Recensione: Vertigo
Arrivati al quinto album in carriera, non si parla più di qualcosa di sconosciuto, piuttosto di una piacevole conferma all’insegna della continuità.
Il nuovo album dei nostrani Sandness – “Vertigo” – è un disco semplice e diretto, fatto di suoni ben torniti che, grazie alla produzione di un maestro come Alessandro Del Vecchio, implementano il valore della proposta di una band onesta e dai valori assolutamente dignitosi.
Hard rock, senza menare troppo il can per l’aia. Un po’ di influenze illustri: da vecchi eroi come UFO, Thin Lizzy ed Alice Cooper, ai più recenti esponenti di radice nordica del rock arcigno quali Hellacopters ed Hardcore Superstar. Senza perdere di vista qualcosa di maggiormente accessibile e di facile fruizione come The Darkness e Greta Van Fleet. Il denominatore comune, è sempre e comunque rappresentato dagli anni settanta, decennio all’interno del quale il gruppo italiano pare sentirsi particolarmente a proprio agio.
“Vertigo” è un disco pensato probabilmente per l’esperienza dal vivo. “Draw the Line”, “Back for More”, “Rock n’roll High”, “Not Your Dog” e “Neverending Road” sono una bella botta di energia torrenziale che non si perde in sofismi e va dritto al sodo, formula senza dubbio adatta per scaldare il pubblico in sede live.
Qualche soffuso e seminascosto accenno AOR, si accende soprattutto nella parte finale del disco. Accenni leggermente più solari in luogo del classico rock di strada scandito dalle voci spesso ruvide ed abrasive dei due frontman Mark e Robby. Un tocco di colore che rende appena più vario e frizzante il panorama, altrimenti saldamente piantato nella tradizione che meno indugia in raffinatezze.
Dieci brani che vanno fatti “circolare” nelle orecchie un po’ di volte per diventare familiari, consolidando poco alla volta i buoni risvolti che il nuovo cd dei Sandness offre concretamente.
Molta sostanza, idee chiare e qualche momento più accattivante. Con quel gradevole retrogusto underground di musica schietta e fatta per passione che conferisce un aura genuina e credibile ad un prodotto lineare.
Che non pretende di diventare un classico, ma con carattere e personalità mette in campo doti determinanti nel farlo risultare riuscito.
