Heavy Prog Rock Progressive

Intervista Threshold (Richard West)

Di Mickey E.vil - 17 Novembre 2022 - 22:11
Intervista Threshold (Richard West)

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È sempre un piacere parlare con un musicista come Richard West, così talentuoso ed allo stesso tempo così umile. Dividing Lines è il nuovo lavoro dei leggendari eroi prog-metal Threshold ma vogliamo anche parlare di Maybe a Writer – My Life In Threshold, l’inaspettata autobiografia del signor West! Sentiamo un po’ cos’ha da raccontare ai lettori di TrueMetal!

Dunque caro Richard, cosa devono aspettarsi i nuovi e i vecchi fan da Dividing Lines e com’è avere ancora a bordo il grande Glynn Morgan?

Credo che Dividing Lines sia un album più scarno ed oscuro rispetto a Legend Of the Shires. Non ci sono grossi cambiamenti, suoniamo ancora come i Threshold e continueremo a farlo, ma potrete percepire un cambio nelle atmosfere. Il mondo ne ha viste parecchie da quando abbiamo fatto Legend Of the Shires e questo probabilmente ha influenzato tutti noi. Glynn è rientrato facilmente nella band. Sono stato così fortunato a lavorare con tre cantanti di livello mondiale nei Threshold, nelle ultime tre decadi (Damian Wilson, Glynn Morgan, Andrew “Mac” McDermott). Da quando Glynn è rientrato nella band nel 2017 abbiamo suonato in giro in tantissimi paesi, dunque sembra che faccia parte di noi da sempre. È come se avesse degli affari in sospeso ed è grande che abbia funzionato per lui. Amo la sua voce ed è un piacere lavorare ancora con lui.

Il prossimo 8 dicembre la tua autobiografia, Maybe a Writer – My Life In Threshold, vedrà la luce. Quando ti è venuta questa idea di scriverla?

Ho iniziato a scriverla l’anno scorso, ho passato molto tempo a badare a mio padre prima che morisse, lui dormiva molto dunque ho iniziato a scrivere. Lui aveva scritto un’avventura della sua giovinezza e io l’ho fatta realizzare per lui in versione rilegata, dunque per certi versi questa cosa mi ha ispirato. Purtroppo è morto prima che la mia autobiografia fosse pubblicata, dunque non è riuscito a vederla ma so che era molto fiero di me per quello che stavo facendo.

Quanto c’è di Threshold e quanto di Richard West (la sua vita personale) nel libro?

Per lo più si tratta dei Threshold ma troverete anche cose relative alla mia storia di vita. Si intitola “La mia vita nei Threshold” dunque credo che capirete quale sia l’approccio. Ho cercato di trasmettere il più possibile la storia della band, tutto quello che riguarda gli album, i tour, le formazioni, tutte quanto è accaduto durante il percorso. Ma ho anche scritto del lavoro con band come i DragonForce, della scrittura di brani pop per Simon Cowell e tante altre cose che ho realizzato negli anni, dunque spero sia una lettura interessante.

Quanto tempo c’è voluto per completare il tutto e che cosa hai provato a rivivere mentalmente la tua intera vita?

L’ho scritto in un periodo di circa 18 mesi, mentre lavoravo anche ad altri progetti. Mi è davvero piaciuto farlo, normalmente non guardi indietro alla tua vita in modo così dettagliato, dunque è stato piuttosto magico rivivere tutto ancora e immergermi in tutti quei ricordi. Effettivamente mi è piaciuto così tanto che spero di riuscire a scrivere un altro libro un giorno.

Is there any “surprise”, I mean something the fans would never expect from you, in the book?

The biggest surprise to me was how it ended, because in the last chapter I ended up signing a record deal for a new project called Oblivion Protocol. I honestly didn’t see that one coming! So next year I’ll be bringing out a new album which I’ll also be singing on. It’s basically a sequel to Threshold’s Legends Of The Shires album, so I’m really looking forward to completing that.

Puoi descriverci l’aspetto del libro?

Sì, è un libro con copertina rigida, lungo circa 200 pagine più 40 pagine di foto, dunque dovrebbe essere piuttosto bello. Sono un grande fan delle biografie rock, dunque sono davvero eccitato all’idea di vedere il libro sulla mia mensola insieme a tutti gli altri libri che ho letto negli anni!

Cosa ricordi della tua prima esperienza coi Threshold, voglio dire provare e registrare Wounded Land nel 1993?

All’inizio pensavo di essere lì solo come musicista session. Credevo di dover solo fare qualche assolo e altre parti in studio, dunque fu una vera sorpresa quando mi chiesero di comparire nelle foto e venire alle prove. Avevo scritto qualche assolo davvero difficile su un paio di canzoni ma pensavo che non fosse un problema perché non li avrei mai più dovuti suonare. Dunque fu un vero shock scoprire che avrei dovuto suonarli tutte le sere in tour!

C’è un album dei Threshold che ha un posto speciale nel tuo cuore?

Quasi tutti recano ricordi speciali per me ma ripenserò sempre agli anni con Mac con grande affetto. Dunque dico Subsurface, ancora mi viene la pelle d’oca quando sento Mac cantare Mission Profile o Flags And Footprints. Aveva una voce così magica ed è stata una tragedia che sia morto così giovane.

Come vanno le cose con i League Of Lights (progetto parallelo con la moglie Farrah)?

Al momento siamo appena tornati indietro da un concerto di supporto agli xPropaganda in Olanda, loro sono una delle mie band preferite degli anni Ottanta, dunque è stato un momento meraviglioso. Grandi canzoni e persone stupende. È stata la nostra prima opportunità di suonare brani dal nostro nuovo disco, dunque è stato grande e speriamo di fare altri concerti l’anno prossimo. So che i League Of Lights sono un po’ diversi dai Threshold ma molte persone sembrano essere fan di entrambi i gruppi, il che è fantastico.

Hai un messaggio e saluto finali per i tuoi fan italiani che ti aspettano da queste parti?

Grazie per il supporto, significa davvero molto. Ci siamo divertiti un mondo durante l’ultimo viaggio in Italia per il 2Days Prog+1 Festival a Veruno. So che non veniamo troppo spesso ma speriamo di tornare quanto prima!