Heavy

Intervista Hell Theater (tutta la band)

Di Marco Donè - 13 Febbraio 2023 - 10:00
Intervista Hell Theater (tutta la band)

Dopo avervi parlato di “S’Accabadora“, il ritorno in scena degli Hell Theater, seminale horror metal band veneta, abbiamo deciso di approfondire l’argomento scambiando quattro chiacchiere con la formazione di Treviso. Eccovi il resoconto del nostro incontro con gli Hell Theater, avvenuto in una fredda e cupa notte di febbraio, avvolti da una misteriosa nebbia, in uno sperduto casolare nel trevigiano.

 

Intervista a cura di Marco Donè

 

Ciao ragazzi, sono Marco di Truemetal.it, è un vero piacere avervi ospiti sulle nostre pagine. Come state?

Hell Theater – Ciao Marco e ciao a tutta la redazione e a tutti i lettori di TrueMetal.it! Stiamo bene, carichi e adrenalinici.

La prima domanda è quasi d’obbligo: lo scorso ottobre avete pubblicato “S’Accabadora”, il vostro secondo full length, a dieci anni esatti dal primo lavoro griffato Hell Theater. Dieci anni di attesa… Vi andrebbe di spiegarci cos’è successo in questo lasso di tempo?

Bob Axx – Bella domanda! Fino al 2015 abbiamo composto l’album, poi alcune sfavorevoli vicissitudini personali e di gruppo hanno provocato incidenti di percorso e conseguenti ritardi. Sembrava che una congiura aleggiasse attorno al disco.

Sbaglio o siete tornati più forti e compatti di prima? È come se tutte queste vicissitudini avessero quasi giovato alla band…

Buryan – Assolutamente Marco, verissimo! Sul momento questi accaduti ci hanno fatto rimpiangere certe opportunità sfumate, ma con il senno di poi, riteniamo che anche questi difficili passaggi siano stati utili a delineare la solida e compatta band che siamo oggi.

Credo sia giunto il momento di approfondire “S’Accabadora”: vi andrebbe di parlarci della storia che caratterizza il concept e perché avete scelto proprio la figura della Accabadora?

Brian – Come Hell Theater amiamo comporre concept album e questa volta, partendo dalle nostre radici personali, in particolare di Victor che è di origine sarda, abbiamo pensato di trasporre in musica una leggenda italiana dai tratti horror e personaggi e ambientazioni potenti. In particolare la storia tratta della “femmina Accabadora”, il cui ruolo era quello di porre fine per pietà alle sofferenze dei moribondi e malati terminali. Per proprio tornaconto taluni ingannavano l’Accabadora, facendole commettere di fatto un omicidio di persone non realmente in fin di vita: questo comportamento criminale innescava una maledizione per l’intera famiglia e tutti i suoi discendenti. Da qui ha inizio il concept di “S’Accabadora” che si arricchisce di altre immagini e figure suggestive sarde, come per esempio i Mamuthones.

Ho trovato “S’Accabadora” più vario, più teatrale, più ricercato rispetto al debutto “Reicarnation of Evil”, che era diretto, una vera mazzata di classic metal, all’ennesima potenza. La componente classic metal è marcata anche in “S’Accabadora”, è vero, ma questa seconda fatica ha un qualcosa in più. Condividete questa mia considerazione? Vi andrebbe di approfondire?

Bob Axx – La nostra composizione musicale è molto influenzata dalla storia che vogliamo narrare e dai nostri personali ascolti, che travalicano il confine del genere che facciamo. In questo caso, “S’Accabadora” necessitava di momenti con violenza assassina, alternati a melodie lugubri e funeree, unitamente ad atmosfere talvolta psichedeliche: non ci siamo preclusi nulla e mai lo faremo.

Ho sempre definito gli Hell Theater come una horror metal band. Vi ritrovate in questa definizione? Quando e come è nata la vostra passione per il lato oscuro?

Victor – Sicuramente horror metal band è una definizione nelle nostre corde. L’heavy metal è un genere estremo che si presta bene per narrare situazioni estreme. Il brivido è un’emozione che ci ha sempre affascinato e con “S’Accabadora” abbiamo cercato di rappresentarlo non conformandoci a certi stilemi comuni.

Domanda secca: Death SS o Mercyful Fate?

Buryan – Hell Theater

Una delle caratteristiche che vi contraddistingue, che vi rende riconoscibili in mezzo ad altri mille gruppi è senza ombra di dubbio la voce di Victor Solinas. Victor quali sono i tuoi punti di riferimento in ambito metal, e non solo? Sei autodidatta o hai frequentato qualche istituto?

Victor – Non ho mai fatto scuola di musica o di canto, sono quindi autodidatta al cento per cento. Sicuramente alcuni eccellenti cantanti mi hanno influenzato: Dickinson, Tate, Halford, Diamond. Mi lascio trasportare dalle sensazioni che il mondo, la notte, la nebbia e certe atmosfere riescono a darmi: questo non solo come ispirazione a livello di scrittura, ma anche a livello musicale.

Un altro aspetto molto importante per comprendere la dimensione Hell Theater è vedervi in azione live, su un palco. Ho avuto il piacere di presenziare alla data in cui avete presentato “S’Accabadora” ed è stata un’autentica esperienza. Vi andrebbe di parlare un po’ del vostro show, o lasciamo la sorpresa ai nostri lettori, invitandoli alle vostre future esibizioni?

Brian – A livello di resa musicale on stage abbiamo raggiunto un buon livello, ma l’idea di show e della teatralità che voremmo riuscire a raggiungere è purtroppo ancora distante, perché risente delle risorse a nostra disposizione. Nonostante questo, tutti quelli che vengono ad assistere ai nostri concerti apprezzano molto l’esperienza dei nostri live.

Una domanda che potrebbe risultare un po’ invadente: vi seguo dai tempi del disco di debutto e ho potuto notare che avete un “rapporto difficile” con i bassisti: ne avete cambiato più di qualcuno e tuttora il ruolo è vacante, sebbene siate aiutati da Ghu.Lu (bassista live dei Gorgoroth, n.d.a.). Perché è così difficile essere il bassista degli Hell Theater?

Buryan – Il ruolo del bassista non è da intendersi vacante: non lo stiamo proprio cercando, perché gli Hell Theater siamo noi quattro. Abbiamo avuto il piacere di collaborare con Ghu.Lu, nostro carissimo amico, che ha registrato le parti di basso di “S’Accabadora”. In sede live ci accompagna la validissima Alekht Xeper. Abbiamo mantenuto un ottimo rapporto con tutti i bassisti che si sono avvicendati nel tempo: si può essere buoni amici, ma non per forza essere compatibili in tutto. Molti di loro hanno intrapreso altre strade, raggiungendo anche ottimi e meritati risultati.

E adesso? Quali sono i progetti futuri degli Hell Theater?

Victor – Siamo in piena composizione del nuovo capitolo, nel frattempo stiamo definendo un po’ di date live per i prossimi mesi, sperando di diffondere il più possibile “S’Accabadora”.

Ragazzi, siamo arrivati alla fine di quest’intervista. Vi ringrazio per la vostra disponibilità e lascio a voi le ultime parole, per un saluto ai nostri lettori.

Hell Theater – Come sempre rispondiamo in queste occasioni, invitiamo tutti i lettori di TrueMetal.it e gli ascoltatori di musica ad essere curiosi, a coltivare uno spirito critico e supportare l’underground che vale. Stay Hellish!

 

Marco Donè