Manuel Gregorin
Non credete a chi vi dice che Ross The Boss ha realizzato una fotocopia dei Manowar. La verità è che il Boss si sta solo riprendendo ciò che gli appartiene.
Magari, nelle intenzioni dei Powerwolf c'era davvero la volontà di dare ai fans l'occasione di procurarsi alcuni brani non presenti negli album ufficiali, ma Interludium lascia comunque un certo retrogusto di disco tappabuchi.
Nuovo lavoro per i False Memories, formazione italiana dedita ad un gothic metal molto tradizione. Attivi dal 2015, dopo aver già realizzato alcuni lavori in studio, da giugno di quest'anno tornano sul mercato con il nuovo album dal titolo Hybrid Ego System.
Congregation Of Annihilation si presenta come un prodotto solido, un lavoro dove i Metal Church sfoggiano ancora una loro identità ben riconoscibile.
Tutto sommato un buon lavoro possiamo dire di Bloodlines. Un disco genuino che anche senza essere una pietra miliare si piazza in una posizione più che dignitosa nella discografia dei Tygers Of Pan Tang.
Un lavoro maturo e compatto con cui gli ScreaMachine danno prova dell'esperienza costruita negli anni di attività sulla scena musicale.
Il nuovo disco degli Archon Angel funziona e coinvolge: oltre alla qualità dei brani, una parte di questo merito và anche alla prova della band.
Fedeli allo slogan squadra che vince non si cambia, i Lordi se ne escono con un lavoro che non si discosta da quanto prodotto in passato. Screem Writers Guild è un disco che riesce a raggiungere l'obiettivo prefissato pur senza destare particolari sorprese.
Un lavoro questo 'Fallen Kingdom' che già dalle prime battute si rivela ben riuscito, con la band che mostra una certa abilità nell'equilibrare melodia e potenza. L’aggressività è sempre ben dosata, ma non è mai fine a se stessa e viene corredata da buoni ritornelli.
Come già i lavori precedenti, Hunt The Flame punta ad essere un'opera ambiziosa, con cui i Free Fall anche questa volta centrano il bersaglio. Il tutto grazie ad una serie di brani ben elaborati con una certa dose di teatralità senza però, mai risultare pacchiani o pesanti da digerire.
L’intenzione di Angelripper e soci era quella di ripercorrere la storia della band non necessariamente tramite i grandi successi, ma ripescando anche brani sottovalutati o mai proposti dal vivo. Un'uscita che non vuole essere un semplice best of, ma una vera celebrazione dei 40 anni di attività del gruppo.
Una realtà veramente promettente i Seventh Crystal. Una proposta magari non particolarmente innovativa, fatta di composizioni semplici ma con arrangiamenti ben studiati. Un lavoro solare e rilassante per gli amanti del melodic certamente, ma buono pure per tutti gli altri.