Queensrÿche: Todd La Torre: “La band è in ottime condizioni. Per il futuro prevedo ancora album e concerti”

Durante un’intervista con iRock.cl, il cantante dei Queensrÿche, Todd La Torre ha fatto il punto sulla situazione band degli ultimi anni riflettendo su quale sia stato il suo contributo a questo. Secondo Todd attualmente la band si trova in uno stato di forma ottimale.
“Penso che la band abbia in un certo senso recuperato il suo sound, più legato alle radici, al sound più pesante per cui i Queensrÿche erano conosciuti agli inizi. C’è stato un lungo periodo in cui la musica è diventata più sofisticata e meno hard rock, heavy metal, progressive e tutti i diversi elementi per cui i Queensrÿche erano conosciuti. Quindi penso che il fatto di aver trovato un nuovo cantante – che potrei essere stato io come chiunque altro – abbia permesso a questi ragazzi di scrivere liberamente quello che volevano, senza che venissero rifiutati perché troppo pesanti, come era successo.
Adoro i vecchi classici. Eseguiamo tutte le canzoni con le accordature standard come sono state registrate. Credo che questo abbia contribuito in un certo senso alla rinascita della band.[…]
L’alchimia nella band è perfetta e ci divertiamo un mondo. Siamo tutti molto uniti e andiamo tutti d’accordo, anche fuori dal palco. Penso di aver dato anch’io il mio contributo sia con le battute e le risate, ma anche con la creatività, la musica, le idee artistiche, le copertine degli album e i concept video. Non lo so. La risposta migliore che potrei dare è che sono solo un quinto di Queensrÿche. E la band è in ottime condizioni.
Il futuro dei Queensrÿche? Oh, cavolo. Vedo il futuro più o meno così come siamo adesso. Molte band si sono ritirate, mentre noi siamo ancora in giro. Non vedo nulla nel futuro che possa far pensare a un ritiro della band. Voglio dire, facciamo circa un centinaio di concerti all’anno. Quindi probabilmente continueremo a fare più o meno la stessa cosa: esibirci dal vivo, scrivere nuove canzoni, fare nuovi dischi e promuovere la nostra arte. Ma in realtà, si riduce tutto al concerto dal vivo. Questo è ciò che siamo ora.”