Recensione: …When The Slate Becomes Diamonds

Di Paolo Beretta - 19 Marzo 2009 - 0:00
…When The Slate Becomes Diamonds
Band: Denied
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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78

Grandi!!! Questi 5 messinesi mi hanno conquistato dando alla luce un gioiello che strizza l’occhio a quel power che tanto adoravo e che ora non si sente più essendo passato oramai di moda. Si sente in ognuna delle 10 chicche della tracklist tanto, ma proprio tanto, “Walls Of Jericho” in fase di assolo e di NWOBHM con le chitarre gemelle sempre prodighe ad esaltarsi e scambiarsi in assoli lunghi non sempre iper-veloci. E poi che gioia avere tra le mani un cd nel quale si sente davvero il basso, non più recluso a mero strumento sul booklet soverchiato dalla batteria e dal doppio pedale. Questo mi gasa nonostante una voce imperfetta: alta, ora squillante, ora più sporca e passionale. Qui, in casa dei Denied, si sente voglia di fare power vecchia scuola o heavy metal del più classico che dir si voglia. I risultati a distanza di ripetuti ascolti sono a mio parere molto buoni. Seguitemi…

Si parte con un minuto di pura attesa che lancia in alto le chitarre ed una sezione ritmica da urlo nell’up tempo che dà giustamente il nome al disco. Il riffing di Bicchieri e Pirrone ci graffia le orecchie e scivola via veloce al pari delle strofe incalzanti che quasi si fondono con bridge e coro maledettamente immediati e costruiti; non ce ne accorgiamo nemmeno e ci troviamo in mezzo ad un assolo da sede live ed il basso continua a picchiare incitandoci a lasciarci andare. Lecito attendersi una flessione ed invece in un continuum qualitativo l’unica cosa che cambia con la successiva “Denied” è il ritmo, maggiormente cadenzato, per una marcia dai forti inserti melodici impreziosita da un break riflessivo prima del prevedibile e riuscito crescendo. Come si fa a tarpare le ali ad una formazione esordiente che mostra questa passione con ripartenze di purissimo power metal d’annata in “The Waste Remains And Kills”? Passo sopra alla voce migliorabile di Bottari e mi lascio andare, cerco i testi e me li canto e tento di immaginarmi una tale forza su un palco pieno di gente. Sono solo alla traccia numero quattro eppure, forse stufo delle produzioni tutta pulizia e freddezza, delle orchestrazioni pompose, dei riff precisi e senz’anima e dei pochi veri cambi di tempo, alzo già bandiera bianca e mi dichiaro vinto senza rimorsi da questa onda maestosa di power metal anni ‘80. Inni di raro impatto, semplici e diretti proprio come le schegge di pietra che si trasformano in piccoli diamanti osservando la copertina. Ma ragazzi dove lo trovo io adesso tra le formazioni emergenti un inizio di basso dell’ottimo Regi come quello di “Quest For Delieverance”? Track che si muove per tutta la sua durata sinuosa come un serpente tra i continui cambi di tempo della sezione ritmica sopra le righe. Ed ancora scolpitevi nell’apparato uditivo l’attacco di “Circle Of Fire”. Intro con assolo anonimo per mutare subito dopo in una hit veloce e devastante per presa immediata che, invece, con il giro di basso e controtempo di batteria (Sciacca) in 5 secondi, e senza la minima forzatura, si tramuta un mid tempo di granito.
   
Cari Denied cosa dovrei dirvi? Fare il pidocchioso recensore di turno che cerca i difetti affermando che la voce è decisamente migliorabile, che non avete fatto una sola ballad e che richiamate al passato in maniera troppo palese con brani simili? No, io calzo il cappello (che non sono solito mettermi) appositamente per togliermelo con ampio gesto in quanto mi avete regalato quasi un’ora di ottima ed inaspettata musica. Non so se queste 10 tracce siano il frutto di 5 anni di duro lavoro, e quindi difficilmente replicabili, e non so nemmeno se sia vostra intenzione cambiare genere con il prossimo lavoro. Mi permetto solamente di dirvi che se non avete nulla di originale da dire, come la stragrande-maggioranza delle band attualmente, e se deciderete di continuare sulla strada dell’esordio rivangando il passato in questo modo farete felici molti nostalgici. Concludo invitando chi legge a vederli dal vivo perché la musica proposta sono sicuro che dal vivo renderà al massimo.

Top Songs: Bearers Of The Slate, When The Slate Becomes Diamonds, Denied.
Skip Song: Ride To The Land Of The Machine Guns.

Tracklist

1. The Dawn
2. When The Slate Becomes Diamonds
3. Denied
4. The Waste Remains And Kills
5. Ride To The Land Of The Machine Guns * MySpace *
6. Before Then After Later
7. Horrorama
8. Quest For Delieverance
9. Circle Of Fire
10. Bearers Of The Slat

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