Recensione: Visual Lies

Di hellbound77 - 12 Marzo 2005 - 0:00
Visual Lies
Band: Lizzy Borden
Etichetta:
Genere:
Anno: 1987
Nazione:
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85

I Lizzy borden negli anni 80 erano una solida realtà del panorama US metal,capitanati per l’appunto dal pazzoide ma talentuoso vocalist Lizzy borden i nostri si sono resi protagonisti di una discografia fatta di sano heavy metal con un gusto macabro e grandguignolesco nei loro live shows che li poteva far passare per i fratellini minori dei Wasp,precisando comunque che i nostri attingevano a piene mani dall’heavy metal più puro di Iron maiden e Judas priest , almeno per quel che riguarda i loro primi tre dischi.
L’esordio giunge nell’84 con l’ep “Give’em the axe”, seguito l’anno successivo da “Love you to pieces” lavoro sicuramente acerbo ma su cui svetta l’ugola incontenibile di Lizzy addirittura fastidiosa per gli eccessivi acuti utilizzati, comunque ciò non toglie che il disco conquisti i fan vogliosi di sano heavy metal, merito soprattutto delle fantastiche “Council for the caldroom”, “Psycopath”, “Red rum” e “American metal” il cui titolo è tutto un programma e ben esemplifica le dichiarazioni d‘appartenenza dei Lizzy borden. Nell’86 arriva già il primo live “The murderess metal road show”, a dire il vero un po’ troppo prematuro e non proprio indispensabile, ma questo poco importa perchè proprio lo stesso anno viene dato alle stampe il grande “Menace to society”, le coordinate stilistiche rimangono immutate ma una produzione più curata e l’ulteriore crescità della band fa sì che che l’album suoni potente e compatto e, questa volta, con un Lizzy “più” contenuto e maggiormente conscio delle proprie doti, ovviamente lo screaming non è scomparso ma adesso è dosato e non fine a se stesso. La sua voce può essere considerata come un misto di Geoff tate (era The warning)e Rob Halford, basta sentire canzoni come “Generations alien” e “Terror on the town” per credere.
Ora, dopo questa piccola introduzione riguardante il primo(e a mio avviso degno di nota) periodo discografico dei nostri, possiamo parlare del principale oggetto di questa recensione. Preceduto da due ep (Me aginst the world/Den of thieves e Terror rising contenente l’interessante rifacimento di White rabbit(J.airplane)) viene dato alle stampe il fantastico “Visual Lies”, piccolo capolavoro che merita di figurare nella discografia di ogni appassionato di Heavy metal 80‘s. Bene ,cominciamo col segnalare la line’up corrente di Visual lies

Lizzy borden-vocals
Joey scott-drums
Michael davis-bass
Gene allen-guitars
Joe holmes-guitars

La formazione sino a questo disco non hà subito grossi sconvolgimenti il nucleo Borden-Scott-Davis-Allen è sempre rimasto unito e compatto, soltanto quest’ultimo, essendo sempre stato affiancato da un’altra chitarra, si è ritrovato a dover cambiare spesso partner come testimonia il nuovo ingresso del chitarrista Joe holmes come sostituto di Alex nelson(rip) presente sul solo “Menace to society”, anche Nelson da parte sua era un sostituto in quanto la chitarra su Give’em the axe ,Love you to pieces ed il live era affidata a Tony matuzak.
Visual lies oltre al nuovo arrivo segnala una ulteriore novità ,il sound ora si è spostato su di un class metal dal grande respiro melodico ma sempre grintoso, composto prevalentemente da mid tempos spesso melodici e ruffiani ma come d’altronde il metal a stelle e striscie all’epoca richiedeva.
L’opener “Me against the world” è un piccolo capolavoro, la song è inrodotta da un riff sbarazzino che esplode con anthemicità grazie alla prestazione di un Lizzy assolutamente incontenibile e teatrale, la sezione ritmica (molto efficace) supporta le chitarre semplici nei loro riff ma capaci di regalare assoli molto coinvolgenti. Bellissima l’interpretazione di Lyzzi dopo l’assolo del brano. Ma è soltanto l’inizio perchè “Shock” irrompe con un riff marpione addirittura d’influenze Ratt! Come sempre il tutto è molto diretto ed easy listening, ma è una vera goduria perche è sapientemente suonato e molto energico, ancora sugli scudi il cantato tecnico ed espressivo mentre le chitarre ci regalano riff scatenati ed anche soli di buon spessore tecnico. La sentimentale “Outcast” sprizza melodia da ogni poro ed il ritornello supportato dai cori rimane stampato nel cervello per non volerne più uscire, comunque non fateci l’abitudine perchè dopo un simile gioiellino melodico sarebbe duro digerire la mazzata Heavy a nome “Den of thieves”, questa portentosa song in doppia cassa mostra che i rapporti con il passato non sono del tutto cessati, ovviamente sono chiamati in causa i Judas priest per via anche dei licks delle due chitarre che rimandano direttamente alle sfide tra Tipton e KK, una nota di merito anche per Joey scott che svolge più che bene il lavoro dietro il suo drum kit. Tutta la teatralità dei Lizzy borden viene allo scoperto con la titletrack “Visual lies”, una sorta di energica ballad malinconica che avrebbe figurato bene anche el repertorio 80’s di Alice cooper. Segue l’anthem class metal per eccellenza “Eye of a stranger”, con il riff ed il ritornello ruffiano come solo gli anni 80 potevano regalare. Il cantato, come al solito, fa la parte del leone con dei vibrati paurosi e una timbrica patinata che riportono in mente mitici look dai capelli cotonati e pose tamarre!
Vi sareste mai aspettati sonorità simil Crimson Glory? Sicuramente no, ma la seguente “Lord of the flies” ricorda, nella sua costruzione melodica, proprio le sonorità degli eroi dell’Epic Metal. Ciò che mi porta a fare questa considerazione è proprio la costruzione ritmica e l’epicità siderale del cantato tanto che Lizzy borden pare che tenti di fare il verso a Midnight. Segue la viziosa “Voyeur (I’m watching you)” altamente heavy e con alcune alcune inflessioni “Tempestiane” nel cantato di Lizzy. La chiusura del disco è affidata al tormentone metal mascherato da blues di” Visions”, ho parlato di blues (prendete con le molle questa definizione)per via del ritmo cadenzato e della sensualità trasmessa un po’ alla maniera degli “Snake” di 1987 in Cryin’ in the rain.

Bene qui si conclude questa recensione,è bene sapere che dopo “Visual Lies” i Lizzy borden hanno purtroppo intrapeso una parabola discendente con Master of disguise e Deal with the devil e purtroppo pare che oggi il mitico Lizzy abbia abbandonato l’heavy metal per dedicarsi a sonorita alternative che tanto vanno di moda , da parte mia spero in un veloce rinsavimento ed un ritorno agli antichi fasti. Nel frattempo consiglio a chi non lo possiede di procurarsi immediatamente Visual lies, un altra piccola perla testimone dei magici anni 80.

Tracklist
Me against the world
Shock
Outcast
Den of thieves
Visual lies
Eyes of a stranger
Lord of the flies
Voyeur(i’m watching you)
Visions
B.tracks-live demos
Me against the world
Lord of the flies
Visual lies
Me against the world(Bat2theskull remix)

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