Recensione: 666-Pack

Di Marco Donè - 21 Gennaio 2019 - 0:01
666-Pack
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2019
Nazione:
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75

Lo stavamo attendendo da qualche tempo, con un misto di trepidazione e ansia. Sentivamo il bisogno di un po’ di sano mosh, avevamo la necessità di scapocciare un po’, di cantare con in mano una bottiglia di birra rivolta al cielo dei ritornello carichi di follia esplosiva e degenerante. Certo, avevamo anche un po’ di paura. Per una band in ascesa esponenziale, accasarsi presso una label importante come la Season of Mist può rivelarsi un’arma a doppio taglio, garantendo la certezza di maggiore visibilità ma anche imponendo l’obbligo di non fallire il colpo, con il rischio di entrare in quella che può essere definita “ansia da prestazione”. Bene, dopo tanta attesa, alla fine è arrivato il suo momento. “666-Pack”, terzo disco dei thrasher austriaci Insanity Alert, è finalmente tra le nostri mani, pronto a essere inserito nel lettore.

 

Da dove incominciare a parlare di “666-Pack”? Potremmo partire dal massacro sonoro, dalle bordate thrash, dalle aperture mosh, dallo spettro hardcore che aleggia in alcune composizioni, dalla follia dilagante e trascinante, dai testi esilaranti dove gli Insanity Alert parlano dell’essenza del thrasher, distruggono, stravolgono, dissacrano qualsiasi convenzione dei benpensanti, evidenziano i paradossi dell’attuale società con una forte dose di umorismo, il tutto farcito con tanta autoironia. Talmente tanti argomenti di cui parlare che ci fanno capire come i quattro austriaci, senza esitare, senza paura di sbagliare, abbiano centrato l’obiettivo un’altra volta. Certo, come già detto in passato, gli Insanity Alert non inventano nulla di nuovo, non aspettiamoci che siano loro a portare innovazione nel genere, non è questo il loro intento. I Nostri vanno sul sicuro, cavalcano l’onda del revival thrash seguendo la lezione impartita dai Municipal Waste. Ma allora perché ascoltare “666-Pack”? Perché l’istintività, la carica e la convinzione che fuoriescono dalla nuova fatica messa a segno da Heavy Kevy e compagni sono paragonabili alla forza di un torrente in piena, pronto a trascinare con sé qualsiasi cosa incontri sul proprio cammino. Sia chiaro, la piena del torrente è generata da ettolitri di birra, la cui corrente si rivela un turbine di velocità, follia, aggressività e, ovviamente, ubriachezza molesta. In tutta la durata del platter aleggia lo spettro di band come D.R.I., Anthrax, Death Angel e primi Metallica, generando delle composizioni che si rivelano assolute mazzate sui denti, pronte a spezzare i colli degli incauti ascoltatori, trascinandoli in vorticosi headbanging. Impossibile resistere a canzoni come ‘Cobra Commander’, ‘All Mosh/No Brain’, ‘Windmilli Vanilli’ o le assassine ‘A Skullcrushin’ Good Time’ e ‘Death by Wrecking Ball’. Anche se l’essenza degli Insanity Alert trova la propria massima espressione nell’abrasiva e violentissima ‘Saturday Grind Fever’, dove i Nostri fanno il verso a ‘Stayin’ Alive’ dei Bee Gees, e ‘Mosh Mosh Mosh’, traccia in cui Heavy Kevy e soci fanno il verso a Sabrina Salerno e la sua ‘Boys’, con un testo che è tutto un programma sull’essenza del vero thrasher, leggere per credere:

 

Mosh, mosh, mosh
I’m looking for a good time
Mosh, mosh, mosh
Let’s open up the pit
Mosh, mosh, mosh
I’m looking for the good time
Mosh, mosh, mosh
All posers they should split

Everybody, doing the mosh
Everybody slam
Time for action, now is the time
Let’s destroy this place tonight

 

Ovviamente in “666-Pack” non aspettiamoci tecnicismi o “menate” varie, gli Insanity Alert vanno diretti al sodo, sfoggiando una dose di pura e genuina attitudine, caratteristica senza cui è impossibile fare thrash.

 

La produzione del platter è volutamente rétro, donando ulteriore fascino e magia alla nuova fatica griffata Insanity Alert. Un disco che saprà coinvolgere già dal primo ascolto e, come detto dalla stessa Season of Mist, porterà l’ascoltatore a un forsennato headbanging accompagnato da un sorriso stampato in faccia. Se poi consideriamo che c’è già chi definisce gli Insanity Alert come la risposta europea ai Municipal Waste, è facile comprendere come “666-Pack” sia un disco consigliatissimo a tutti quei thrasher che cercano massacro sonoro e divertimento. Poc’altro da dire, la NWOTM ha trovato dei nuovi alfieri su cui puntare. Non rimane che acquistare il disco, inserirlo nel lettore, stapparsi una birra e aspettare che il delirio abbia inizio. Avanti così, Insanity Alert.

 

Marco Donè

 

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