Recensione: 神风 Vento Divino

Di Roberto Castellucci - 11 Giugno 2025 - 11:00

È umanamente impossibile ascoltare tutti i dischi Metal pubblicati quotidianamente in giro per il mondo, persino per chi si è voluto arrendere all’utilizzo delle piattaforme streaming. Il rischio di ignorare involontariamente opere meritevoli è dietro l’angolo; si deve convivere con la possibilità di non imbattersi mai in lavori tanto piacevoli da rendere arduo sfilarsi le cuffie dalle orecchie. In qualche rara occasione, persino nel 2025, capita però di ricevere a casa una copia fisica da recensire: se si tratta di uno di quegli album che ci si è persi per strada la curiosità raddoppia. Improvvisamente i tempi si dilatano come 30 o 40 anni fa: il solo fatto di spacchettare un CD da valutare fa sì che l’avvicinamento al disco assuma i contorni di un piccolo rito da officiare in silenzio, valorizzando ogni secondo dell’unboxing e del successivo inserimento nell’antidiluviano cassettino del lettore CD. Ammetto di aver colpevolmente ignorato Vento Divino”, ultimo full-length dei torinesi Feary Tales, a fine settembre 2024, periodo in cui l’album è stato pubblicato. Avevo rimandato l’ascolto del disco confidando anche nella possibilità di incontrare la band dal vivo, considerando che abito ad un’oretta scarsa di automobile dal capoluogo sabaudo. Conoscevo già il precedente lavoro del gruppo: l’albumMMXXII” si era rivelato un ascolto piacevole che però aveva fatto nascere in me l’idea che i Feary Tales stessero cercando il linguaggio musicale più adatto con cui esprimere la loro creatività. “MMXXII”, ascoltato oggi dopo Vento Divino”, sembra quasi un bozzetto introduttivo diffuso per preparare i fan al nuovo lavoro. Vento Divino” rappresenta la naturale evoluzione riveduta, corretta e potenziata di “MMXXII” ed evidenzia una grande crescita del gruppo, sia dal punto di vista del songwriting che della maturità artistica raggiunta dai suoi membri. A distanza di soli 2 anni i Feary Tales hanno compiuto un salto in avanti notevole. Spero mi si perdonerà il paragone automobilistico: è come se i Nostri avessero sganciato un immateriale ‘freno a mano’ che in qualche modo imbrigliava parte della loro inventiva.

I Feary Tales hanno raggiunto un invidiabile livello di consapevolezza dei propri mezzi, trasudando fiducia nelle loro capacità da ogni nota e ogni vocalizzo. Ecco, i ‘vocalizzi’: la voce del cantante Marco Chiariglione è probabilmente l’elemento di maggior impatto nel confronto tra le linee vocali di “MMXXII” e quelle di Vento Divino”. Il cantante esplora numerosi registri, passando da acuti baritonali a laceranti urla in growl, lasciando spesso spazio a fraseggi recitativi che sembrano rifarsi al crooning dei cantanti delle big band di tanti decenni fa. L’espressività della voce di Chiariglione si abbina perfettamente ai cupi, inquieti e curatissimi testi, scritti sia in inglese che in italiano. Le liriche percorrono numerosi sentieri tematici: il titolo del disco, in questo senso, non deve trarre in inganno. La locuzione ‘vento divino’ potrebbe far pensare ad un concept album sui kamikaze, gli aviatori suicidi giapponesi che si scagliavano con i loro aerei sulle navi americane durante la Seconda Guerra Mondiale: la traduzione in giapponese delle parole ‘vento divino’ è  infatti ‘kamikaze’. Gli ideogrammi visibili sulla copertina del disco sono però la versione scritta in cinese semplificato della medesima parola, che pertanto, stando ai vari sistemi di traduzione online, andrebbe lettashén fēng’. Questo piccolo distacco linguistico dal giapponese, forse, ci è utile per slegare i contenuti dell’album dalla storia del XX secolo, come d’altronde ci spiegano gli stessi Feary Tales in una nota leggibile nel booklet del CD: ‘Vento Divino perché…siamo tutti kamikaze alla vita. Si nasce e si vive e si muore nella sofferenza, vedendo cadere intorno a noi tutti coloro che amiamo…’. Frasi di questo tenore anticipano la presenza di un robusto estro poetico nei contenuti testuali di Vento Divino”. Imbattersi nei titoli e nei testi di canzoni come “La Ginestra” e “In Tinta Caligine” conferma come i Feary Tales si lascino ispirare ben volentieri dalla grande tradizione poetica nostrana. Le due canzoni, non a caso, prendono in qualche modo le mosse rispettivamente dalla lirica di Giacomo Leopardi intitolata La Ginestra e dalla simbolica nebbia infernale che Dante, nella Divina Commedia, definiva ‘caligine’.

Simbologia, poesia, grande letteratura italiana,…evidenziare la profondità dei contenuti dell’album è doveroso, considerando l’attenzione che i Feary Tales vi hanno prestato. Si può ora passare all’altro elemento cardine di Vento Divino”, vale a dire lo stile musicale scelto dalla band per veicolare il suo rabbioso e oscuro messaggio. Ci si aspetterebbe un approccio riflessivo, tendenzialmente ancorato ai barocchismi del Progressive Metal più o meno estremo: anche da questo punto di vista, però, i Feary Tales ci stupiscono. Il muro di suono dei Feary Tales non riesce a nascondere una forte tendenza alla melodia: l’ascoltatore rischia di trovarsi a canticchiare i ritornelli de “La Ginestra” e “LightBlind” in ogni momento della giornata. La questione è tutt’altro che banale, soprattutto in un’epoca caratterizzata da fugaci approcci ad album che ‘passano in cavalleria’ poche ore dopo il primo, distratto ascolto. I futuri acquirenti di Vento Divino” difficilmente permetteranno al digipack di raccogliere polvere. Il disco riesce nell’ardua missione di garantire una grande varietà nell’esperienza di ascolto senza togliere ai fan il piacere di appropriarsi delle linee melodiche dei brani. La varietà nel songwriting, inoltre, trae origine dalle numerose e inaspettate fonti di ispirazione evocate dai musicisti durante la stesura delle canzoni. Incredibilmente, tanto per fare un esempio, trovo echi di “Until it Sleeps” dei Metallica nella terza traccia di “Vento Divino“, la succitata “LightBlind“. Questo è solo uno dei molti richiami al Metal di 30 anni fa disseminati lungo tutto il disco: le schitarrate in pieno stile Groove Metal ascoltabili nel brano “La Luminosa Notte dell’Anima” mi hanno addirittura rimandato ai fasti di ”Money Talks”, storica traccia contenuta in “The Positive Pressure of Injustice” dei nostri Extrema. La title track accoppia felicemente parti Thrash/Death a inserti ad un passo dalla NWOBHM, mentre in “AdventComes” veniamo gettati in territori affini al Black Metal, in cui le parti in blast beat vengono arginate da melodici assoli di chitarra tipicamente Heavy. Rimanendo in tema di citazioni: la tracklist di Vento Divino” ospita una riuscitissima cover di “Roxanne”, celeberrima canzone dei Police. La traccia, intitolata “(The FearyTale of) RoXXXanne”, conserva ben poco dell’originale e viene completamente ‘ristrutturata’ seguendo un sentiero già battuto da Josè Feliciano. L’artista portoricano, citato dai FearyTales nelle pagine del libretto del CD, ha firmato una cover completamente stravolta della medesima canzone che, con il titolo “El Tango de Roxanne”, è stata inserita nel 2001 nella colonna sonora del film Moulin Rouge! di Baz Luhrmann.

Lungo la quarantina di minuti di durata del disco, tra una canzone e l’altra, è possibile percepire con chiarezza il rumore del vento. Questi campionamenti sonori, grazie anche all’alta qualità del lavoro di produzione, forniscono un’altra possibile chiave di lettura per contestualizzare il titolo del disco. Il vento divino della vocazione artistica ha spazzato via le catene che trattenevano la verve dei FearyTales, permettendo alla band di correre a ruota libera lungo i sentieri della creatività e di mettere in mostra sugli scaffali, fisici o virtuali che siano, un ottimo prodotto. Vento Divino” è un disco innovativo, difficile da catalogare ma facile da ascoltare tutto d’un fiato. Thrasher incalliti, metallari old-school, amanti delle declinazioni più estreme del Metal contemporaneo,…qualunque appassionato può trovare nell’ultimo lavoro dei FearyTales pane per i suoi denti. Speriamo in un’adeguata promozione dell’album sui molti palchi estivi: il materiale di partenza è di buon livello e merita di essere presentato dal vivo in ogni possibile occasione. Seguite i FearyTales approfittando dei seguenti collegamenti e buon ascolto a tutti!

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