Punk Rap Metal

Clawfinger: pubblicato “Big Brother”, il terzo singolo tratto dal prossimo album “Before We All Die”

Di Valeria Usiello - 22 Novembre 2025 - 9:00
Clawfinger: pubblicato “Big Brother”, il terzo singolo tratto dal prossimo album “Before We All Die”

I pionieri del Rap-Metal svedese-norvegese Clawfinger sono tornati con un altro assaggio esplosivo del loro attesissimo album di ritorno “Before We All Die”, il loro primo lavoro in studio dopo 18 lunghi anni. Il nuovo singolo “Big Brother” arriva con un videoclip tagliente e tutta la furia repressa che ci si aspetta da una band che ha contribuito a definire il sound crossover degli anni ’90.

GUARDA il video di “Big Brother”

 

Il primo assaggio dell’album, “Scum”, seguito da “Ball & Chain”, ha già collezionato migliaia di ascolti e reazioni sulle piattaforme digitali, colpendo con la forza di una piccola detonazione online e dimostrando che il ritorno dei Clawfinger sta colpendo un nervo scoperto e lo spirito del tempo. Nonostante una recente esibizione dal vivo della loro hit “Biggest & Best” sia diventata virale su Instagram, o il frontman Zak Tell che ha eseguito “The Truth” in un esilarante video karaoke, i Clawfinger vengono riscoperti da una nuova generazione di fan del Metal, dimostrando che la loro musica rimane potente e attuale come sempre, quasi vent’anni dopo il loro ultimo album.

Il nuovo brano “Big Brother” colpisce come uno stivale con la punta d’acciaio nel petto. Riff meccanici e stridenti, una venatura industrial che pulsa come il ronzio di una telecamera di sorveglianza e Tell che offre una delle sue performance vocali più aspre fino ad oggi: metà rappata, metà ringhiata, sempre inconfondibilmente Clawfinger. Dal punto di vista sonoro, “Big Brother” sembra un ponte tra la ferocia tipica di Use Your Brain della band e un tocco moderno più oscuro e claustrofobico.

Dal punto di vista dei testi, Tell scava a fondo nel marciume della cultura dell’attenzione. Spiega:

“‘Big Brother’ è un’idea che ho scritto nel 2007, ma non si è mai trasformata in una canzone completa. Parla di come barattiamo autenticità e privacy in cambio di approvazione. Vite finte vissute davanti alle telecamere, zero sostanza, 15 secondi di fama e niente di buono da dire. Ci abbuffiamo di contenuti inutili, diventiamo insensibili e non mettiamo nemmeno in discussione la sorveglianza costante. Abbiamo imparato ad amare essere tracciati, controllati e nutriti di assurdità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza nemmeno pensarci. Chi ca*** siamo?”