Progressive

Anneke Van Giersbergen (Intervista)

Di Tiziano Marasco - 24 Marzo 2015 - 0:00
Anneke Van Giersbergen (Intervista)

Data l’iperattività della cantante olandese nell’ultimo anno, nonché l’imminente uscita del nuvoalbum dei The Gentle Storm, in cui la cantante collabora con Arjen Lucassen, Truemetal ripropone qui tradotta in italiano un’intervista realizzata da Luciana Cameli per Shoreditch

Sei un cantante versatile che ama progetti solisti e collabora con molti artisti. Quali sono le esperienze che ti hanno toccato di più?

Essere in grado di fare musica e lavorare con così tante persone diverse è una benedizione. È una cosa che in realtà mi tocca profondamente. E vedere molte facce note nel pubblico mi rende felice. Una volta ho cantato per il Dalai Lama. Era seduto sul palco, molto vicino a noi. L‘ho guardato negli occhi mentre cantava. Non lo dimenticherò mai.

Cosa è importante per raggiungere la felicità secondo te?

Amore, rispetto, positività e comunicazione. Questo è, a mio parere, il cocktail perfetto per la felicità. Bisogna metterli in tutto quello che fai, a tutti i livelli, con tutte le persone che incontri. Abbiamo tutti gli stessi bisogni di base, solo che a volte ci dimentichiamo cosa veramente conta per sopravvivere. Purtroppo i soldi e il potere hanno spesso il prendono sopravvento nella nostra anima. Credo che la musica e l’arte possano portarci più vicini ai nostri bisogni essenziali,funziona come una porta verso di essi. È per questo che mi piace fare ed ascoltare tanta musica.

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Da che cosa trai ispirazione?

La vita di tutti i giorni. Davvero. Le cose che faccio. La mia famiglia, le persone che incontro, i luoghi vado. Tutto quello che sta intorno a me può trasformarsi in una nuova canzone.

Tutti i tuoi sogni sono diventati realtà?

Sì di sicuro! Ho un marito meraviglioso e un figlio e vivo di musica. Io canto ogni giorno. Incontro persone fantastiche e vedo un sacco di mondo. Amo la mia vita.

Quale rapporto hai con i tuoi fan?

Chi segue me o la mia musica è in primo luogo gente che la musica la ama. I miei fan sono sempre curiosi e si interessano ad ogni mio nuovo album, controllano costantemente se mi esibisco dal vivo. Da artista con una lunga carriera alle spalle posso dire che ci sono dei periodi di grande successo e altri in cui non va così bene. Mi piace il modo in cui la gente sostiene me o la mia musica, sempre. Mi fa venire voglia di lavorare di più e diventare migliore in quello che faccio ogni giorno.

È meglio fare musica in studio o sul palco?

Mi piace stare sul palco! Per me questa è la cosa migliore. Mi piace naturalmente anche la creazione e la registrazione, ma stare davanti – e soprattutto insieme – alla folla, cantare davanti alla gente, è la cosa più fondamentale per me.

L’intervista originale in inglese è disponibile a questo link
Traduzione Tiziano Marasco.