From The Depths – L’occhio di TM sull’underground – Aprile/Maggio/Giugno 2011


Nuovo numero per la nostra rubrica sull’underground italiano. Qui, e nelle prossime edizioni, troverete informazioni sui demo che ci arrivano in redazione, da sommare alle recensioni dei demo migliori, che continueremo a pubblicare nell’apposita sezione.
Ricordiamo che i sample di tutte le band sono disponibili sulle relative pagine MySpace, segnalate a lato della recensione.
Buona scoperta!
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Alcstone Usurpers 2011, Autoprodotto Heavy Metal |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1 – Paper Ball |
Se ancora oggi ci sono nuove leve che pagano tributo a sonorità figlie del blues e del rock’n’roll più marcio, un motivo ci dovrà pur essere. Semplicemente questi suoni sono senza tempo e non importa se chi li ripropone per l’ennesima volta ha 20 o 60 anni, l’importante è l’attitudine distruttiva e shockante propria di un genere che, come disse qualcuno, non passerà mai di moda perché non è mai stato di moda.
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Cartoon Alter Ego 2011, Autoprodotto Thrash |
Myspace Ufficiale |
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Tracklist: 1. Alter Ego 0:59 |
Nascosti da lungo tempo come side-project di altre iniziative, finalmente i Carton prendono forma attraverso la pubblicazione del loro primo full-length “Alter Ego”, autoprodotto. Il combo romano prende ispirazione dal metal dei primi anni novanta, dall’hardcore, dal thrash e, in ultimo, dal rock alternativo. Fulcro del gruppo (fondatore, co-produttore, co-scrittore delle musiche e autore dei testi) è il cantante Christano Iacovazzo che, assieme agli altri tre elementi (DanPk, Guitar & Backing Vocals; Maciej Mikolajczyk, Bass & Backing Vocals e Daniele Di Marzio, Drums), forma un quartetto in grado di dar luogo a un sound semplice ma efficace. Quanto dichiarato dal gruppo in merito alle proprie muse ispiratrici è esatto: “Alter Ego” suona davvero come «da anni novanta» nel rispetto, soprattutto, di una ritmica mai asfissiante ma anzi avvolgente, con rimando, quindi, al groove metal di quel periodo. Un sound personale anche se non innovativo, che trova maggior peculiarità nella voce di Christano, perfettamente idonea al genere anche se a volte troppo impegnata con i vari «f**k» stile Beastie Boys che, invero, rendono un po’ meno originale la proposta. Se il sound dimostra già una certa maturità, sia il suono, sia le canzoni, invece, sono ancora acerbe. Il suono – non dimenticando che si tratta di un’autoproduzione – è troppo «tappato» e chiuso in se stesso; soprattutto per quanto riguarda la batteria. Le song, invece, sono ancora un po’ anonime, seppur ben costruite: ascoltando varie volte “Alter Ego” non emergono episodi degni di nota, anche se il platter stesso sfiora la mezz’ora di durata. Da rimarcare, infine, la cura profusa nella realizzazione dell’artwork: un segno di professionalità che, senz’altro, sarà riconosciuta positivamente dagli appassionati. Daniele ‘Dani66’ D’Adamo
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Da Pila Pleonexia 2011, Autoprodotto Heavy/Epic |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1 – Pleonexia |
Nonostante la copertina faccia presagire un lavoro orientato sul pagan black metal, Da Pila è un progetto di epic/heavy metal che si sviluppa attorno alla figura del polistrumentista Michele Da Pila nella forma di una vera e propria one-man-band. Andrea Rodella
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Deadly Silence Deadly Silence 2010, Autoprodotto Black Sinfonico/Gothic |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 01 The Abyss in Your Eyes |
Nati nel 2006 in quel di Parma, i Deadly Silence giungono solo nel 2010 a registrare questo loro primo demo omonimo composto da 3 tracce. Il motivo del tempo trascorso è da ricercarsi principalmente nei vari cambi di line-up che non hanno mai permesso al gruppo la sufficiente stabilità per entrare in studio. Alessandro Calvi
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Death Scythes Death Scythes 2010, Autoprodotto Death Metal |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 01- The Triumph |
Gli italiani Death Scythes nascono a Parma nel 2004 come progetto dedito a un melodic death metal fortemente influenzato dal black metal. Emanuele Calderone
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Desperation Young Man 2009, L’è t?tt Folklor Records Death Metal |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1. Entering 03:13 |
Sono svizzeri questi giovani deathster nichilisti e misantropi: i Desperation si iscrivono decisamente nella cerchia di band che compongono la piccola ma fiorente nuova milizia del death metal elvetico. Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro
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Dissektor Ritual 2011, Autoprodotto Thrash |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1. Cold Darkness 2:45 |
Se, nei giorni nostri, volete ascoltare il thrash nella sua forma più putrida e involuta, non rimane che andare a pescare in Colombia. Lungi dal voler essere una mancanza di rispetto verso coloro che, con coraggio, imbracciano gli strumenti per suonare in un Paese martoriato da ben altri problemi; l’affermazione di cui sopra è in realtà una peculiarità posseduta dai ragazzi del paese sudamericano. Suonare, cioè, thrash metal con uno stile ancora più rozzo e marcio di quello dei Sepultura primo periodo (“Bestial Devastation”, 1985). Esattamente come fanno i Dissektor. Provenienti da Medellín, i Nostri, prima di arrivare a pubblicare il loro primo full-length, “Ritual”, appunto, hanno sostenuto una lunga gavetta. Formatisi nel 2001, hanno, infatti, suonato per un lustro abbondante prima di incidere “Supremacy” (Demo, 2008) e “Thrash Death Fucking Metal” (EP, 2010). Tutt’altro che sprovveduto (“Winds Of War”), quindi, il quintetto dell’Antioquia scarica con ordine e pulizia il proprio sound; incentrato su un old school thrash semplice e lineare (“Cold Darkness”, “Next Victim”). Larry Froen scarica sul microfono tutta la sua rabbia, alternando scream, growl e gorgoglii vari. Una rabbia accompagnata a dovere dai riff segaossa della coppia d’asce e sostenuta dall’iper-cinetica sezione ritmica, contrassegnata da linee di basso d’estrazione heavy e da pattern di batteria non di rado sconfinanti nei blast-beats (“Ritual”). La lunga militanza nell’underground più profondo e, suppongo, le tante serate passate a provare i pezzi e a suonare live hanno fatto sì che i Dissektor, volenti o nolenti, siano riusciti a creare un proprio sound, personale e deciso. Le canzoni del platter, non per niente, si susseguono senza soluzioni di continuità sia per quanto riguarda l’intensità sonora, sia per quanto la robustezza del suono. In conclusione, un prodotto ideale per scoprire un Mondo sconosciuto in cui il thrash brulica nell’embrionale forma primigenia. Provateli.
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Losna Distilling Spirits 2011, Autoprodotto Thrash |
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Tracklist: 1. Crossing The Bar 4:15 |
Per chi pensava che a subire il fascino morboso del thrash ci fossero solo i maschi della razza umana, ecco l’eccezione che conferma la regola: i brasiliani Losna; la cui muliebre formazione presenta le sorelle Débora (guitars, backing vocals) e Fernanda (bass, vocals), coadiuvate dal solo Marcelo alla batteria. Nelle intenzioni del trio, ci sarebbe la volontà di percorrere le strade già battute da mostri sacri quali Destruction, Sodom, Kreator, Megadeth, Slayer e Death Angel; con un approccio però meno aggressivo, più vicino a quello di power-trio tipo Raven e Rage. La band, nata nel 1997 e già abituata a metter piede in sala d’incisione (“Dark Mess”, demo, 2001; “Bitter Flavours”, demo, 2004; “Wild Hallucinations”, full-length, 2007), nel 2010 entra negli Estúdio Mil di Porto Alegre per realizzare il suo secondo album: “Distilling Spirits”. Già dalle prime note di “Crossing The Bar” si percepisce sia l’esperienza, sia la sufficiente tecnica strumentale posseduta dal trio di Porto Alegre. Il suono è reso sufficientemente chiaro, con la dovuta potenza, potendo comprendere con facilità il lavoro svolto da ciascuno strumento. Anche lo stile è sufficientemente sviluppato, con che i vari brani del platter si susseguono senza mutamenti di personalità, ben saldi al carattere del combo del Rio Grande do Sul. Carattere sottolineato dal cantato di Fernanda, sicuramente non da manuale, tuttavia cattivo e aggressivo al punto giusto. Quel che latita completamente, in “Distilling Spirits”, è il songwriting. La struttura dei pezzi è elementare oltre che involuta e, malgrado ciò, riesce a essere anche caotica: si può ascoltare il disco quanto si vuole, insomma, che ogni volta si rimarrà vuoti e confusi. Con il conseguente rapido insorgere di una fastidiosa noia, anche se qua e là si è provato a muovere le acque con dei brevi inserti folk. Noia per un insieme di canzoni anonime, prive di senso e vuote dal punto di vista artistico. Non sempre la provenienza geografica è sinonimo di qualità: nel caso del thrash, i Losna, purtroppo per loro, lo dimostrano. Da evitare. Daniele ‘Dani66’ D’Adamo
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Punition Babek Demo EP 2011, Autoprodotto Thrash |
Myspace Ufficiale |
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Tracklist: 1. Jail Of Fire 3:51 |
Dalla toscana arrivano i Punition Babek, combo formatosi nel 2008 dalla passione di Alessandro Fantini (Bass Guitar), Fabio Docci (Lead & Rhythm Guitar), Giovanni Casulli (Lead Vocals), Marco Gianfriddo (Lead & Rhythm Guitar) e Roberto Chimentelli (Drums). I Nostri dichiarano d’avere molte influenze musicali, e così è. Seppure siano tendenti marcatamente al thrash e, in particolare, all’old school thrash, i fiorentini mostrano con facilità, nel proprio sound, numerosi richiami all’heavy; segno di un retroterra culturale si degno spessore. Lo stile del quintetto, quindi, abbraccia gli stilemi classici del genere allineandosi a esso senza particolari propositi d’innovazione, marcandolo però con delle linee vocali che, spesso, arrivano sino al growl; rendendo con ciò piuttosto personale l’insieme musicale. Giovanni Casulli non si risparmia certamente nell’aggredire il microfono, e ciò non fa che bene, a parer mio, all’impatto complessivo del suono; anche se nelle parti in clean il lavoro da fare è ancora parecchio. Un suono ancora rozzo e involuto, quindi, ma che porta in sé i margini di un deciso miglioramento; soprattutto se si riuscirà a omogeneizzare la qualità del songwriting per realizzare un gruppo di canzoni il cui filo conduttore sia chiaramente individuabile. I quattro brani dell’EP, infatti, sono stilisticamente slegati fra loro per la presenza, soprattutto, di “Twilight”, brano di epic metal che poco ha a che fare con il thrash se non con l’U.S. power americano della prima metà degli anni ottanta. La strada che i Punition Babek dovranno percorrere per giungere al livello dei migliori è tanta, ma nulla è impossibile quando base e passione ci sono. Daniele ‘Dani66’ D’Adamo
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Red Sky Tra l’Ombra e l’Anima 2011, Autoprodotto Gothic strumentale |
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Tracklist: 01 Respira (intro) |
I Red Sky sono una one-man-band che fa capo al frontman degli Ammonal, gruppo death alternativo di Milano. In questo caso, però, il genere proposto è agli antipodi rispetto a quello del gruppo originario. “Tra L’Ombra e l’Anima”, infatti, è composto da sei tracce esclusivamente strumentali, contraddistinte da un bell’amalagama di generi che potremmo provare a descrivere come un gothic melodico e atmosferico con frequenti incursioni nel rock ottantiano. Il gusto per gli arrangiamenti e la maturità delle composizioni lasciano felicemente sorpresi presentando all’ascoltatore un prodotto fresco e originale. Il songwriting si mantiene su livelli altissimi per tutte le sei canzoni, permettendo, così, di lasciarsi trasportare dolcemente dalle note, perdendosi per tutta la durata del CD. Alessandro Calvi
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Rise of Tragedy As They Beheld Twilight 2010, Autoprodotto Death metal |
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Tracklist: 01- Epitaph |
Ennesimo progetto melodic black/death quello dei Rise of Tragedy, gruppo nato nel Settembre del 2007 da un’idea del batterista Marco e del chitarrista Adriano; i ragazzi arrivano a pubblicare il loro primo demo con questo “As They Beheld Twilight” nel 2010. Emanuele Calderone
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The Black Rain Hot For A Night 2010, Autoprodotto Hard Rock |
Myspace Ufficiale Sito Ufficiale |
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Tracklist: 1 – Coming Home |
Arrivano da Bologna questi ambiziosi rockers dal monicker affascinante e sicuramente azzeccato. Alberto Biffi
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Tuchulcha Reflection of God 2011, Autoprodotto Death Metal |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1. Nuna (intro) 00:49 |
Proviene dall’oltretomba etrusco il sound dei volterrani Tuchulcha: fierissimi deathster che amano questo genere sopra ogni altro e lo suonano con passione da tre anni a questa parte. Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro
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Turbo Mass Wild Future 2011, Autoprodotto Heavy Metal |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1 – The Haunting Starting Now |
I Turbo Mass sono una band esordiente marchigiana formatasi nel 2011 e che arriva in pochissimo tempo a siglare l’esordio con il presente demo di 3 tracce dal titolo Wild Future. Il dischetto in questione è un concentrato di HM devoto al genere come lo si intendeva nel periodo dal 1980 al 1982, quindi un concentrato di NWOBHM in puro stile primi Iron Maiden e con al suo interno notevoli quantità di Raven. Andrea Rodella
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Veratrum Sangue 2011, Autoprodotto Death Metal |
Myspace Ufficiale | |
Tracklist: 1. Sangue 03:16 |
Bergamaschi ed incazzati come pochi, i Veratrum, in questo loro primissimo lavoro discografico, si identificano con un elemento fondamentale, il sangue, che pigmenta decisamente ogni angolo del loro prodotto e che sgorga copioso da ogni nota rabbiosa sia stata registrata all’interno dei cinque brani che lo compongono. Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro |