AOR

Intervista Fortune (Richard Fortune, Mick Fortune, Larry Greene)

Di Fabio Vellata - 9 Aprile 2022 - 8:00
Intervista Fortune (Richard Fortune, Mick Fortune, Larry Greene)

All’alba della pubblicazione del nuovo album “Level Ground”, abbiamo avuto il piacere di ospitare per un’intervista i tre membri fondatori dei Fortune, Richard Fortune, Mick Fortune e Larry Greene. Band storica e fondamentale, per alcuni quasi mitizzata, i Fortune sembrano aver ripreso il filo del discorso smarrito molti anni fa, per un futuro ancora tutto da scrivere e denso di progetti…

 

 

Intervista a cura di Fabio Vellata

 

Ciao, qui è Fabio di www.Truemetal.it, è davvero un piacere potervi intervistare, come state?
Come vi sentite con un nuovo cd prossimo all’uscita?

MF – Stiamo bene, grazie Fabio È bello parlare con te!

RF – Sono molto entusiasta!

MF – Esatto, certo, siamo proprio entusiasti!

“Level Ground” è il secondo album che pubblicate nel giro di pochi anni, dopo l’ottimo “II”. Possiamo finalmente dire che la carriera dei Fortune è definitivamente decollata?

LG – Sì, il motore è stato finalmente acceso. Preparato, rodato e lanciato, pronto per saltare dentro al buco nero delle possibilità!

RF – Sì, ma soprattutto speriamo in un grande tour quest’estate!

MF – Un tour, certo. Sarebbe bello dare vita a questi brani con la purezza dell’adrenalina che si ottiene dal vivo…

Come si sono evoluti i pezzi del nuovo album? Uno spunto improvviso poi sviluppato poco alla volta oppure un lungo processo di lavorazione studiato con cura per arrivare ad un risultato specifico?

RF – È stato un lungo processo, un andare avanti e indietro con idee diverse che si sono raffinate di continuo finché non abbiamo ottenuto ciò che volevamo.

LG – La mia teoria è che se metti in fila dieci paia di scarpe nere, alla fine saranno comunque dieci paia di scarpe diverse. E il gioco è fatto. Fuor di metafora, ogni canzone è diversa. Alcune arrivano spontanee e già pronte nella fretta del momento, mentre altre vengono riscritte alcune volte fino a quando non sono finite o comunque quasi pronte.
La parte più spaventosa di qualsiasi disco ad ogni modo, è sempre subito prima di iniziare. Dopo di che, le cose possono solo migliorare.

Come vi trovare con Frontiers? Inciderete altri album per loro in futuro?

LG – Beh, la freccia vola solo in avanti, giusto? Quindi vedremo dove atterra…

RF – Sì, credo di sì, ma solo con calma, un album alla volta!

MF – Beh, sono successe cose più strane…ahah

Negli eighties i suoni rotondi, solidi e scintillanti erano alla base di un’uscita di alto livello. Quanto sono importanti per voi, oggi, la qualità del suono e la produzione in un cd dalla chiara ispirazione anni ottanta?

RF- È molto importante, in effetti. Vogliamo che quello che scriviamo sia essenzialmente Rock, quindi incidiamo canzoni che ci piacciono e ci divertono, sperando che sia allo stesso modo pure per il pubblico.

LG- È tutto legato al genere delle canzoni. Marc Greene ha registrato e mixato il disco: lui si è occupato negli anni di una serie di artisti di chiara ispirazione ottantiana come Keith Emerson, Gotthard, Richie Sambora e un sacco di altri che nemmeno mi ricordo. Quindi, in sostanza, noi lasciamo decidere a Marc, che sia libero di fare le sue cose, rispolverando i grandi suoni di quell’era – e se vuole, anche di usare il suo Aural Exciter! (strumento audio tipico dell’epoca NdA).

Come vi sentite quando parlando dei Fortune, si è soliti definirli come una band fondamentale per la storia dell’AOR?

LG – Bello! Mi sento come se fossimo diventati una versione musicale dell’ultimo film fumettoso della Marvel!

RF – Sono molto orgoglioso quando sento dire questo della band. Suono con dei grandi musicisti che la sanno lunga e tutti assieme amiamo quello che facciamo. E soprattutto ci riteniamo fortunati nel poterlo fare!

MF – Sono sincero, abbiamo fatto parecchia strada e l’essere riconosciuti come tali è una gran bella soddisfazione!

Quali sono le differenze che percepite come più evidenti tra l’epoca del vostro esordio e quella del come-back?

MF – Con i cambiamenti nel settore, la registrazione e la preparazione di tutto il materiale deve essere fatta in modo più efficiente, soprattutto in termini di tempo. In questo senso stiamo ancora imparando e cercando di crescere.

RF – La differenza è che ora siamo musicisti più esperti e completi. Sappiamo cosa vogliamo sentire e ottenere dalla musica.

LG – Beh, penso che stiamo ancora cercando di capire il significato di tutta la confusione che c’è attualmente!

Ritenete che lo spirito degli anni ottanta sia ancora in qualche modo attuale, o pensate che il vostro genere di musica sia affare per lo più destinato ai nostalgici e a pochi fortunati?

LG – Sai, è curioso che si senta la roba degli anni ’80 ogni volta che c’è un film con una scena in un bar o con un’auto in corsa. Al di la di tutto credo sia ancora parecchio attuale: è sempre la colonna sonora degli indomabili, se capisci cosa intendo.

RF – Non è roba per pochi. In fondo è un tipo di musica pensato per il divertimento di tutti!

Sono veramente curioso. Data la vostra grandissima esperienza, mi potreste indicare quali sono stati i titoli fondamentali nella vostra formazione musicale?

MF – Per me sono stati soprattutto i gruppi inglesi insieme a Hendrix ed un po’ di musica da surf…ahah

LG – Sono sempre stato attratto dalle band al di là del loro semplice potenziale d’intrattenimento. Immagino che per questo si possa dire che sono un tipo un po’ complicato o tormentato, ma è così…

RF – “Walk Don’t Run” dei The Ventures è la melodia che mi ha fatto venire voglia di suonare la chitarra. Da lì sono diventato autodidatta: poi ho suonato in molte band e ho imparato tutto quello che riuscivo con la pratica!

E quali i vostri preferiti in campo strettamente AOR?

LG – Oh amico, non lo so, mi chiedi troppo… Devo andare molto indietro nel tempo. Probabilmente più di tutti i primi Foreigner. Ma insieme amavo pure i Pink Floyd e i Jethro Tull…adoravo quelle band!

RF – Mi sono sempre piaciuti tutti i gruppi AOR!

MF – Senza dubbio l’esordio dei Giant. È stato qualcosa di assolutamente glorioso.

Ci sono giovani band del settore che attualemente apprezzate e nelle quali riconoscete lo spirito dei vostri esordi?

RF – Sì, senza dubbio: Dirt Honey, Greta Van Fleet, Rival Sons. Insieme a molti altri.

È stato un vero traguardo per me poter portare una band leggendaria come la vostra sulle pagine della nostra webzine.
Cosa vi aspettate per il futuro e cosa state progettando?

RF – Grazie mille. È un onore essere sulla tua Webzine! Noi stiamo progettando di continuare a fare musica e di suonare concerti dal vivo, la cosa che preferiamo in assoluto. Ma soprattutto siamo anche grati di avere grandi fan a cui piace quello che facciamo!

MF – Grazie Fabio! Abbiamo apprezzato moltissimo!

https://www.facebook.com/fortunerockers

Discografia Fortune:

– Fortune (1985)
– II (2019)
– Level Ground (2022)