Heavy

Recensione libro: Heavy Bone, Storia del Metal a Fumetti, di Enzo Rizzi

Di Stefano Ricetti - 20 Dicembre 2014 - 12:30
Recensione libro: Heavy Bone, Storia del Metal a Fumetti, di Enzo Rizzi

Heavy Bone – Storia del Metal a Fumetti

di Enzo Rizzi

Genere: Fumetto

Prezzo: 19.90  €

Pagine: 160 

Edizioni NPE (Nicola Pesce Editore)  Collana Music & Comics 
 

 

Giunge alla terza ristampa Heavy Bone – Storia del Metal a fumetti di Enzo Rizzi. Quest’ultima edizione, rispetto alle precedenti, è arricchita di tre storie completamente inedite, sempre a fumetti, scritte dallo stesso Rizzi e disegnate da Nathan Ramirez, ma non solo… 

Il volume, realizzato da un vero cultore e appassionato quale Enzo, vede inoltre ampliato il roster delle band “visitate” dalla propria creatura Heavy Bone, ovvero lo zombie serial killer di rockstar, che ripercorre la storia di molti ensemble, più o meno fondamentali. Oltre a quelli già presenti sui precedenti due volumi, che qui vengono elencati per comodità – Ac/Dc, Aerosmith, Alice Cooper, Anthrax, Black Sabbath, Deep Purple, Dio, Guns N’ Roses, Iron Maiden, Judas Priest, Kiss, Led Zeppelin, Manowar, Marylin Manson, Megadeth, Metallica, Motley Crue, Motorhead, Nirvana, Pantera, Rob Zombie, Scorpions, Slayer, Slipknot, Van Halen e Venom – si aggiungono Cannibal Corpse, Death SS, Dream Theater, Kyuss, Rammstein e Savatage. Questi ultimi sei godono, al solito, dei tratti fumettistici ricamati dalle mani dello stesso Enzo Rizzi mentre la maggioranza dei testi delle Loro vicende sono stati realizzati, con perizia, da Francesco Ceccamea.

Subito dopo la prefazione curata per l’occasione da Roberto Recchioni, inizia l’excursus nell’universo metallico afferente la ridda di band attraverso le gesta di Heavy Bone, per il quale si può far tranquillamente riferimento alla recensione precedente, al seguente link.  

Viceversa val la pena in questa sede analizzare le tavole delle new entry, partendo dai Death SS, prima formazione italiana raffigurata all’interno del novero degli altri grandi del Metallo, quantomeno secondo il gusto e la sensibilità siderurgica dell’ideatore dell’opera che, grazie anche al concorso indetto su queste pagine, ha appunto inserito a furor di votazioni da parte degli appassionati il combo di Steve Sylvester insieme con i restanti cinque sopraccitati. Evitando accuratamente di entrare nel consueto tourbillon che si scatena nel momento in cui ognuno, idealmente, vorrebbe aggiungere o togliere questo o quel gruppo, va sottolineato che per tutte e sei le band Enzo Rizzi ha profuso la propria proverbiale cura nella rappresentazione delle Loro storie. Unico appunto, il fatto che probabilmente valeva la pena riportare il moniker di Rammstein e Savatage così come fatto invece per gli altri quattro, per una questione di mera uniformità. Estremamente positivo il giudizio sulle tre storie poste alla fine del lavoro, con un Nathan Ramirez in gran forma nel raffigurare le varie ambientazioni horror e un Heavy Bone dai tratti somatici molto vicini all’Eddie di Maideniana memoria, al netto di uno scivolone a livello di testi, nella fattispecie messo in bocca al clone di Rob Halford all’interno dell’episodio Woodstock Highway to Hell: un sottinteso di cattivo gusto, sicuramente evitabile. Le restanti due raccontano l’origine di Smoke on the Water e Cowboys from Hell avendo, come obbligatori protagonisti, Deep Purple e Pantera, nell’ordine.   

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 

 

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