Heavy Rock

Recensione libro: La Grande Storia del Rock e del Metal a Fumetti, di Enzo Rizzi

Di Stefano Ricetti - 16 Giugno 2021 - 14:16
Recensione libro: La Grande Storia del Rock e del Metal a Fumetti, di Enzo Rizzi

La Grande Storia del Rock e del Metal a Fumetti

di Enzo Rizzi

Collana Music & Comics

21×30 cm, cartonato b/n, 312 pagine

ISBN9788836270194

Edizioni NPE

€ 25,00   

 

1 kg e 460 grammi. Questo il peso de La Grande Storia del Rock e del Metal a Fumetti, un bestione di 312 pagine dal sontuoso formato (21 cm x 30 cm) con copertina cartonata massiccia, come i volumi “veri”, quelli che si mettono in bella mostra in libreria e fanno anche un po’ arredamento.

Come già scrissi su queste stesse pagine web a sfondo nero in passato, Enzo Rizzi, l’autore di tale impresa letteraria, oltre a essere stato apprezzato collaboratore qui su Truemetal, è un dannato dell’heavy metal, e pure del Rock in genere. Dopo aver pubblicato due volumi legati strettamente al mondo del Metallo, Heavy Bone: La Storia del Metal ed Heavy Bone: Diabulus in Musica e uno ulteriore che abbraccia la storia del Rock tutta, dalle origini ai Foo Fighters, intitolato La Storia del Rock a Fumetti, in questo 2021 si è superato.

Sempre supportato da Edizioni NPE, ha confezionato il tomo definitivo, che ricomprende tutto quanto uscito sopra nei confronti della Storia della musica dura, sia essa “solamente” Rock piuttosto che heavy metal. Il prezioso chilo e mezzo di carta oggetto della recensione è stato concepito e realizzato con una nuova impaginazione e un’inedita veste grafica e marca la differenza rispetto alle opere primigenie per l’aggiunta di ben sedici nuove band: Lacuna Coil, Testament, Korn, Sepultura, Strana Officina, Vanadium, Saxon, Kansas, Green Day, Oasis, Ozzy Osbourne, Accept, Mott the Hoople, King Crimson, Yes e Tool. Il tutto per un totale di 122 biografie, fra le quali quattro sono state ridisegnate integralmente (Kiss, Alice Cooper, Death SS e Iron Maiden). Tutti i contenuti a livello di testi afferenti i vari gruppi sono poi stati aggiornati al 2020, grazie ai contributi di Francesco Ceccamea e Gianni Della Cioppa.

Protagonista, comparsa o semplicemente facente aleggiare la propria ombra su questo lungo viaggio a partire da quando tutto cominciò, ottant’anni fa nei pressi di un incrocio sulle rive del Mississippi, il sempiterno Heavy Bone, lo zombie che simboleggia a tutti gli effetti la vita creativa dell’autore nato a Taranto nel 1963 e recentemente curatore di alcune tavole per Death SS nonché della copertina della neonata fanzine Holy Legions.

 

VANADIUM

Addentrarsi nelle viscere di quelli che sono stati i fatti, gli aneddoti e le contraddizioni  che hanno segnato l’epopea del Rock e dell’heavy metal per il tramite di pagine realizzate in carta realmente massiccia, sfogliabile e leggibile che è un piacere, sia per il “palato” che per gli occhi, grazie ai disegni di Enzo Rizzi, è puro godimento siderurgico. Vedere trattate le rockstar da un heavy metal addict quale è l’autore tarantino possiede un sapore peculiare, non c’è niente da fare: la cura dei particolari, il rimando a questo o quell’avvenimento per il tramite della copertina di un disco o di un oggetto, il come e in che posa viene disegnato il protagonista della trattazione. In certe tavole, le più succulente, si può idealmente ripercorrere un decennio di vita artistica. Il notoriamente fedelissimo e informatissimo pubblico legato all’heavy metal, ma anche quello del Rock, coglierà in maniera naturale questi spunti, godendo di conseguenza per come sono stati impersonati (è davvero il caso dirlo) i propri beniamini.

Si tratta di un lavoro che va gustato a piccole dosi, artista dopo artista, soffermandosi spesso nella lettura, godendosi appieno le tavole di Enzo Rizzi e ricercandone i guizzi artistici. Pensare di spararselo d’un fiato risulterebbe controproducente: il libro, giocoforza, paga pesantemente in fluidità, dovendo passare in rassegna le varie band una dopo l’altra, in ordine cronologico, dedicando ad ognuna due pagine, minando quindi la scorrevolezza nella fruizione. Nonostante la vivacità intrinseca del fumetto, il lavoro ricalca l’impianto di opere analoghe legate alla storia di un genere musicale. E’ altrettanto vero che  qualsiasi altra soluzione stilistica avrebbe generato molto più di una perplessità, per usare un eufemismo. Oltre a questo, onore al merito a chi ha avuto il buon gusto e l’idea di includere tre band italiane meritevolissime, che nulla hanno da invidiare ad altri protagonisti stranieri elencati nel libro: Vanadium, Strana Officina e Lacuna Coil.

 

STRANA OFFICINA

Vanno purtroppo registrati parecchi refusi, peraltro evitabilissimi, a livello di testi, nelle biografie aggiuntive, mentre in quelle già esistenti si permane a livelli sufficientemente accettabili, sebbene anche in questo ambito ci sia da lavorare. Nulla di irreparabile, sia chiaro, nelle prossime ristampe vi sarà modo di porre rimedio, immagino. Già, perché un bestione come La Grande Storia del Rock e del Metal a Fumetti possiede nel proprio Dna due magici poteri: avvicinare al Rock e all’Heavy chi è semplicemente amante dei fumetti e manco sa chi siano i Manowar ma anche coloro i quali, da ultras della musica dura, sono rimasti al palo da lustri e lustri, convinti che in edicola escano regolarmente ancora Sukia, Wallenstein, Mister NO e il Comandante Mark. Il tomo griffato Edizioni NPE, per i motivi sopraccitati,  permane prodotto atemporale, destinato a rimanere appetibile a prescindere dalla data della prima pubblicazione. Per chiudere, esso porta in dote  la prefazione di Steve Sylvester dei Death SS e cala il sipario con due articoli dello stesso Rizzi, ove racconta la genesi del connubio fra musica dura e fumetto e del suo emozionante incontro con il proprio idolo Alice Cooper.

Per dovere di informazione, giusto citare tutti gli artisti passati in rassegna, in ordine di apparizione:

Allman Brothers
Area
Banco del Mutuo Soccorso
Ben Harper
Bill Haley
Bob Dylan & The Band
Bruce Springsteen
Buddy Holly
Canned Heat
Chuck Berry
Cream
Creedence Clearwater Revival
Crosby Stills & Nash
David Bowie
Deep Purple
Depeche Mode
Dire Straits
Eagles
ELP
Elton John
Elvis Presley
Fleetwood Mac
Foo Fighters
Frank Zappa
Free
Goblin
Grand Funk Railroad
Grateful Dead
Greenday
Guns n’ Roses
Hank Williams
Iggy Pop
Le Orme
Jack White & The White Stripes
Janis Joplin
Jefferson Airplane
Jerry Lee Lewis
Jethro Tull
Jimi Hendrix
Johnny Cash
Joe Cocker
Joy Division
Kansas
King Crimson
Kiss
Led Zeppelin
Lenny Kravitz
Little Richard
Lou Reed
Lynyrd Skynyrd
MC5
Mott The Hoople/Ian Hunter
Muse
New York Dolls
Nirvana
Oasis
P.F.M.
Pearl Jam
Pink Floyd
Queen
R.E.M.
Radiohead
Ramones
Red Hot Chili Peppers
Robert Johnson
Rod Stewart & The Faces
Rush
Santana
Sex Pistols
Siouxsie and the Banshees
Sly And The Family Stone
Stevie Ray Vaughan
T. Rex
Ten Years After
The Animals
The Beatles
The Byrds
The Clash
The Cure
The Doors
The Heavy Bone’s
The Kinks
The Police
The Rocky Horror Show
The Rolling Stones
The Smiths
The Who
Todd Rundgren
Toto
Traffic
U2
Uriah Heep
Yardbirds
Yes
ZZ Top
Concerti
Strumenti Musicali
AC/DC
Accept
Aerosmith
Alice Cooper
Anthrax
Black Sabbath
Cannibal Corpse
Death SS
Ronnie James Dio
Dream Theater
Iron Maiden
Lacuna Coil
Judas Priest
Korn
Kyuss
Manowar
Marilyn Manson
Megadeth
Metallica
Mötley Crüe
Motörhead
Ozzy Osbourne
Pantera
Rammstein
Rob Zombie
Savatage
Scorpions
Slayer
Slipknot
Saxon
Sepultura
Strana Officina
Testament
Tool
Van Halen
Vanadium
Venom

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti