Recensione: Illusory world

Ci sono diverse bands al mondo chiamate Neverland, oggi parleremo degli svizzeri che sono attivi addirittura dall’ormai lontano 1999, ma che finora sono stati molto poco prolifici con un primo album (“Schizophrenia”) uscito nel 2007 e questo “Illusory world”, rilasciato dalla piccola label svizzera Power Blast Records a novembre 2024. Ma cosa suonano questi Neverland? Il loro è un prog/power molto elegante e ritmato, decisamente ben suonato, con le due chitarre dei due Daniel (Maurizi e Huber) che sono strumenti protagonisti, ben sorretti dal basso di Danis Kelesidis e dalle tastiere suonate dallo stesso Maurizi, con queste ultime che ogni tanto si fanno sentire anche per piacevoli parti soliste. C’è poi la batteria dell’ottimo Boris Stoll che impone spesso ritmi frizzanti, anche se è lo strumento più penalizzato da una registrazione che poteva essere migliore, soprattutto sul rullante che ha quel fastidioso effetto secco che ricorda il fustino del detersivo. A cantare c’è il talentuoso Mike Zotter, dotato di ugola versatile, potente e calda, decisamente espressiva, tanto che possiamo ritenere il singer la vera marcia in più dei Neverland.
L’album ha un artwork davvero piacevole ed alquanto futuristico, è composto da sole 8 canzoni e dura solamente 38 minuti, segno che il songwriting è bello conciso e non si perde in inutili ammennicoli, cosa rara per lo specifico settore. Del resto abbiamo a che fare con musicisti non più così giovani, che si presuppone abbiano anche una certa esperienza, oltre ad un’evidente maestria con i propri strumenti. Il disco è pieno di canzoni davvero piacevoli da ascoltare, dall’accoppiata iniziale “Legends”/“Timeless”, passando per la cadenzata “Where is the sun”, andando avanti con la veloce “Risk” (dotata di assoli di chitarra notevoli!), fino a giungere alla conclusiva “No time to loose” che suggella degnamente un disco davvero convincente e coinvolgente.
I Neverland non apportano particolari novità al prog/power, tanto che potrebbero essere tranquillamente paragonabili ai gruppi migliori del settore, come i nostri Secret Sphere o i nord-irlandesi Sandstone o anche gli americani Theocracy, ma i loro brani sono davvero ben fatti e sicuramente gradevoli all’ascolto; se siete appassionati dello specifico genere, non fatevi sfuggire questo ottimo “Illusory world”!