Alternative Metal

Are You Experienced? – AlexPlant

Di Andrea Bacigalupo - 2 Ottobre 2021 - 8:30
Are You Experienced? – AlexPlant

Per la rubrica ‘Are You Experienced?’, dedicata al mondo underground, parliamo oggi con AlexPlant, musicista e compositore italiano che ha appena esordito con l’EP ‘Teardrop’.

Allora, veniamo subito al punto: chi è AlexPlant? Qual è stato il suo percorso artistico prima di diventare un solista?

Le esperienze passate con le altre band mi hanno portato a seguire la carriera di solista, ho fatto parte di una band hard rock, di una death metal, ma, alla fine, ci sono sempre state divergenze musicali e ognuno di noi seguì la propria strada.

Nel tuo stile si percepisce rabbia, ma soprattutto sofferenza ed oscurità. Da cosa nasce questo disagio?

Tutti questi fattori elencati mi hanno accompagnato nella vita ed è proprio questo il mio modo di esprimermi attraverso la musica, che sia un riff leggero o potente.

Parliamo del video di ‘Dead’, dove ti si vede su vari sfondi: un edificio distrutto, tra le fiamme, davanti ad un muro. Cosa rappresentano questi elementi? Sono connessi con il testo della canzone?

Gli sfondi rappresentano lo stato d’animo del personaggio durante la storia raccontata nella canzone…, sarebbe l’interno della sua mente.

L’edificio distrutto rappresenta il senso di abbandono, le fiamme sono uno stato d’animo di rabbia e confusione, il muro, invece, è qualcosa che non si riesce a superare, almeno questo è ciò che voglio esprimere.

Com’è stato girarlo?

Essendo il mio primo lavoro è stato veramente divertente e appagante. E’ stato utilizzato il green screen, cosa che non avevo mai provato. Per dare resa al personaggio c’è stata dietro anche una preparazione del vestiario e make-up.

E’ uscito di recente ‘Teardrop’, il tuo EP d’esordio con cinque canzoni. Presumo sia tu che hai scritto i testi; di cosa parla AlexPlant?

Come detto in precedenza, sofferenza, rabbia, oscurità sono fattori molto importanti che mi hanno accompagnato nella vita, la mia musica è influenzata da questi stati d’animo come anche i testi che sono autobiografici ma anche scritti in modo che chiunque possa immedesimarsi.

Porti dipinta una lacrima che ti scende sul volto, richiamando il titolo dell’EP. Cosa significa?

La lacrima dipinta sul volto non è nientemeno che la sofferenza e la tristezza, vorrei che sia il mio “marchio di fabbrica”, un modo per distinguermi…

Mi ha colpito, in particolare, la conclusiva, ‘The World’, fuori dagli schemi dei pezzi precedenti, molto più collerica e allucinogena, diciamo. Vuoi approfondire?

Mi ha stupito il fatto che ‘The world’ abbia avuto un impatto maggiore … questa canzone ha il tipico mood degli Slipknot, un bel vaffanculo al sistema.

Per esempio nel ritornello dico “in misery we live”, viviamo nella miseria, perché il sistema ci porta a vivere in condizioni miserabili, e conclude con una frase “don’t blame yourself for that, you are worst than them”, inteso come non lamentarti se poi non cerchi di cambiare la situazione, sei peggio di loro, loro il sistema.

Nel registrare ‘Teardrop’ hai collaborato con altri musicisti o ti sei occupato tu di tutti gli strumenti?

Io e il mio producer nessun altro musicista.

E per il mixaggio, masterizzazione, ecc.?

Per il mixaggio le canzoni le produco io e quando sono pronte per essere registrate chiedo aiuto a un professionista di fiducia, in questo caso il mio producer. Ad esempio ‘Asking Myself’ è stata completamente creata da zero in studio.

Come giudichi la scena Metal Underground della tua zona? C’è fermento? Soprattutto, com’è il movimento giovanile?

C’è poco da giudicare, non è per niente sviluppato il metal nella mia zona, i giovani che ascoltano metal ci sono ma come sappiamo sono nascosti.

Pensi di portare ‘Teardrop’ on stage, se la triste realtà odierna lo consentirà naturalmente?

Assolutamente si, spero di poterlo fare un giorno.

I tuoi programmi futuri? Ci sarà un nuovo album?

In futuro si ci sarà un nuovo album, al momento sto lavorando ad un singolo che conto di rilasciare appena possibile …

Salutiamo AlexPlant, ringraziandolo per il tempo che ci ha dedicato e lasciamo a lui i saluti ai lettori di TrueMetal.it. Grazie!

Grazie per avermi dato la possibilità di poter fare conoscere e spiegare il mio progetto. Ai lettori posso solo dire: inseguite sempre i vostri sogni e fate ciò che amate veramente. Stay Metal!