Live Report: Toto a Roma

Di Francesco Maraglino - 22 Giugno 2013 - 17:10
Live Report: Toto a Roma

Toto@Rock in Roma, Ippodromo delle Capannelle (Roma) 21/06/2013
Report a cura di Francesco Maraglino

Trentacinque anni fa un pugno di turnisti extralusso della scena musicale californiana decise di formare una propria band, alla quale assegnò il nome di Toto. Dopo tre decenni e mezzo, molteplici cambi di formazione, addii, lutti e new entries, successi di classifica travolgenti e critiche non sempre favorevoli da parte di chi li considerava una band troppo “commerciale” e senz’anima, scioglimenti e reunion, i Toto sono ancora qui tra noi, e stanno festeggiando il loro anniversario con un lungo tour mondiale (l’ennesimo).
L’altra sera Steve Lukather (chitarra), David Paich (tastiere), Steve Porcaro (tastiere), Simon Phillips (batteria), Joseph Williams (voce) e Nathan East (basso) erano a Roma, all’Ippodromo delle Capannelle, per un concerto tenutosi nell’ambito della manifestazione Rock in Roma; i sei musicisti sono stati accolti da una platea decisamente transgenerazionale, nel quale si avvistavano tutti i tipi di pubblico, dalle famiglie con ragazzini al seguito ai metallari più irriducibili.
Alle ventidue circa i Toto aprono le danze con un mini-medley tra On The Run e Goodbye Eleonore, nel quale s’intravedono alcune note di Child’s Anthem, dopo il quale ci deliziano con l’accattivante Goin’ Home, canzone nata per Past To Present e poi esclusa da tale album semi-antologico, per essere riproposta anni dopo nel celebrativo Toto XX (1977-1997).
Ci vuole qualche brano perché i suoni si calibrino per bene, ma è evidente da subito che i Toto, supportati da due coristi, sono in splendida forma, carichi di feeling e di voglia di divertire e divertirsi.
Le tastiere di Steve Porcaro introducono Hydra (dall’omonimo album), trasportandoci in meandri hard-prog sorprendentemente spruzzati di black music, e subito dopo, così come nello storico full-length, ecco arrivare l’incalzante St George and the Dragon.
La macchina rock spruzzata di pop, jazz, fusion, funky, soul e prog dei Toto a questo punto frena, a beneficio di romantici ed innamorati, mandati in sollucchero dall’esecuzione della celeberrima ballata I’ll Be Over You, cantata in coro dagli astanti.
It’s a feeling è, poi, un’altra piccola grande “chicca” per gli spettatori di questo tour: il brano di Toto IV è eseguito, a quanto pare, per la prima volta dal vivo, ed avvolge la platea con le sue sofisticate atmosfere pop-jazz, forse non ideali per un concerto all’aperto.
L’entusiasmo torna subito rapidamente alle stelle, con la esuberante Rosanna, una delle canzoni più conosciute dei Toto, dedicata, all’epoca, all’attrice Rosanna Arquette e qui impreziosita, sul finale, da divagazioni jazz del piano di David Paich e fusion della sei-corde di un portentoso Steve Lukather.
A metà concerto la band statunitense alterna sapientemente brani popolarissimi (come I Won’t Hold You Back, ancora su toni crepuscolari, Pamela, frizzante come sempre, e 99, dalle sfumature soul e pop-jazz particolarmente morbide ed ingemmate da sofisticate pennellate acustiche di pianoforte e chitarra), ed altri appena meno noti, come Wings of Time e la “quasi prog-metal” Falling In Between.
L’antico hard rock patinato di White Sister e l’atmosferica Better World, che mescola influenze jazz-rock nei ritagli strumentali a rimandi pinkfloydiani nella parte cantate, precedono la cavalcata finale: questa prende avvio dalla colorata Africa, accolta e cantata festosamente dal pubblico, prosegue con una How Many Times che alterna riffoni hard rock e melodia, e, passando per la contagiosa Stop Loving You, ci porta dritti dritti all’entusiasmate Hold The Line, uno dei brani AOR per antonomasia, nella quale il cantante Joseph Williams, in gran spolvero, si produce in un duetto tutto rock’n’soul con la brava corista.
I Toto salutano e fanno finta di andare via, ma, ritualmente, vengono richiamati a gran voce dal pubblico; eccoli, così, tornare a salutare definitivamente la folla con la trascinante Home of The Brave. Un’ennesima – ed ultima per questa sera – lezione di classe musicale infinita da parte di una band ancora in grado di offrire intelligente diletto e grandi emozioni.

Francesco “BurningHeart” Maraglino

Scaletta:

01. On the Run (con frammenti di Child’s Anthem) / Goodbye Elenore
02. Goin’ Home
03. Hydra
04. St. George and the Dragon
05. I’ll Be Over You
06. It’s a Feeling
07. Rosanna
08. Wings of Time
09. Falling in Between
10. I Won’t Hold You Back
11. Pamela
12. 99
13. White Sister
14. Better World
15. Africa
16. How Many Times
17. Stop Loving You
18. Hold the Line
19. Bis: Home of the Brave