Heavy

Intervista Stealth (tutta la band)

Di Giuseppe Casafina - 7 Febbraio 2021 - 8:30
Intervista Stealth (tutta la band)

Realtà dalla recente formazione ma non per questo meno efficace, i veneti (da Verona) Stealth si sono affacciati con prepotenza sulla scena Heavy Metal tricolore in pieno 2020, nel bel mezzo di una pandemia globale e con risultati finali che esaltano cotanta, borchiatissima testardaggine.
Con in sottofondo le note del loro EP di debutto “F.S.T.”. a loro la parola.

 

 

Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di TrueMetal!

(Tutti) Ciao dagli Stealth!! E’ un piacere essere sul vostro portale!

 

Presentatevi ai nostri lettori: la vostra storia, le vostre vicissitudini personali…insomma, le solite cose, ma che ci piace sempre vedere raccontate da chi stringe uno strumento tra le mani e decide di utilizzarlo per forgiare qualcosa di proprio.

(Tutti) Nell’estate 2019 Ricky viene cacciato dalla sua vecchia band e quindi propone a Irian (Drums) e Simo (Bass), due vecchi amici  appassionati di heavy / speed metal  di provare nella sua cantina. Dopo una serie di prove andate molto bene, decidono  di contattare un altro amico di vecchia data,  Andy (vokillz) e subito viene forgiata la prima lama di puro acciaio affilato come un rasoio.

 

Curiosità…il vostro debutto si presenta al Mondo tramite l’enigmatica sigla ”F.S.T.”! Il significato?

(Simo) Il significato lo potrete trovare nel ritornello della title-track del nostro demo!!!

 

 

Altra curiosità: nonostante l’ arrivo di una ristampa su CD, avete esordito su musicassetta!

E la musicassetta oggi rappresenta un formato il quale, sebbene stia palesemente tornando alla ribalta (sotto lo pseudonimo internazionale di ‘tape’ per giunta), vanta il triste primato di essere il classico formato troppo economico, altamente bistrattato sia per la sua natura facilmente degradabile, la sua economicità di realizzazione e soprattutto per il suo essere talmente poco riproducibile dalle attuali impiantistiche audio da vedersi ridotto al mero stato di gadget collezionistico a basso conto, lasciato immacolato lì nella sua piccola custodia a restare nuovo a vita.

Ma per gente così ancorata alla vecchia scuola come voi e tutti noi ciò ha sicuramente un significato diverso: io ovviamente ho il mio….bene, il vostro? Cosa significa per voi esordire su un formato così palesemente sia bistrattato che tuttora ritornato alla ribalta?

(Andy) Per quanto mi riguarda, la tape è il formato che preferisco per svariati motivi: oltre ad essere “cresciuto musicalmente” con le cassette (tra registrazioni da LP e CD da amici, e dalla radio) è un formato che non ho mai abbandonato per la sua “dinamica sonora” e lo trovo perfetto per un certo tipo di suoni “vecchi” e per l’atmosfera che riesce a conferire a certe produzioni, specialmente per le demos (soprattutto nell’estremo ma non solo).  Inoltre per mia esperienza personale le cassette sono il formato che se mantenuto al meglio, paradossalmente si degrada meno, ma sono io che sono un tape-maniak ehehe!!

(Rick) Per me questa scelta è una questione di qualità sonora.

La cassetta, essendo un supporto analogico, riproduce delle frequenze che il cd  (digitale) taglia o comunque modifica, soprattutto nelle frequenze basse. Quindi la via di mezzo più qualitativa era questa.

Comunque sia, siamo tutti e quattro appassionati di questo formato.

 

 

Gli Stealth sembrano un po’ il ‘figlio bastardo’ di queste due storiche entità, contraddistinto da riff che ricordano molto gli Exciter di “Violence & Force” , e da parti vocali che sembran fare moltissimo il verso a Schmier dei Destruction, al punto che ascoltare il vostro demo mi ha dato un po’ una strana sensazione: era come se stessi ascoltando un nastro smarrito che vedeva i primi Destruction cimentarsi con qualcosa di differente ma da sempre nascosto al grande pubblico! Ci ho preso? Ho sbagliato? I vostri ascolti ruotano unicamente attorno al Metal a tutto tondo oppure ascoltate anche materiale di tipo differente?

Vi è mai capitato di preferire una qualche proposta moderna oppure siete parte di una mentalità, per così dire, ‘tutta di un pezzo’?

(Tutti) Onestamente non ci ispiriamo ad una o a più precise bands  mentre componiamo i nostri brani : ci lasciamo guidare dalle nostre influenze, ascolti quotidiani che vanno dall’heavy metal vecchia scuola, al rock anni 60-70 e molto altro. Ognuno ci mette del suo e componiamo in modo “libero” senza crearci degli schemi prefissati e senza voler seguire a tutti i costi  e forzatamente “un genere”.

(Andy) L’universo musicale è dentro di me: sono cresciuto con l’hard rock e il metal classico ma soprattutto con i Doors, da sempre la mia band preferita e nella quale mi sento un “tutt’uno” con la loro musica ed atmosfere lisergiche e ultraterrene. Se parliamo di metal e derivati adoro tutto quello che va dall’hard n heavy classico al grindcore piu’ becero, evitando in pieno la roba troppo moderna e plasticosa. Negli anni ho approfondito una marea di altri generi ma fare la lista della spesa sarebbe alquanto inutile e noioso…ah, i miei suoni preferiti sono quelli della natura,  sai la goduria mentre sei sdraiato in un bosco ad osservare l’acqua di un fiume che scorre? Puro orgasmo sensoriale.

(Irian) Principalmente metal vecchia scuola, dai fine 70 ai primi 90. Ci sono state band anni 70 che mi hanno particolarmente ispirato con il mio stile alla batteria; come i Led Zeppelin, Deep Purple e Rainbow. Ma non disprezzo altri generi come NewWave, Darkwave, musica folkloristica, musica classica (Wagner e Vivaldi in primis e alcuni autori italiani).

(Rick) Personalmente ho iniziato a collezionare dischi dall’età di 9 anni grazie alla passione e a tutti i dischi che ho ereditato da mio padre.Spazio dal metal a generi come dark wave, punk, elettronica, funky, afro per poi passare al prog italiano, al cantautorato, new wave, fusion, psychedelic rock e molti altri generi! Tutt’ora ho una collezione vasta in continuo ampliamento e sono sempre alla scoperta di generi nuovi.

Spesso negli anni mi è stato chiesto perché non aggiungessi alla mia musica parti moderne o comunque stili e generi degli ultimi anni. Io ho sempre pensato che anche rimanendo con una mentalità tutta di un pezzo si possa essere rivoluzionari o comunque scrivere qualcosa che non sia sempre la stessa pasta. Con gli Stealth finalmente siamo riusciti a prendere questo taglio.

 

 

Avete un pezzo preferito tra i quattro appena proposti? Io personalmente sceglierei ‘Night Creature’, per via di quella parte introduttiva rallentata in grado di sfociare nella furia che verrà dopo, contraddistinta da quella che per me è forse la miglior performance vocale del disco…ma io non sono voi!
Chissà, magari la percezione dell’impatto tra l’ascoltatore e i musicisti va a braccetto…chissà, pertanto sono curioso di sentire la vostra risposta in merito!

(Andy) Difficile ma direi ‘Release The Fire’, cioè il pezzo che mi ha sedotto durante le prime prove coi ragazzi ahahah! Ancora oggi mi esalta come fosse la prima volta che la provai!

(Irian) Personalmente anche io fra tutte preferisco ‘Night Creature’! In quanto , per comporla e suonarla , mi sono ispirato allo stile di Clive Burr che è un batterista che ammiro molto!

(Rick) La mia preferita personalmente è ‘Stealth’ che a livello di composizione è stata molto impegnativa proprio a causa di un  songwriting molto concentrato e veloce, con una vasta gamma di note utilizzata soprattutto nel riff principale. Per me è il nostro capolavoro.

(Simo) A doverne scegliere una quella che preferisco è ‘Release the Fire’, perchè secondo me è quella che ci rappresenta meglio.

 

Ultima domanda in merito alla questione demo/EP: il sound è, inutile dirlo, veramente azzeccato.

Sembra davvero di ascoltare uno di quei tanto demo registrati presso qualche vecchia, fumosa cantina durante i primi anni ’80 adattate a studi di registrazione: avete fatto tutto da soli oppure vi siete avvalsi della collaborazione di una figura di settore?

(Tutti) Hai proprio azzeccato amico!! Abbiamo registrato la demo nella cantina di Rick il quale essendo appassionato di home recording, ha montato tutto quello che serviva per le nostre sessioni di registrazione. La parte di mixing e mastering è stata invece realizzata da Matteo Greco.

 

L’ascolto è possibile anche tramite Italian Thrash Attack e YouTube.

 

Il vostro vocalist mi aveva già raccontato qualcosa in merito a ciò che sto per chiedervi…in pratica, non appena avete cominciato a cercare in giro locali per le prime date dal vivo….PANDEMIA!

Praticamente, lo scenario peggiore possibile per qualsiasi musicista! Dal vostro profilo Facebook è possibile però notare che, nonostante il conseguente lockdown nazionale, siete riusciti comunque ad effettuare delle registrazioni per conto vostro durante quel periodo ( – finite in una rehearsal tape precedente alla pubblicazione dell’EP – Nda ), riuscendo persino ad ultimare quello che è possibile ascoltare ora!

Raccontateci di più di tali epiche disavventure, sperando che nel contempo ora stiate tutti bene e al sicuro!

(Simo) Dunque, la demo ufficiale è stata registrata la scorsa estate, quindi in un periodo in cui ci si riusciva comunque a trovare e gli spostamenti erano fattibili.  Avremmo dovuto registrare qualche mese prima (marzo) ma a causa del lockdown abbiamo  rimandato quindi il tutto.

(Tutti) Fortunatamente però, nonostante la pandemia, siamo riusciti a organizzare una bella e riuscitissima data a Verona assieme ad una band di heavy classico della nostra zona, gli ottimi ROGUE DEAL;  molto partecipata perché si può dire che è stata l’unica data heavy metal underground del Nord Italia.

 

 

Nel vostro suono, per quanto mi riguarda, percepisco due influenze veramente prepotenti, in grado di risuonare violentemente nella mia mente ad ogni ascolto del demo: Exciter e Destruction!

Sempre in merito alla pandemia, sicuramente sarete stati costretti a ripiegare sul lato promozionale del demo vero e proprio, un’azione doppiamente difficile per una formazione all’esordio. Vorreste provare a descriverci qualcosa in merito a questa difficilissima situazione che siete stati involontariamente costretti ad affrontare?

(Ricky) A causa della situazione che tutt’ora ci affligge non abbiamo avuto la possibilita’ di condivedere “fisicamente” la nostra demo come avremmo voluto; ma, grazie comunque al nostro lavoro di condivisione ed alle nostre conoscenze ed amicizie, la distribuzione non è stata poi cosi difficile, insieme alle etichette che ci hanno aiutato nella produzione della cassetta: Red Wine Rites Records e Italian Thrash Attack.

 

 

Basandoci anche sul difficile periodo, quali ambizioni risiedono nei vostri animi metallici in merito al vostro operato?

(Tutti) Mentre attendiamo , come già detto sopra, l’uscita della ristampa su CD della demo,  non vediamo l’ora di  tornare on stage in Italia e all’estero appena sarà possibile, una volta usciti da questo maledetto limbo!!

 

 

Bene ragazzi, è arrivato il momento di salutarci!

Vi auguriamo il meglio e…che la vecchia scuola sia sempre mantenuta viva e vegeta!

(Tutti) JOIN THE METAL FORCE!!!!

Intervista a cura di Giuseppe ‘House’ Casafina

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Genere: Heavy 
Anno: 2020
75