Megadeth: Ellefson su musica, droga e religione
In una recente intervista a Eric Blair, David Ellefson (MEGADETH) ha raccontato:
“Il nuovo album sta venendo davvero bene. In effetti, poco prima di venire qui, ero in studio a suonare un po’ il basso. Abbiamo dieci tracce pronte, almeno per batteria e basso, si possono già sentire i brani nel complesso, ormai. E, devo dire, è roba grandiosa. Mi porta davvero alle origini dei Megadeth, a come suonavamo agli inizi, mi emoziona tantissimo.
Penso sia presto per parlare dei singoli pezzi, purtropp. Posso dire che ci sono molte tipologie di musica e che penso sarà il miglior disco che abbiamo mai fatto, e ne abbiamo fatti molti nella nostra carriera musicale. Ma noi diamo il meglio quando entriamo in una stanza e cominciamo a spaccare tutto, ed è quello che facciamo ora. Quando vai in studio e hai tante idee, devi scartarne un po’, è un processo a eliminazione. All’improvviso, ti trovi in mezzo a qualcosa che ha anima e cuore. E noi ci siamo propio adesso. […] Spero che la mia passione vi faccia capire tutto. Sono eccitato, è grandioso.
La nostra vita è sempre stata un libro aperto, intendo la storia della band. È una cosa che i fan hanno sempre apprezzato, che gli piacesse o meno quanto succedeva. La nostra vita professionale e privata coincidono, in massima parte. Essere i Megadeth è essere chi siamo, non solo essere una band. Per Dave, la conversione è stata un grosso passo nella vita. E io ho fatto una cosa del genere qualche anno fa. A 25 anni, ero pieno di droga e alcol, ero arrivato.. La cosa divertente è stata che proprio prima di registrare ‘Rust In Peace’ ho cominciato il periodo migliore come bassita. Il desiderio di tenere il naso pulito, per davvero, non perché dovevo farlo, derivava dal fatto che ho pensato: sono un bassista e un membro di una band, ci sono dei doveri che vengono da questo. La mia arte, il fatto di suonare il basso nei Megadeth, mi ha consentito di rimanere pulito.
Essere sobrio, adesso, mi aiuta a connettermi col pubblico, riuscire a vedere gli occhi e la passione delle prime file; ovviamente, dietro c’è un abisso, non puoi avere un contatto con tutta l’arena. Ma, direi di si, sono presente e vivo il momento. La gente paga molto per un biglietto, è un momento speciale per loro, vederci e sentirici, questo è il minimo che possa fare per loro”.
Qui sotto, potete vedere l’ultimo filmato dallo studio di registrazione pubblicato dal gruppo.