Mad Sneaks: online il nuovo singolo “Dirty Blood”

Comunicato stampa
I Mad Sneaks non hanno mai avuto paura di esporsi, ma con “Dirty Blood” la band sembra andare ancora oltre: offrendo un ritratto crudo, viscerale e spiacevolmente onesto di un caos intimo che molti evitano di affrontare. Il nuovo singolo, che fonde pesantezza, melodia e densità emotiva, porta con sé l’essenza di un grunge rinato nell’underground brasiliano, ma aggiornato con strati di vulnerabilità e critica. È in questo terreno, tra il suono aggressivo e la poesia frammentata dei testi, che i Mad Sneaks riaffermano la propria identità. Più che una canzone, “Dirty Blood” è un manifesto artistico che provoca, sfida e apre la strada a un’immersione profonda nella fase attuale della band. In questa intervista esclusiva, il trio discute la narrazione dietro le loro ultime uscite, le influenze che hanno plasmato la loro traiettoria e i prossimi passi verso il nuovo album.
Negli ultimi singoli, da Biocide e Dirty Blood a Roses, Shots and Fire e Coma, abbiamo notato un intenso mix di pesantezza, critica sociale e anche sfumature più personali. Come vedi questa sequenza di uscite come una narrazione sull’identità attuale della band e sui percorsi che intendono esplorare d’ora in poi? Questa è la vera essenza dell’arte nel suo complesso. Qualsiasi forma di espressione artistica deve evocare una qualche sensazione, sia nel creatore che nel fruitore. La magia accade quando ogni persona vive il proprio percorso individuale con ogni opera. Tutto dipende dallo stato emotivo del momento, e solo dopo arriva la catarsi che alla fine diventa la colonna sonora delle nostre vite. Ogni uscita è meticolosamente scelta per completarsi a vicenda, il che a volte, se analizzato separatamente, potrebbe non essere chiaramente percepito, ma se ascoltiamo l’opera nel suo insieme, questa connessione è chiara, dai temi ai timbri degli strumenti. È così che sappiamo come farlo, è esattamente così che crediamo e continueremo a farlo.
Il vostro sound si muove a cavallo tra grunge anni ’90, rock alternativo ed elementi introspettivi. Quali artisti o album hanno plasmato la direzione musicale che abbracciate oggi? Il nostro sound attinge fortemente al grunge anni ’90, ma anche a diversi altri stili musicali che hanno plasmato le nostre vite. Band come Nirvana, Silverchair, Social Distortion, Helmet, Seether, Alice in Chains, Avenged Sevenfold e Foo Fighters sono state fondamentali, per non parlare di alcuni lavori più recenti che esplorano dinamiche diverse dal solito. Ma alla fine, cerchiamo sempre di prendere questi riferimenti e trasformarli in qualcosa di unicamente nostro.
Collaborare con artisti rinomati e ricevere l’approvazione per brani come “Something in the Way” dimostra il vostro forte riconoscimento all’interno della scena. Che ruolo hanno avuto queste collaborazioni nell’evoluzione artistica della band? Lavorare personalmente con artisti come Page Hamilton (Helmet) è surreale perché ti ritrovi semplicemente in un luogo che non avresti mai pensato di raggiungere. Quando avrebbe potuto l’Amaury Johns del 2010/2012 sognare che la stessa persona/band che guardava/ascoltava così spesso a casa sarebbe un giorno stata nella stessa stanza con lui?! Era, ed è tuttora, assolutamente inconcepibile. Abbiamo anche lavorato con Jack Endino, che è profondamente legato alla scena grunge di Seattle, producendo praticamente tutte le principali band nate in quella città. Charles Cross (R.I.P.), anche lui legato alla stessa scena, ci ha fatto complimenti che non saranno mai cancellati dai nostri ricordi. Questo tipo di situazioni rende davvero tutto degno di essere vissuto. Anche se il nostro “grande giorno” non arriva mai, questi momenti compensano ogni cosa.
Come si bilanciano atmosfere cupe con momenti melodici o vulnerabili, soprattutto quando si tratta di parti soft o contrasti dinamici nei brani? Questa dinamica è una parte importante del famoso Seattle Sound. Non si tratta solo di creare tensione o melodia, ma di come luci e ombre possano giocare nello stesso spazio. A volte la musica deve essere un pugno in faccia, a volte un abbraccio inaspettato. E a volte si possono percepire entrambe le cose nello stesso brano. Ci piace lasciare che la dinamica emerga naturalmente tra noi, come se il brano finale potesse respirare da solo.
Pensando ai prossimi passi: cosa possono aspettarsi i fan dai Mad Sneaks nelle prossime uscite e nell’album completo? Ci sono temi o concetti che intendete approfondire? L’album completo sarà più coeso, ma comunque ricco di contrasti: temi sociali, introspezione, caos e bellezza. Siamo della vecchia scuola, e ascoltare l’album completo nell’ordine corretto ha ancora più senso che ascoltare solo singole canzoni o singoli. Sappiamo che la nuova generazione non ha molta pazienza per questo modo di consumare la musica, ma dobbiamo essere fedeli a ciò in cui crediamo. I fan possono aspettarsi, soprattutto, la nostra verità più profonda: non facciamo mai nulla pensando solo a compiacere le masse. Questo album è la trasparenza delle nostre anime, pieno di intensità, ma anche di momenti di vulnerabilità. L’idea è che ogni canzone sia un’esperienza che sfida, provoca, commuove e crea una connessione con l’ascoltatore. E per coloro che possono provare questo con noi, benvenuti nella famiglia dei Mad Sneaks. Siamo i Mad Sneaks e facciamo rumore!