Recensione: A New Order

Di Andrea Bacigalupo - 2 Giugno 2025 - 19:29
A New Order
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Thrash 
Anno: 2025
Nazione:
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75

Piuttosto che stare a guardare la televisione in pantofole e vestaglia … olé, si torna a suonare Thrash Metal!
Mark Duffy fa parte della Vecchia Guardia, fu tra i primi britannici ad assorbire gli insegnamenti del Thrash Bay Area che, a sua volta, traeva ispirazione dalla NWOBHM; in pratica un cerchio che si andava a chiudere.

Negli anni ‘80, nella Terra d’Albione, le radici del Thrash Metal non si erano espanse quanto in America e Germania e le band che avevano intrapreso questa strada non erano poi tantissime: Sabbat, Xentrix e Onslaught tra i nomi più esplosivi, ma anche i Toranaga, appunto di Mark Duffy, riuscirono a dire la loro, prima con ‘Bastard Ballads’ del 1988 e poi con ‘God’s Gift’ del 1990, due album dal buon impatto sismico, oltre che con una buona serie di concerti, tra cui alcuni con band del calibro di SabbatVenomSaxonMetal Church e non solo.

Purtroppo, per quanto il monicker traesse forza dal nome del “più grande generale vivente” (Yoshi Toranaga, tra i protagonisti del romanzo ‘Shōgun’ del 1975 di James Clavell, a sua volta basato sul personaggio storico di Tokugawa Ieyasu), la band non riuscì a sopportare alcune tensioni interne e con l’etichetta dell’epoca, che la portarono a spezzarsi, con un breve ritorno nel 2013 di alcuni di loro come The Bastard Son of Toranaga e l’album ‘Righteous Retribution’.

Poi di nuovo uno stop fino ad ora, con l’irriducibile Mark Duffy che ricambia il nome alla band, aggiungendogli un “U.K.” in fondo, trova altri quattro nuovi musicisti e si rimette in pista.

Et voilà: Toranaga, anzi, Toranaga U.K., back in action, questa volta con un EP di 4 tracce, giusto per farci sapere che esistono di nuovo e che sono pronti a tornare.

Tutto molto semplice; due tracce nuove, due tracce estratte da ‘God’s Gift’ e riregistrate, il giusto collegamento tra presente e passato.

Non è cambiato nulla, “U.K.” o non “U.K.” i Toranaga continuano a suonare il loro Thrash ruvido e scuro, forte debitore del movimento Bay Area ma con gli accenti inglesi della NWOBHM e dei Black Sabbath tenuti in bella evidenza tramite marcie d’assalto all’interno di atmosfere cupe, cori punk e rallentamenti malvagi.

I brani inediti dimostrano che il buon Mark non ha perso la sua vena compositiva sia nello scrivere brani dal tiro veloce, come la granitica ‘Desecration’, sia nel dar vita a componimenti che avanzano come un carro armato seguendo tempi più cadenzati, come la successiva ‘A New Order’, con un continuo alternarsi dei cambi di scena ed un bel macinamento di riff portanti e passaggi furenti.

In definitiva sono due brani che ci sarebbero stati bene anche 35 anni fa, completamente amalgamati con le due rivisitazioni, ‘The Shrine’ e ‘Sword of Damocles’, che erano già toste prima e che tali rimangono.

Per cui assolutamente niente di nuovo ma fatto bene, un bel biglietto da visita per annunciare il rientro di una band che, pur essendo più una meteora di fine anni ’80 che un riferimento, era comunque riuscita a dire la sua.

Non ci resta che aspettare l’album per avere la conferma di queste premesse.

Ultimi album di Toranaga U.K.

Genere: Thrash 
Anno: 2025
75