Hard Rock

Intervista Midnite City (Rob Wylde) 2025

Di Stefano Ricetti - 25 Novembre 2025 - 7:19
Intervista Midnite City (Rob Wylde) 2025

In occasione dell’uscita del nuovo album degli alfieri dell’Hair Metal britannico Midnite City, intitolato “Bite the Bullet” (qui recensione), abbiamo scambiato qualche battuta con il cantante Rob Wylde, che per dieci anni è anche stato anche il frontman dei veterani dell’hard rock Tigertailz.

Buona lettura

Steven Rich

 

Rob Wylde (Midnite City)

 

Quali le differenze fra il vostro disco precedente  “In At The Deep End” e il nuovo “Bite the Bullet”?

Penso che il nuovo album abbia molta più personalità e grinta e, nel complesso, sia leggermente più pesante del precedente. Ci sono ancora un sacco di tastiere, ma questa volta abbiamo anche dato un po’ più risalto alle chitarre nel mix. “In At The Deep End” era un album molto incentrato sulle tastiere, mentre l’album precedente, “Itch You Can’t Scratch”, era più incentrato sulle chitarre, e credo che con “Bite The Bullet” siamo riusciti a colmare il divario e a trovare il perfetto equilibrio tra i due. È un vero “Stadium Rock” album in stile fine anni ’80 e penso davvero che sia il nostro migliore finora.

 

Qual è il significato “nascosto” di un titolo come Bite the Bullet, se esiste?

“Bite The Bullet” può significare cose diverse per persone diverse, per noi vuol dire perseguire ciò che si desidera nella vita, inseguire i propri sogni e far sì che le cose accadano. Niente al mondo ti verrà mai servito su un piatto d’argento, quindi se c’è qualcosa che vuoi fare o qualcosa che vuoi raggiungere, devi uscire, “Bite The Bullet” e andare a prenderlo.

 

Bite the Bullet , 2025

 

La copertina, a mio avviso, si rifà totalmente a quelle degli anni Ottanta. Me lo confermi? Quali sono state le scelte che l’hanno determinata da parte vostra?

Avevamo in mente il titolo dell’album da un po’, ma facevamo fatica a trovare un concept che non fosse poi così ovvio e che fosse già stato fatto un milione di volte prima, quindi è stato il nostro tastierista Shawn Charvette a suggerire che forse avremmo dovuto essere in copertina per una volta, visto che non era mai accaduto per nessuno dei nostri album precedenti. Il concept della copertina era vagamente ispirato all’album “Dancing Undercover” dei RATT ma anche a un album di una band piuttosto sconosciuta chiamata Blonz.  Ha un tema e un look decisamente anni ’80, e questo era il nostro obiettivo. Inoltre, per ogni album abbiamo sempre avuto uno schema di colori. Il primo album era viola, “There Goes The Neighbourhood” era rosa, “Itch You Can’t Scratch” era rosso, “In At The Deep End” era blu, quindi abbiamo deciso di optare per il giallo neon questa volta. Di tutti e cinque gli album, concordiamo tutti e cinque che questa sia quella maggiormente riuscita che, oltre a uscire in CD, uscirà anche in vinile giallo neon.

 

Quali, secondo te, i vostri pezzi meglio riusciti dentro “Bite the Bullet”?

Ho un debole per le ballate, quindi “Seeing Is Beliving”, che sarà il terzosingolo/video in uscita il 21 novembre, è la mia canzone preferita dell’album.Mi piacciono molto anche i due singoli precedenti, “Heaven In This Hell” e “When The Summer Ends”. E mi piace molto anche la prima traccia “Live Lika Ya Mean It”, che ha un sacco di carattere e un’atmosfera davvero cool, e “Worth Fighting For”, che è un assoluto classico dei Midnite City. Ma in tutta onestà, le adoro tutte.

 

Continuate a lavorare con la Pride & Joy Music, quindi immagino le cose vadano bene, con loro.

Sì, lo siamo e siamo davvero contenti di loro. Abbiamo ricevuto altre offerte da altre etichette, ma Pride & Joy ha fatto un ottimo lavoro con il nostro ultimo album che siamo stati più che felici di rimanere con loro per “Bite The Bullet”. Credono davvero nei Midnite City e in ciò che rappresentiamo, e questo è molto importante per noi. Sono un’etichetta fantastica, ed è grandioso  lavorarci insieme.

 

Ace Finchum, Tigertailz

 

Impossibile non chiedere un tuo ricordo personale di Ace Finchum, il batterista originale dei Tigertailz, morto il mese scorso a soli 64 anni.

Sì, è stata semplicemente la peggior notizia che potessi ricevere, un vero e proprio shock! Devo ringraziare Ace per avermi fatto entrare nei Tigertailz nel lontano 2012 e se non fosse stato per lui, non ci sarei mai riuscito e quella folle cavalcata lunga dieci anni con loro non sarebbe mai potuta accadere. Tratutti i batteristi con cui ho suonato nella mia carriera, Ace è stato di gran lunga il migliore e non lo dico perché è scomparso. Gliel’ho ribadito molte volte di persona. Ricordo come fosse adesso quella primissima prova con i Tigertailz quando ero appena entrato nella band: Ace mi lasciò senza parole per quanto fosse un batterista eccezionale e anche per la potenza che sapeva esprimere. Ero in totale soggezione, di fronte a lui. Il suo idolo era Tommy Lee ma secondo me lui era altrettanto bravo. A parte l’aspetto musicale, però, era semplicemente il ragazzo più dolce e gentile che si potesse incontrare, con un cuore d’oro puro. Quasi come un adorabile “orsacchiotto” sotto molti aspetti.

Quando eravamo in tour condividevo la stanza con Ace, quindi passavo molto tempo con lui e diventammo molto intimi. Iniziai a chiamarlo Pappa Tailz perché molte persone pensavano che fossimo padre e figlio. Sono rimasto in contatto con lui anche dopo che se n’è andato dalla band e abbiamo parlato a volte al telefono e online fino a un paio di mesi prima che morisse e non ho altro che cose belle da dire su di lui.  Amava anche i Midnite City e ci tesseva le lodi nelle interviste che rilasciava, offrendosi persino di aiutarci se avessimo avuto bisogno di un batterista. Aveva molti demoni personali da fronteggiare e lottava con i problemi legati alla sua salute mentale, ma non aveva la percezione che fosse così grave. Mi sarebbe piaciuto se avesse chiesto aiuto, io ci sarei stato, assolutamente, ma non s’è fatto mai avanti… Mi manca tantissimo. Era un batterista incredibile, ma più di ogni altra cosa era un caro amico. Spero solo che ora sia in pace.

 

Quest’anno all’interno del Luppolo in Rock Festival a Cremona, qui in Italia, nella giornata con i Running Wild headliner si sono esibiti gli svedesi Crashdiet. Personalmente ho riscontrato parecchie affinità fra voi Midnite City e loro. Li conosci? Concordi con me, Rob?

Sì, penso che ci siano delle somiglianze. Credo che siano una band più heavy di noi, ma quando suoniamo le nostre canzoni un po’ più tirate come “Lethal Dose Of Love” e “Raise The Dead”, per esempio, siamo molto simili. Come noi, si rifanno spudoratamente al rock anni ’80 e non fingono di essere niente di ciò che non sono, quindi da questo punto di vista siamo sullo stesso piano. Noi tiriamo più verso Bon Jovi e loro verso Motley Crue, ma le radici fondamentalmente sono le medesime, anche per via del look, che è un ingrediente molto importante per entrambe le band. Non conosco personalmente il resto dei ragazzi, ma circa tre anni fa ho incontrato Peter London al matrimonio di Rocky Shades e siamo rimasti in contatto scoprendo di avere molto in comune. Penso che un tour Crashdiet/Midnite City farebbe faville!

 

Midnite City, 2025

 

L’altra volta (qui intervista del 2023) non ti ho chiesto un tuo parere su queste band, lo faccio adesso:

Wrathchild – Devi sapere che incontro Rocky Shades ovunque vada! È sempre agli stessi concerti, festival e feste in cui sono presente io! È un bravo ragazzo, ma non sono mai stato un grande fan dei Wrathchild, debbo ammettere. Da ragazzo pensavo fossero una band satirica, come i Bad News, non ho mai creduto  che facessero sul serio.

W.A.S.P. – Lo ho adorati, da teenager, ai tempi del primo album. Poi mi sono innamorato di “The Headless Children”, che penso ancora oggi fosse di gran lunga il loro disco migliore. Possedevano un sound unico e nessuno al mondo aveva una voce come quella di Blackie Lawless. Dei veri fuoriclasse!

KIX – Mai amati. Troppo grezzi per i miei gusti e troppo AC/DC nel suono, band peraltro di cui non sono mai stato fan. Ho sempre preferito i gruppi più patinati, pop metal e commerciali, come Poison, Bon Jovi, Danger Danger, Warrant, White Lion ecc.

Pretty Boy Floyd – Grandi! “Leather Boys With Electric Toys” è un classico assoluto. Li ho sempre considerati un incrocio fra i primi Poison e i primi Motley Crue, con una spruzzata dei KISS degli anni ’70. Autori di grandi canzoni, orecchiabili, divertenti e da festa con dei ritornelli da urlo con un’immagine  fantastica. Ho un vero debole per loro li e amo molto tuttora.

 

Rob, dammi i titoli di tre canzoni di altre band che avresti voluto scrivere tu come Midnite City.

Per qualche ragione si tratta sempre di ballate, perché hanno un significato molto più profondo a livello lirico ed emozionale, a mio avviso. La prima è la mia canzone preferita di sempre, “Reason To Live” dei KISS. Incarna la perfezione compositiva, scritta insieme con al mio cantautorepreferito di sempre, ossia Desmond Child. È una vera e propria lezione su come scrivere la perfetta power ballad di fine anni ’80.  Un’altra è “The Winner Takes It All” degli ABBA. Probabilmente il pezzo più straziante di sempre e uno dei migliori mai scritti, secondo me. Senti il ​​dolore sgorgare e, come per tutte le migliori ballate, poi ti arriva direttamente al cuore. La terza è “Stronger Now” dei Warrant, scritta da un altro dei mieiidoli cantautorali, Jani Lane, R.I.P. Una canzone semplicemente bellissima.

 

 

Avete suonato un po’ in tutto il mondo, avete fatto due sold out tour in Giappone ma in Italia ci verrete prima o poi?

Spero davvero di sì. Ho suonato in Italia molte volte con i Tigertailz e altre band nel corso degli anni, ma con i Midnite City non ci sono mai stato. Ho visitato quasi tutta l’Europa ma l’Italia è sempre stata la mia nazione preferita perché da voi ci sono fan appassionati e devoti, e questo mi piace molto. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno è che un promoter ci contatti e speriamo di poterlo fare in futuro. Siamo abbastanza ragionevoli riguardo ai termini di accordo, quindi spero davvero che possa concretizzarsi, la cosa. Un tour sarebbe fantastico, ma in mancanza di questo, anche un festival una tantum andrebbe bene. Indi: promotori, contattateci!

 

Prossime mosse in casa Midnite City?

L’album uscirà il 21 novembre, poi la settimana successiva partiremo per un tour da headliner nel Regno Unito con la band francese Harsh che aprirà i concerti. Poi suoneremo il nostro annuale concerto natalizio a Sheffield poco prima di Natale. L’anno prossimo abbiamo già un sacco di cose in programma: alcuni festival nel Regno Unito, oltre ad altri concerti da headliner e qualche festival fissato in Germania e Svezia e chissà, forse anche in Italia. Vogliamo solo essere il più impegnati possibile per promuovere il nostro miglior album fino ad oggi.

 

Spazio a disposizione per chiudere l’intervista come meglio ti aggrada, Rob. Grazie.

Voglio ringraziare tantissimo te a nome di tutti fan italiani per il costante supporto. Significa tantissimo per noi e non potremmo fare niente di tutto questo senza persone come voi, quindi a nome mio e del resto dei ragazzi vogliamo solo dirvi un enorme grazie, ci tengo a ribadirlo! Speriamo che il nostro nuovo album vi piaccia e non vediamo l’ora di vedervi tutti in tour molto presto.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti