Kadavar: online “Lies”, primo singolo tratto dal nuovo LP “Kids Abandoning Destiny Among Vanity and Ruin”

Comuncato stampa

Nel 2017, i Kadavar avevano creato il loro personale scenario apocalittico con “Rough Times”. Otto anni dopo, il supergruppo rock berlinese torna con “K.A.D.A.V.A.R.” – un lavoro più ruvido, compatto e potente che mai. Un album per tempi oscuri. Una sorta di secondo debutto che unisce l’ossessione per i riff fragorosi dei primi anni con la creatività cosmica della nuova formazione a quattro. Il nuovo album sarà disponibile dal 7 novembre via Clouds Hill.

Flashback: solo nella primavera del 2025 la band ha realizzato un ritorno audace ma magnifico con “I Just Want To Be A Sound”. Era necessario: dopo 15 anni, sei album e innumerevoli tour, i Kadavar avevano raggiunto un vicolo cieco. Lupus Lindemann, Tiger Bartelt, Jascha Kreft e Simon Bouteloup dovevano ritrovarsi. Non sapevano più dove andare. La stanchezza e i dubbi hanno lasciato spazio alla decisione di demolire tutto e ricominciare da capo. Il produttore Max Rieger (Die Nerven) ha contribuito a gettare le fondamenta su cui il gruppo ha potuto ricostruire con piena energia. Ora tornano rinnovati, determinati e coraggiosi, alle radici della loro potenza fuzz: senza compromessi, liberati e pieni di gioia.

La registrazione è stata realizzata in analogico, direttamente su nastro, con Bartelt al banco del mixaggio e dietro al suo vecchio kit di batteria in acrilico. Come ai vecchi tempi. Per la band, è stato come tornare a casa. Allo stesso tempo, questa nuova pietra miliare del riffing berlinese sarebbe stata impensabile senza gli esperimenti degli ultimi anni – da Isolation Tapes alla collaborazione con le divinità del psych-doom Elder. Anche il nuovo arrivato Jascha Kreft gioca un ruolo centrale: ha ampliato il suono e portato nuovo slancio alla scrittura. Senza tutti questi piccoli e grandi cambiamenti di rotta, i Kadavar oggi non esisterebbero più.

Dal punto di vista tematico, “K.A.D.A.V.A.R.” guarda verso l’esterno. Se il predecessore affrontava conflitti interiori, la band ora osserva un mondo in stato di emergenza. Il risultato è un classico disco da fine del mondo: più duro, più arrabbiato, più pungente. Come una volta. Ma con lo sguardo di oggi.

Dall’apertura groovy di “Lies” allo slacker rock (“Stick It”), fino al martello thrash metal (!) “Total Annihilation”, i Kadavar suonano allo stesso tempo più vari e più archetipici. “K.A.D.A.V.A.R.” rende omaggio al passato senza soffermarvisi, e soprattutto riporta in vita una cosa: l’energia impetuosa dei primi giorni.

I Kadavar sono tornati ad essere se stessi. Eppure completamente nuovi. Lo dimostrano con il loro primo singolo “Lies”, disponibile da oggi via Clouds Hill: “In un mondo in cui la verità sembra cambiare da un secondo all’altro, questo brano cattura per me la sensazione di vivere in un cambiamento costante” afferma Jascha Kreft e Tiger Bartelt conclude: “Questa canzone ha segnato un punto di svolta nella realizzazione dell’album. In qualche modo ci ha riconnessi con il nostro lato più duro. Non mi ero reso conto di quanto mi fosse mancato suonare arrabbiato e grezzo”.

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