ancorati alla madre Norvegia. Una buona proposta di buoni artigiani del black che sanno far parlare di sé senza creare troppo rumore, e una di quelle pochissime band su cui ancora si può fare affidamento.

Interessante e curiosa la title-track del secondo demo, “Ur Nattvindar“, che si interrompe in un lunghissimo silenzio dopo appena un minuto e mezzo, e ritorna a farsi sentire a cinque minuti abbondanti, in una specie di medley di prove di studio ‘abortite’, probabilmente mai diventate canzoni vere e proprie. Interessanti, peraltro, visto che a tratti paiono dei brani di death svedese. Probabilmente un tentativo malriuscito (per fortuna) di andare a rinfoltire la già nutrita schiera di deathster svedesi. In attesa del prossimo Vredens Tid, Vargaresa è un album che non deluderà le aspettative, anche se la prima parte abbraccia una scena black già lungamente abusata, mentre la seconda appartiene a quel periodo Månegarm già ampiamente sviluppato nei tre album successivi.
I fans avranno già timbrato il cartellino da tempo, mentre i visitatori occasionali potrebbero voler testare le uscite ufficiali prima di gettarsi nel vortice primordiale dei demo – da sempre prodotti per fans, specie se postumi.

TRACKLIST:

Vargaresa:
01. Vargaresa
02. Hymn till vinternatt
03. Blod på min klinga
04. Nattens jungfru

Ur nattvindar:
05. Intro
06. Daughters of Eve
07. Ett gammalt troll
08. Det sargade landet
09. Ur nattvindar

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