Recensione: Thank You Wacken (DVD)

Di Roberto Gelmi - 2 Luglio 2017 - 10:00
Thank You Wacken (DVD)
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2017
Nazione:
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70

Ammettiamolo, uncle Kai Hansen ne ha macinata di strada, a partire dalle prime band dai nomi improbabili (Gentry, Second Hell, Iron Fist), il periodo d’oro con gli Helloween negli anni Ottanta, i Gamma Ray, la collaborazione don l’amico Piet Sielck (Iron Savior), le comparsate (Blind Guardian, Angra, Primal Fear, Avantasia…). Da ultimo il disco celebrativo Hansen and Friends, niente più che una manciata di pezzi catchy, composti con l’intento di ricordare i suoi trent’anni di carriera e spianare la strada per uno show dedicato al Wacken del 2016, da cui è tratto il dvd che recensiamo.
Ne prendiamo atto, dobbiamo molta buona musica al chitarrista di Amburgo, perché questa è la sua veste precipua: come cantante ha dato il meglio nel debutto helloweeniano dell’85 e con i Gamma Ray di Land of the Free, Somewhere out in space (forse fino Majestic) ma oggi non riesce più a gestire una serie di acuti impegnativi (se volete vedere un grande vocalist in azione rivolgetevi all’Angels of Mercy Live In Germany dei cugini Primal Fear).
Sul palco del bucranio metallico troviamo, così, il discreto Frank Beck, sir Michael Kiske (per due cavalli di battaglia) e la sinuosa e longilinea Clémentine Delauney del microfono. Niente da eccepire sul bassista e chitarrista aggiunto (rispettivamente Alex Dietz degli Heaven Shall Burn ed Eike Freese dei Dark Age); nessuna sbavatira nemmeno per il monumentale Michael Ehré (Gamma Ray) alle pelli; Corvin Bahn si occupa degli arrangiamenti di tastiera e sfoggia la sua lunga chioma bionda e un improbabile barba intrecciata alla Marco Hietala. Semplicemente sa tutto di commercialata, anche più della reunion Pumpkins United.
La scaletta regala un’ora abbondante di power metal hanseniano, con i suoi assoli, i suoi classici bridge e refrain, insieme a testi incentrati su temi edonistici e libertari (è risaputa l’insofferenza di Kai nei confronti dei bacchettoni tedeschi, fissati con l’inferno e il fuoco della Geenna, basti vedere i tanti brani composti che hanno il termine hell nel titolo). Nella verisione CD, invece, c’è spazio anche per una bonus track, “Stranger in Time”. Nel booklet qualche foto e giusto due parole per ricordare che il buon Kai bazzica nele aprti d Wacken dal ’94, a pochi anni dall’inizio del festival oggi assurto a dimensioni simboliche inimmaginabili.
Se può starci la recente “Born free” come opener speed, convincono meno gli altri estratti dall’album celebrativo Three Decades in Metal, su tutti “Enemies of fun”. A strappare viva commozione nel pubblico del Wacken sono, invece, gli evergreen terremotanti dell’era Helloween: sempre stellari “Ride the sky” e “Victim of fate”, in concentrato di metallo priestiano con Hansen, però, in difficoltà sulle note alte. Sarebbe stato bello sentire anche “Judas” o “Starlight”, ma dobbiamo accontentarci. L’ugola Michael Kiske, invece, è presente nell’accoppiata “I want out” e “Future World”, di meglio era difficile pescare, forse si poteva scegliere “March of time” e “Twilight of the gods”, ma è inutile lamentarsi. Kiske (in)canta, siamo curiosi di vederlo all’opera nell’imminente tour con le zucche al completo. Peccato che il dvd si concluda con una versione azzoppata di “Save Us”, un’altra song dal potenziale enorme, ma che, senza Kiske, non rende a dovere: la bella Clémentine Delauney francamente è più che fuori luogo, una voce pseudolirica non vale un’operatic voice anni Ottanta.
Venendo alla qualità video, niente da segnalare, la regia è minimale e l’allestimento scenico scarno quanto basta per un atto metal. Il lokk di Hansen non è dei più convincenti, ma le sue chitarre a freccia sono uno spettacolo a vedersi. Consigliamo l’acquisto a tutti i fan del buon power metal teutonico, magari per concedersi un regalo inatteso e velleitario.

Tobias Sammet in una breve intervista riportata nella deluxe edition, che racchiude i primi due capitoli Avantasia, descrive, con raro humor, il collega e amico Kai Hansen con queste parole:

Kai is just Kai. A good friend of mine. He gave me a lot of advice when I was young. I give him a lot of advice today. […] Everytime I screw up on tour, be it drinking too much, signing autographs in the cold and getting sick the next day; be it partying too heavily…- our crew, who also work for Gamma Ray too  – say: “You have way too much of Kai in you today”. One day the word “Kai” will end up in a thesaurus as a synonym for bad behaviour”.

Kai Hansen sinonimo di genio e sregolatezza, questa la verità, prendere o lasciare. Lode a te, zio Kai, ti auguriamo altri anni luminosi tra gli alfieri della metallica seconda arte.

Roberto Gelmi (sc. Rhadamanthys)

 

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