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Live Report: Anneke Van Giersbergen + Inno @ Live Music Club, Trezzo sull’Adda (MI) – 27/04/2022

Di Vittorio Cafiero - 8 Maggio 2022 - 9:43
Live Report: Anneke  Van Giersbergen + Inno @ Live Music Club, Trezzo sull’Adda (MI) – 27/04/2022

Anneke  Van Giersbergen + Inno

Live Music Club (Trezzo sull’Adda)

27 Aprile 2022

 

E’ finalmente tempo per Anneke Van Giersbergen, indimenticata voce dei migliori The Gathering, di portare in tour il suo “The Darkest Skies Are The Brightest” uscito più di un anno fa (la genesi del disco è stata descritta proprio dalla Nostra durante l’intervista raccolta dalla redazione) e tenuto forzatamente in stop a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Scelta della bionda cantante, portare le nuove canzoni sul palco nella veste acustica e solista, più intima e in un certo senso “più comoda” per l’esibizione dal vivo. Ghiotta occasione per ascoltare le nuove canzoni e diversi estratti dalla sua discografia, nonché diverse cover. Ad aprire la serata i Romani Inno.

 

INNO

Abbiamo avuto modo di conoscere la gothic/dark metal band di Roma al momento dell’uscita del positivo album di debutto ed è finalmente giunto il momento di osservarli dal vivo, sebbene in una forma abbastanza inedita. La band capitolina, infatti, si adegua al mood della serata e si presenta sul palco in formazione a due, con la voce di Elisabetta Marchetti accompagnata dalla chitarra di Riccardo Gioggi, entrato da poco in formazione (e si tratta di un ingresso di lusso a guardare il pedigree del chitarrista nonché la performance della serata) ad affiancare gli oggi assenti Marco Mastrobuono (Hour Of Penance), Giuseppe Orlando (Novembre, The Foreshadowing) e Cristiano Trionfera (Fleshgod Apocalypse, Eyeconoclast).

I brani presentati sono ovviamente tutti estratti dall’album “The Rain Under” e nella versione acustica guadagnano in emozionalità e chiaramente intimismo. La voce di Elisabetta appare subito calda già dalla prima canzone e conquistare la platea è davvero un gioco da ragazzi. L’affascinante singer con fare sobrio ma disinvolto sembra molto sicura sul palco e mette in mostra le sue qualità canore, coadiuvata dagli arabeschi musicali del suo talentuoso accompagnatore alla sei corde.

Pezzi come “The Hangman”, “Pale Dead Sky” e “The Last Sun” (per il quale è stata anche pubblicata una versione acustica proprio recentemente) già apprezzabili su cd, acquistano una personalità nuova e accattivante in questa nuova ed inedita veste. Un’ottima performance, seppur breve, che scalda la platea e lascia l’acquolina in bocca per quello che potrà essere il prosieguo della carriera degli Inno.

 

ANNEKE VAN GIERSBERGEN

C’è ancora forse da aggiungere qualcosa a proposito delle qualità canore della cantante olandese? Il discorso è molto semplice, se non l’apprezzate è perché non avete mai avuto la possibilità di ascoltarla (rimediate subito!) oppure perché avete le orecchie foderate non di  prosciutto, ma di catrame. A più di 25 anni dall’esordio, Anneke Van Giersbergen è nel pieno della maturità e davvero ha poco da dimostrare, essendosi da tempo confermata come cantante di talento e ricca di versatilità. L’unica incognita potrebbe essere la qualità del repertorio da proporre di volta in volta, ma, come vedremo, quando anche la setlist risulta essere di alto livello, allora davvero non ci sono le minime possibilità di assistere ad una performance poco convincente.

Un sorriso, qualche chitarra, un po’ di incenso e serve ben poco altro, se dalla tua parte hai anche una platea attenta ed eterogenea (i posti a sedere oltretutto aumentano il livello di focus su chi si esibisce sul palco). I pezzi si susseguono senza mai annoiare nonostante le atmosfere intimistiche e i suoni soffusi – specialmente quelli tratti dal recente lavoro in studio così personale e profondo – e sono estratti dalla discografia solista della cantante olandese, così come da quella con i The Gathering (con la sempre piacevole “Saturnine“), con qualche chicca in più. Tra queste, la splendidamente intepretata “Running Up That Hill” di Kate Bush (forse una delle cantanti più coverizzate di sempre).

E’ davvero semplice rimanere catturati dall’atmosfera che si viene a creare: una voce delicata, luci soffuse, melodie soavi che portano quasi ad una sorta di raccoglimento; situazione invero nuova per chi è abituato a ben altri “volumi”. Molto simpatici e apprezzati i momenti di presentazione dei singoli brani dove Anneke non risparmia aneddoti e siparietti: ad esempio in “My Mother Said“, dove fa un parallelismo tra il suo essere madre di un adolescente e il suo rapporto con i genitori quando lei stessa era in questa fase, su “Agape“, di cui racconta la genesi del titolo, oppure in “Valley Of The Queens“, pezzo tratto dalla collaborazione con Arjen Lucassen (Gentle Storm), in cui ricorda come riuscì a vincere l’avversione del gigante olandese nei confronti delle esibizioni dal vivo.

Spiega come la folkeggiante “I Saw A Car“, nata quasi per caso alla fine delle registrazioni del nuovo album, sia divenuta una piccola hit in patria grazie ai numerosi passaggi radio e sul finale, subito prima di “Hurricane” e dopo una “Like A Stone” (Audioslave) semplicemente sublime a livello emozionale, è divertentissima nell’evitare la solita routine goodbye/exit/encore, ergendosi a vera anti-diva nata. Al di là della voce, su cui davvero c’è poco da aggiungere, colpisce come nel corso degli anni Anneke abbia decisamente affinato le sue capacità chitarristiche, cosa che ha sicuramente facilitato la sua crescita come songwriter.

Semplicità, simpatia, talento puro, versatilità. Non possono che sprecarsi lodi per questa fantastica artista. Ormai una veterana sulle scene europee, solo un music business ottuso le impedisce un impatto veramente significativo in termini di popolarità. Vero e proprio patrimonio per la scena rock/alternative, Anneke ha dimostrato ancora una volta di essere la migliore voce femminile in circolazione attraverso una performance vera, sentita, di altissimo livello. Affezionata al suo pubblico almeno quanto il suo pubblico lo è a lei, esce di scena proprio come vi è salita, con il sorriso di chi non deve dimostrare davvero più nulla a nessuno.

Anneke Van Giersbergen setlist:

Beautiful One

Love You Like I Love You

Agape

Running Up That Hill (A Deal With God)

My Mother Said

Losing You

Saturnine

Lo and Behold

Ih-Ah!

Wish You Were Here

Valley of the Queens

I Saw a Car

The Soul Knows

Mental Jungle

Like a Stone

Hurricane

Weary

 

Vittorio Cafiero