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W.A.S.P.: Chris Holmes, ‘dopo il debutto non eravamo più un gruppo, ma il one-man show di Blackie Lawless’

Di Orso Comellini - 22 Gennaio 2021 - 11:45
W.A.S.P.: Chris Holmes, ‘dopo il debutto non eravamo più un gruppo, ma il one-man show di Blackie Lawless’

Su “Trunk Nation With Eddie Trunk”, Chris Holmes ha raccontato le circostanze che lo portarono al primo abbandono della band. Il chitarrista, lo ricordiamo, si unì ai W.A.S.P. nel 1982 e rimase fino al 1990, ma fece ritorno nel 1996 per rimanere fino al 2001.

Se prendi il primo disco dei W.A.S.P., era un gruppo di ragazzi: un gruppo, una band. Ma dal secondo album non era più un gruppo, ma il one-man show di una sola persona. E da allora lo è sempre stato. Basta guardare gli album. I W.A.S.P. non avevano mai suonato dal vivo fino al mio ingresso, per cui, quand’è che effettivamente una  band inizia: quando registra qualcosa o quando fa il suo primo show? Entrai prima del fatidico primo show ed era una situazione tipo tutti per uno, uno per tutti. Ma quando cominciano ad arrivare soldi e fama, le persone cambiano – cambiano davvero drasticamente. Io non sono mai cambiato e mai lo farò. Non ho cambiato il modo in cui penso, il modo in cui sono. Non cambierò. Sono quello che sono. Durante la lavorazione del secondo disco, mi fu detto che il manager voleva usare l’immagine di Blackie per la copertina. Non me lo disse il manager, ma lo stesso Blackie. Tutto il gruppo pensava che il contratto con l’etichetta fosse siglato a nome della band, ma non era così. Non ci ho mai capito molto di affari fino a una decina di anni fa. Ma come potevo imparare? Avrei dovuto stare sempre appresso al manager e cose del genere, ma mi è sempre stato impedito di farlo… Ho riposto la mia fiducia in una persona e ho scoperto solo molto più tardi che mi aveva pugnalato alla schiena. Almeno non fino al 2010/2011. Quando poi è diventata una sorta di one-man band, il mio atteggiamento è sempre stato del tipo: faccio il mio lavoro e lasciatemi stare; suonerò la mia chitarra e stop. Se me ne fossi andato dopo il primo disco si sarebbe persa una parte importante, con il mio modo di suonare, per il songwriting delle canzoni. Mentre se non mi fossi mai unito alla band, probabilmente non avrebbe mai funzionato. Blackie me lo disse fin dal primo giorno. Me lo disse proprio in faccia che se non fossi entrato io le cose non sarebbero andate avanti.