Recensione: Victim You [Reissue]
La storia dei Son Of a Bitch nasce nel lontano 1974, quando due giovani musicisti rispondenti ai nomi di Steve Dawson (basso) e Graham Oliver (chitarra) danno vita a un gruppo per potersi esibire dal vivo ed iniziare a coltivare un sogno. Qualche tempo dopo avviene la magia: fondendosi con i Coast di Peter Byford (voce, basso) e Paul Quinn (chitarra) danno il via a quelli che diverranno campioni assoluti della NWOBHM, dopo l’innesto del fondamentale Pete Gill alla batteria, ossia i Saxon.
Questa la classic-killer line-up della band, a oggi ineguagliata, in grado si sfornare capolavori del Metallo mondiale senza tempo con la emme maiuscola del calibro di Wheels Of Steel, Strong Arm Of The Law e Denim&Leather, appena dopo l’esordio omonimo del 1979.
Spesso accade che le belle storie debbano finire, e ancor più spesso per ingerenze esterne, tanto che una vera band come i Saxon, all’interno della quale vigeva lo slogan all for one & one for all, coniato durante le innumerevoli notti gelate nelle quali i musicisti dormivano accatastati nel retro di un vecchio furgone Ford dopo i concerti inglesi, inizia a perdere i pezzi.
Negli anni se ne vanno, o per meglio dire vengono silurati, nell’ordine: Pete Gill, Steve Dawson, Graham Oliver e i Saxon continuano con altri elementi, sotto la guida spirituale e non solo dell’accoppiata Byford/Quinn. E’ del 1996 la notizia della rifondazione del vecchio moniker Son Of a Bitch, che raduna i tre esodati Oliver, Dawson e Gill. A completare il team nientepopodimeno che il singer dei Thunderhead Ted Bullet e alla seconda ascia un altro elemento di spicco della NWOBHM: l’ex Saracen Haydn Convay.
L’ottimale cornice di una città dura e pura come Manchester tiene a battesimo Victim You, il frutto della reunion. Il debutto dal vivo del combo avviene come headliner al The Isle Of Mann TT, al quale seguono show a Zurigo, in Svizzera, per poi suonare in Olanda, Brasile e Spagna. La band si scioglie dopo i sopraggiunti problemi di salute accusati dal bombardiere Pete Gill e i successivi impegni contrattuali ai quali deve ottemperare Ted Bullet con i suoi Thunderhead. Graham Oliver, Steve Dawson e Hadyn Convay, a quel punto pongono le basi per ripartire con un nuovo progetto, denominato Oliver Dawson Saxon, con più problemi legali con gli altri ex Saxon che effettive fortune nel music biz.
La sempre attenta alle chicche label inglese Angel Air Records dà oggi alle stampe la versione remaster di Victim You, con una bonus track inedita risalente alle recording session del 1996, nuova copertina e un interessante booklet di dodici pagine contenente le storia della band, oltre ad altre informazioni e foto del gruppo.
Spararsi di fila tutti i pezzi, dall’opener Bitch Of A Place To Be fino ad arrivare all’inedita Running away (From You) equivale a fare una piena di HM classico di stampo NWOBHM senza ma e senza se. Graditi sussulti assicurati fra le cavalcate chitarristiche contenute in Drivin’ Sideways, l’adrenalina su tempi veloci di More For Me e la pesantezza made in Birmingham della stessa bonus track, tutt’altro che un filler. Ted Bullet è una sicurezza, uno in possesso di una voce acida che sta come il cacio sui maccheroni, Pete Gill fornisce al solito la solita e solida dose di mazzate anni Ottanta e il resto della band di certo non si discute.
Se Victim You preso in blocco non delude le attese, è altrettanto vero che manca di quei pezzi che per davvero fanno saltare dalla sedia e strabuzzare gli occhi, cosa che gli Stallions Of The Highway di Sheffield invece sapevano fare, e bene. Risiede proprio in questo il rammarico, a ulteriore conferma che certi brani che hanno fatto la leggenda dell’heavy metal non a caso sono usciti quando Byford, Gill, Quinn, Oliver e Dawson scrivevano insieme. Il “dopo”, per entrambi gli ensemble, nonostante album più che dignitosi da parte dei Saxon di Biff e Quinn, non è mai riuscito ad eguagliare il “prima”.
Stefano “Steven Rich” Ricetti
TRACKLIST:
1. Bitch Of A Place To Be
2. Drivin’ Sideways
3. Past The Point
4. No Ones Getting Over
5. Treacherous Timer
6. Love Your Misery
7. I Still Care
8. Old School
9. More For Me
10. Evil Sweet Evil
11. Victim You
BONUS TRACK
12. Running away (From You)
Line-up:
GRAHAM OLIVER – chitarra
STEVE DAWSON – basso
PETE GILL – batteria
HAYDN CONWAY – chitarra
TED BULLET – voce