Heavy

Intervista Heavy Metal performer (Alessandra Simeone – Death SS)

Di Stefano Ricetti - 3 Luglio 2014 - 12:30
Intervista Heavy Metal performer (Alessandra Simeone – Death SS)

Intervista ad Alessandra Simeone, storica performer dei Death SS dal 1988 al 1999, famosa, tra le altre cose, per aver interpretato il personaggio della suora, sul palco, durante l’esecuzione del pezzo Vampire.

Buona lettura,

Steven Rich.

 

Alessandra, come sei diventata una performer?

Ho conosciuto Steve tramite amici musicisti che erano stati contattati per riformare la band dopo il suo trasferimento a Firenze. Fino a quel momento non sapevo chi fossero i Death SS. Quando ci hanno presentati, tra me e Steve è scattata subito una forte intesa… e da cosa nasce cosa…

Quali i passi principali della band che hai intrapreso, come protagonista, durante la tua militanza?

Sono presente in tutti i live usciti in quel lasso di tempo ma, essendo una performer, in special modo nei VHS/DVD. A parte “The Cursed Concert” (Dove ero in copertina), The Cursed Show” e “The night of the living Death SS”, altri titoli non li ricordo. Ho inoltre partecipato anche al progetto Sylvester’s Death.

 

Death SS: Alessandra Simeone e Steve Sylvester

 

Seguivi anche altri gruppi, oltre ai Death SS?

No. Conoscevo altre band ed alcune mi piacevano anche ma non ho mai seguito nessuno in particolar modo. Come performer poi ho lavorato solo con i Death SS.

In che cosa consistevano i tuoi “numeri” sul palco? 

I miei personaggi sono stati tanti e cambiavano a seconda del tour: il più ricorrente e il più acclamato era la suora in “Vampire”. Poi c’era la sacerdotessa, che era presente in diversi momenti del live ma specialmente sul finale, quando scendevo tra il pubblico su “Come to the Sabbath” e distribuivo le ostie. Per un periodo c’è stata anche la vecchia strega sulla sedia a rotelle (Durante l’esecuzione di Cursed Mama). Gli altri personaggi erano sempre diversi, dipendeva dalla scaletta. Sono stata anche uno degli incappucciati in “Terror”.

Alessandra Simeone: Groupie o solo performer?

Non ho una bella opinione delle groupies. Direi performer, anche se mi occupavo di molte altre cose come il trucco, i costumi, la scenografia ecc. Ho dato molto ai Death SS e ne ero parte integrante.

 

La copertina di The Cursed Concert

Ti ha creato problemi nella vita di tutti i giorni, in quegli anni, essere identificata come la disinibita performer dei Death SS?

Un po’ si ma il problema era loro, dei “giudicanti”… Io comunque non dovevo rendere conto a nessuno e ho sempre fatto ció volevo.

Quale concerto ricordi di più?

Forse uno show a Roma, il primo di quel tour ed il primo con Daniela (Pallina). Non avevo mai interagito sul palco con un’altra performer e non conoscevo affatto Daniela. Lo ricordo perché senza accordarci sul da farsi avemmo subito una buonissima intesa e poi perché conobbi lei, una persona speciale che é ancora adesso la mia piú grande amica.

Avrai aneddoti a gogò, così come scene divertenti accadute, visto che fra le altre cose subivi la simulazione di un amplesso sul palco e distribuivi ostie non consacrate alle prime file… Racconta Alessandra, racconta…

Ricordo in particolar modo un concerto in provincia di Pordenone in cui mi esplose una flash bomb sotto il ginocchio, l’addetto alla macchina del fumo ci dava troppo dentro e sul palco non si vedeva una mazza, oltre al fatto che si respirava a fatica. Poi durante la scena di “Cursed Mama” i due boia che mi dovevano spingere sulla sedia a rotelle al centro del palco mi spinsero fin sotto un tavolino alla parte opposta del palco sul quale erano preparate le varie “suppellettili” che servivano durante lo show e mi posizionarono come se fossi a tavola pronta per mangiare. Dovetti tornare in posizione spingendomi da sola ma la sedia aveva le ruote sgonfie e girava su se stessa… con Steve ne ridiamo ancora. Poi sul gran finale il pubblico irruppe sul palco e dovemmo scappare in camerino senza far fartire la pioggia di sangue con la quale finivamo di solito il nostro show. A quel punto, una volta in camerino, dissi a Steve che sarei tornata sul palco per azionare il pedale che dava il via alla pioggia di sangue e lui mi disse: “Basta che schiacci il pedale e parte”. E così feci! Dopo qualche ora, quando tutta le gente lasciò la location, uscimmo dal camerino e trovammo una scena apocalittica! Il locale era tutto rosso e sul pavimeto c’erano alcuni centimetri di sangue! Avevo seguito alla lettera ció che mi aveva detto Steve, ma si era dimenticato di dirmi che dovevo schiacciare il pedale e poi sciacciarlo ancora per spegnerlo (lui dava per scontato che lo sapessi)… bastavano pochi secondi, di pioggia! Il locale rimase chiuso per mesi e dovettero rifarlo nuovo.

 

Alessandra Simeone

 

Quanti ci hanno provato, con te?

Ahahahahah… direi in diversi. Quando stai sul palco é normale.

Come mai hai chiuso, un giorno, con i Death SS?

Avevo altre necessitá e non era piú possibile far coincidere il tutto.

Una tua definizione di Steve Sylvester.

Steve è un grande! Sia come artista che come persona. Voglio molto bene a Steve, è stato una figura molto importante nella mia vita. Abbiamo un gran feeling anche adesso che siamo geograficamente lontani.

In che rapporti sei rimasta con i membri della band?

Direi buoni. Ultimamente ho un po’ perso i contatti con tutti (a parte Steve). Ho un po’ di problemi di salute, seri ma non gravissimi ed ho bisogno di stare concentrata solo su me stessa cosí mi sono un po’ isolata. Sono come i gatti, quando hanno qualcosa che non va si nascondono. Oltretutto vivo a Londra da dieci anni per cui é difficile vedersi. Colui che ho visto di piú negli ultimi anni, nonostante sia entrato nella band quando io non c’ero già più, è Glenn Strange, perché è venuto diverse volte a Londra.

 

Alessandra Simeone

 

Segui ancora i Death SS?

Si! Non come prima ma parlo spesso con Steve che mi tiene al corrente. Tengo molto alla band anche se non ne faccio piú parte.

Conosci Dhalila e Martyna, le tue sostitute?

Martyna non la conosco. Dhalila invece é un’amica! Ci frequentavamo spesso qui a Londra ma come ti ho spiegato prima da quando non sto troppo bene la sento molto poco.

Cosa pensi delle loro prove sul palco?

Di Martyna non posso dire niente perché non l’ho mai vista sul palco. Dhalila invece é un personaggio diverso dal mio e fa bene ció che fa. E poi é strafiga!!!

 

 

Quale il concerto più clamoroso che hai fatto?

Credo a Milano al Rolling Stone. Facemmo sold out e dovemmo aggiungere un’altra data a fine tour. La gente fuori era tantissima e non riuscivano a trattenerla. Addirittura dopo lo show assediarano il ristorante dove andammo a mangiare e dovettero intervenire le forze dell’ordine. Quella notte in albergo non riuscimmo a dormire, i fans scovarono l’hotel dove alloggiavamo e rimasero fino alla mattina sotto le nostre finestre ad urlare ed a chiamarci.

Avevi e amavi indossare una lingerie particolare per il concerto? 

A meno che non fosse richiesta lingerie particolare per una scena no, non usavo niente! Chi mi ha vista on stage se lo ricorda bene…

Conservi ancora i costumi di scena?

Alcuni costumi li ho passati a Dhalila, altri erano in condizioni pessime e non li ho piú.

Nostalgia?

Si, a volte un po’.

 

 

Rimpianti?

Assolutamente no! Io non ho mai rimpianti!

Ti saresti aspettata che i Death SS avessero continuato fino a oggi?

Si! Conosco bene Steve e so che é uno che non molla mai!

A che livello vedevi i Death SS in ambito italiano rispetto alle altre band?

Penso che un paragone sia difficile se non impossibile. I Death SS sono diversi da qualsiasi altra band.

Di cosa ti occupi, oggi?

A parte prendermi cura di me stessa lavoro come traduttrice tecnica e faccio la zia.

Chiudi come vuoi, Alessandra, grazie.

Grazie a te, Steven! Ho molto apprezzato il tuffo nel passato che ho fatto durante questa intervista. Auguro a Steve e alla band di continuare al meglio il loro lavoro. Ciao a tutti!

 

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti