Recensione libro: Rock FM – la Radio, la Vita
Edo Rossi
ROCK FM
la Radio, la Vita
176 pagine – 14×21
Prezzo €14
ISBN 978-88-96131-53-4
Edo Rossi è un entusiasta del Rock’N’Roll. Questo l’assioma che scaturisce naturalmente dopo aver letto Rock FM – la Radio, la Vita, libro edito da Tsunami Edizioni che racconta il corso, le gesta, le meraviglie, le sconfitte, il crepuscolo ma soprattutto il funerale messicano di quello che per molti appassionati era l’ultimo, vero baluardo on the air di un sogno tradotto in musica.
Se in Italia esiste ancora qualcuno che crede che oggi si possa fare una radio “libera” di Rock tout court senza intromissioni di sorta, beh, si sbaglia, e pure di grosso! Può sembrare un caso strano ma Rock FM, di stanza al civico numero 1 di via Locatelli a Milano era tutto questo, e lo è stato dal 1990 al 2008. Vuoi per fortuna, vuoi perché la proprietà non aveva occhi – e portafoglio – che per l’ammiraglia “R101” ma il miracolo era in qualche modo avvenuto, per di più nel cuore della capitale economica del Belpaese. Cosa non affatto semplice né tantomeno scontata.
Già, perché chi ha vissuto sulla propria pelle gli anni Settanta ricorda come quel periodo, nonostante tutti i problemi sociali del quale fu foriero, godesse di una scena radiofonica vivacissima, grazie alle radio libere, nel vero senso della parola. Da lì in poi è stato, non solo in quell’ambito ma propriamente nella vita di tutti i giorni, un complicare tutto il complicabile, sino ad arrivare ai giorni Nostri e vedere come siamo conciati: regole su regole che di fatto hanno piano piano ammazzato le Nostre libertà più vere e creato una miriade di bisogni effimeri. La cosa più folle è però constatare che questo lavoro sia stato portato avanti in maniera così impeccabile che molti di noi manco se ne sono accorti. Logiche di business che hanno portato a una lobotomia di massa e logiche di business – legate alla vendita delle frequenze – hanno portato alla chiusura di Rock FM. La radio milanese, infatti, riusciva ad incarnare la professionalità e la competenza di un guru della musica dura quale Marco Garavelli (qui la Sua intervista) insieme con l’istinto e l’effervescenza di tanti altri deejay andando a creare quel pot-pourri che sapeva tanto di radio libera anni 70. Un po’ come se lo scorrere delle brutture italiche si fosse dimenticato di quella landa felice, nella quale tantissimi die hard fan dell’Hard Rock, del Blues, dell’Heavy Metal e più in generale del Rock in tutte le sua sfaccettature avevano trovato casa. Stesso effetto quello ottenuto sui musicisti stessi, a riprova del fatto che Rock FM rappresentasse il focolare del Rock, ove ognuno potesse sentirsi “nel Suo”. Ci si accorge di quanto sia importante una persona o una cosa quando questa non c’è più. Già, perché si ha la consapevolezza che il senso di vuoto che si è creato dopo le ore 18 del 31 maggio 2008 non verrà mai più colmato da nessuno. Sono cambiati i tempi, i modi di fruizione, probabilmente anche le persone e nel Nostro Paese pensare di impiantare una radio a grande diffusione che tratta Rock nel vero senso del termine al di fuori delle strette logiche commerciali, oggi, è pura utopia (continua sotto).
L’atmosfera che regnava all’interno di Rock FM viene descritta da Edo Rossi in maniera addirittura commovente, con un trasporto e una passione assimilabili a quelle che servono per redigere e compilare l’album dei ricordi legati al primogenito per una giovane coppia. L’autore racconta particolari su particolari di vita vissuta e con coraggio, all’interno delle 176 pagine, non sottrae il proprio scritto ai momenti di frizione, scazzo e tensione, inevitabili anche in un’isola felice quale era la radio meneghina. L’autore si perde un po’ nel momento in cui narra le gesta della Rock FM All Stars Band per poi riprendersi prontamente nel momento in cui il racconto torna negli angusti studi di via Locatelli, proprio laddove, nel 1975, nacque Radio Milano International. Il climax si ottiene nelle giornate non-stop precedenti l’epitaffio, nelle quali anarchia e partecipazione raggiungono il Loro meritato orgasmo, fra occhiaie, pianti, bevute, accampamenti improvvisati, dormite in sacchi a pelo, risate, goliardia diffusa, malinconia, tristezza, isteria, commozione, pezzi suonati dal vivo da una miriade di artisti convenuti appositamente e una numerosa folla astante nelle vie adiacenti perennemente con il naso all’insù, a sperare che arrivasse da chissà che parte un messaggio del tipo: “scusate, ci siamo sbagliati, non è vero che si chiude”. Colonna sonora della “Notte degli ascoltatori silenti” – per capirne il senso va letto il libro -, ovvero quella fra il 30 e il 31 maggio 2008, pezzi del calibro di We’re not Gonna Take it, Fear of the Dark, Rock’N’Roll, Highway Star, Shout at the Devil, Catch the Rainbow e la liberatoria Keep on Rockin’ in the Free World.
In quel fazzoletto di metri quadrati posti al terzo piano con ingresso direttamente dall’ascensore sono passati davvero in tanti, solo per citarne alcuni: Motorhead, Deep Purple, Slash, lo stesso Ozzy Osbourne e un arrapato David Lee Roth, al quale una giovin fanciulla italiana “attinta” da un gruppetto di fan dei Van Halen sotto lo stabile di via Locatelli si “concesse” all’interno delle toilette di Rock FM. Fra i conduttori il grande Fabio Treves in persona e molti molti molti altri, come Mox Cristadoro, già autore di Radio Days – Storie di Rock FM, alcuni dei quali troveranno poi fortuna in altri ambiti.
Rock FM – la Radio, la Vita è lavoro che va gustato appieno perché trasuda Rock a ogni pagina oltre a tracciare la storia di una realtà unica ed irripetibile quale quella appartenuta all’emittente di via Locatelli a Milano.
Basti pensare che a partire dalle ore 18 del 31 maggio 2008 rimane tuttora pressoché senza risposta (invero con qualche rara eccezione qua e là) la domanda che migliaia di persone allora si posero: “E adesso che radio ascolteremo?”
Stefano “Steven Rich” Ricetti