Vario

Vino e vinile, il cibo si fa musica: in uscita il libro di Luca Fassina

Di Stefano Ricetti - 21 Ottobre 2025 - 16:17
Vino e vinile, il cibo si fa musica: in uscita il libro di Luca Fassina

Luca Fassina

VINO/VINILE

Il cibo si fa musica: l’estetica delle copertine

I capitoli sono arricchiti dalle ricette dei piatti che prendono spunto da immagini e canzoni.

Pagine 100 – Euro: 13,00

OLIGO

Dal 7 novembre

 

Vino/Vinile è un viaggio attraverso un banchetto visivo, il significato, il simbolismo e l’impatto culturale di alimenti e bevande immortalati sulle copertine di album più e meno celebri: dalla provocatoria banana sbucciabile di Andy Warhol per i Velvet Underground al goloso surrealismo di Let it Bleed dei Rolling Stones, dagli Spaghetti dei Guns N’ Roses alla pentola di serpenti di Cook della PFM sino alla passione per la birra dei Tankard, dettagli culinari raramente lasciati al caso, elementi iconici che aiutano a creare immagini potenti evocando sensazioni ed emozioni. Travalicando generi musicali, periodi storici e continenti, Vino/Vinile osserva l’influenza del cibo e delle bevande nell’immaginario musicale e illustra come abbiano contribuito a plasmare la percezione degli album e degli artisti stessi. Una celebrazione dell’arte visiva e del gusto, per chi ama la musica, il design e la cultura pop. I capitoli sono arricchiti dalle ricette dei piatti che prendono spunto da immagini e canzoni.

Dalla introduzione: Un tempo, i dischi di gommalacca a 78 giri erano contenuti in anonime buste. A volte venivano raccolti in un libro rilegato. Da qui il nome album usato per i Long Playing (LP). Il primo album con una copertina sembra essere stato Smash Song Hits by Rodgers & Hart (1939) e fu un’idea del grafico statunitense Alex Steinweiss che convinse la Columbia Records. L’idea venne presa al volo dalla Blue Note, che iniziò a spingere i propri artisti jazz con le foto del suo fondatore, Francis Wolff, e la grafica del designer Reid Miles. Furono gli anni di fotografi come Herman Leonard e il suo pupillo Chuck Stewart, responsabile di oltre duemila copertine. Se all’inizio gli album erano meri contenitori di dischi, sembra essere stato Frank Sinatra a dare il via al concetto di long playing come lo conosciamo oggi: voleva che ogni registrazione avesse un tema generale che si estendesse anche alla copertina. Nel 1956 arriva il primo LP di Elvis Presley e le immagini di molte delle sue copertine incarnavano l’energia e la ribellione della nuova generazione; è stato il rock a comprendere la forza comunicativa dietro a un’immagine forte e così le copertine diventano sempre più seducenti ed efficaci: non solo scatti di artisti famosi, ma vere e proprie opere d’arte. In Italia, nei primi anni Cinquanta, un giovane Guido Crepax comprava i primi dischi di jazz a 78 giri: dato che non amava quelle buste anonime di cartoncino nero, il futuro papà di Valentina le personalizzava con illustrazioni ispirategli dalla musica stessa. “Assunto” da suo fratello Franco, discografico de La voce del Padrone, realizzò la sua prima copertina per il disco del pianista jazz Thomas “Fats” Weller, E i suoi ritmi. Ne avrebbe prodotte più di trecento, tra cui la famosissima Nuda dei Garybaldi. Presto arrivò anche la pittura di artisti dei generi più disparati, portando la copertina ad assumere valore di completamento dell’opera che rappresenta: negli anni Sessanta Beatles e Rolling Stones lavorano con i più grandi artisti della pop art e studi specializzati come l’Hipgnosis che firma la copertina di Animals (1977) dei Pink Floyd con il famoso maiale gonfiabile ideato da Roger Waters. Gli anni Settanta, con le esigenze di creare immagini epocali, hanno incrementato l’uso dei gatefold, dove la copertina si apriva come un libro che raddoppiava lo spazio grafico a disposizione. I primi rocker ad approfittarne furono Bob Dylan con Blonde on Blonde (1966) che batté di una settimana l’uscita di Freak Out dei Mothers of Invention di Frank Zappa.

 

LUCA FASSINA lavora con la parola scritta da oltre trent’anni: giornalista, scrittore, traduttore e storyteller di Milano, è stato corrispondente musicale da Londra e manager dell’entertainment a Parigi. Oggi scrive per “Classic Rock”, “Metal Hammer” e Sergio Bonelli Editore; ha collaborato, tra gli altri, con RollingStone.it. Per Oligo Editore ha pubblicato Cucina. Stephen King: ricetta per un disastro (2022), Spaghetti. Le rockstar a tavola: dagli AC/DC a Zucchero (2023), Gusto/ Disgusto. Il cibo diventa cult: dal cinema alla tavola (2024).