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Live Report: The Rasmus + Funeral Portrait + Block Of Flats @ Alcatraz, Milano – 18/11/2025

Di Martina L'Insalata - 23 Novembre 2025 - 9:00
Live Report: The Rasmus + Funeral Portrait + Block Of Flats @ Alcatraz, Milano – 18/11/2025

Live Report: The Rasmus + Funeral Portrait + Block Of Flats @ Alcatraz, Milano – 18/11/2025
a cura di Martina L’Insalata

 

 

Mentre là fuori la città corre veloce, tra talk ed eventi legati come ogni anno alla settimana della musica, all’Alcatraz di Milano si fa un tuffo significativo negli anni duemila: i The Rasmus tornano nel nostro Paese per un’unica data per il tour a supporto del loro ultimo disco, dal titolo Weirdo, uscito a settembre.

Non sono da soli: con loro sul palco ci sono i finlandesi Block Of Flats. Sono giovani, attivi dal 2013 eppure il loro nome nella scena finlandese risulta nuovo. Certo, dopo un decennio dominato da Santa Cruz, Lost Society e, più avanti, Blind Channel, può sembrare difficile riuscire ad imporsi, soprattutto in un paese dove spuntano band all’ordine del giorno. Tuttavia, sono arrivati fin qui e pronti a farsi conoscere: un album all’attivo – No Hope for the Hopeless, da cui suonano diverse tracce come Set the World on Fire, Dead Inside, I Got Your Back (If You Got Mine), assieme a due nuovi singoli come Darkest Days e Lifeline. Sul palco spicca più di tutti Jonne Nikkilä, voce della band: il potenziale per essere una band un po’ come i Blind Channel, ma con della sostanza in più, c’è (e forse anche i tempi della scena finlandese ora sono maturi abbastanza per accoglierli).

Il testimone degli opener viene passato ai Funeral Portrait: il gruppo di Atlanta capitanato da Lee Jennings fa un ingresso in grande stile con in sottofondo la versione di Bang Bang (My Baby Shot Me Down) di Frank Sinatra. Nessuno però è realmente pronto a quel che viene dopo: alla voce c’è un frontman dalla presenza scenica accattivante, un Beetlejuice dell’alternative rock perfetto per stare sul palco. I brani in scaletta sono tratti dal secondo disco, intitolato Greetings From Suffocate City, uscito lo scorso anno. Iniziano con Generation Psycho e You’re So Ugly When You Cry, per poi proseguire con Blood Mother, senza ombra di dubbio la più tamarra della setlist. Effettivamente non c’è parola più azzeccata per descriverli, i Funeral Portrait sono tamarri e i loro riff di chitarra non sono da meno. Nel loro set però c’è spazio anche per tracce più lente come Hearse For Two, anche se effettivamente in un set da intrattenitori nati – concluso con Holy Water, Dark Thoughts dalle note più tipiche rock’n’roll, e Suffocate City, forse perde un po’ la magia. 

Ad ogni modo, l’atmosfera ormai è quella giusta: i The Rasmus sono pronti al loro show da headliner. Il palco è piccolo, il pubblico è partecipe e sembra bastare: non è uno show da grandi rockstar ma a farla da padrone ci sono l’umiltà di una band consapevole di aver sfidato lo scorrere del tempo e il passare delle mode. Nonostante tutto, hanno ancora voglia di farlo, il che è una grande cosa. Fa piacere vedere una band diventata popolare e di tendenza vent’anni fa che ha ancora voglia di divertirsi a modo proprio, cosa che i loro connazionali HIM hanno perso nel tempo ad esempio, trascinandosi in quel tour d’addio fatto quasi tanto per.

Iniziano con Rest In Pieces, primo singolo del nuovo disco, seguita da Guilty e No Fear che ci catapultano direttamente negli anni tra Dead Letters e Hide from the Sun, quando alla TV li vedevamo a salutare centinaia di teenager dalla terrazza di Piazza Duomo. Dopo Time to Burn e Justify è la volta di Bullet, in mashup con Still Standing e Shot. Dal punto di vista vocale, qui Lauri Ylönen sembra essere un po’ calante ma lo show prosegue comunque, portato avanti da quella che è ormai di fatto la sua spalla destra sia vocalmente, sia sul palco: Emilia “Emppu” Suhonen è entrata nella band nel 2022, portando una ventata d’aria fresca. Ottima alla chitarra, intonatissima nel cantare in particolare sul duetto di October & April, forte presenza scenica: ha tutte le carte in regola per essere la vera nuova leader della band e trovare la piena approvazione da parte del pubblico. 

Nonostante gli anni, Lauri infatti non sembra proprio essere il frontman che ci si può aspettare: lascia molto spazio al resto della band ed è interessante percepire come in fondo ci sia equità tra loro. Ad ogni modo, Emppu ristabilisce un ordine su Immortal: “quando ho fatto il provino per entrare nella band mi avete chiesto di suonare questa. Ora sono qui, direi che è andata bene!”. 

Si ritorna sui pezzi nuovi come Creatures of Chaos, Banksy – decisamente la più catchy tra tutte e Weirdo, title track registrata e suonata con Lee Jennings dei Funeral Portraits che trovano il pubblico favorevole e preparato ma, come ci si aspettava, mai quanto sui pezzi più datati: F-F-F-Falling, Livin’ In A World Without You, In My Life e l’intramontabile In The Shadows creano in tutto e per tutto la vera atmosfera nostalgica di questo concerto, chiuso con Sail Away in versione acustica e la nuova Love Is A Bitch per la parte dell’encore. Salutiamo un pezzo di cuore e di pomeriggi passati su MTV al posto di fare i compiti, l’effetto nostalgia saprà sempre dove trovarci.