Recensione: And Them Boys Done Swang
Pare che negli ultimi tempi una reunion non si neghi a nessuno: dalla rockband leggendaria al più oscuro combo underground, c’è in giro, infatti, tutto un rifiorire di formazioni sciolte da tempo, a volte struggentemente rimpiante, altre volte dimenticate dai più.
Nel 2009 sono tornati insieme pure gli Electric Boys (i due fondatori, il chitarrista e cantante Conny Bloom ed il bassista Andy Christell, erano in pista da qualche anno con gli Hanoi Rocks), gruppo di Stoccolma nato alla fine degli eighties e celebre fondamentalmente per un hit, “All Lips N’ Hips”, da heavy rotation su MTV, e per l’album “Funk-O-Metal Carpet Ride”, ben accolto, ai tempi, dalla critica.
Dopo un altro paio di full-length, “Groovus Maximus” e “Freewheelin’”, la band si era sciolta e solo due anni fa, come dicevamo, Bloom e Christell hanno richiamato con loro gli altri due componenti originali, Franco Santunione (chitarra) e Niclas Sigevall (batteria), e, dopo la pubblicazione di un “Best Of”, hanno dato alle stampe questo nuovissimo “And Them Boys Done Swang”.
L’album non deluderà chi apprezzò il particolare melange di stili proposto tanti anni fa dalla formazione svedese: un hard rock fortemente contaminato da ritmi ed atmosfere funky e dunque altamente influenzato dalla black music, ma anche percorso da inconsuete (per il genere) colate di psichedelia e d’influenze beatlesiane (all’incirca periodo “Sgt. Pepper”, of course).
Brani come “The House Is Rockin’”, “My Heart’s Not For Sale” e “Put Your Arms Around Me” sono tra i prototipi maggiormente persuasivi del sopra descritto mix tra grintoso rock’n’roll e torrido funk, tra chitarre fiammeggianti e talvolta acide e bassi pulsanti, pompatissimi e groovy, con rimandi ad Extreme e Red Hot Chili Peppers.
Da qualche parte (“Reeferlord”) fanno capolino timidamente, appena accennate in un contesto prepotentemente funk-metal, alcune digressioni in quel rock più contemporaneo ed up-to-date che per comodità chiamiamo post-grunge, mentre le spruzzate d’onirica psichedelia dai profumi beatlesiani sono ben visibili in “Father Popcorn’s Magic Oysters” e “Welcome To The High Times”.
In definitiva, “And Them Boys Done Swang” si fa ascoltare con grande piacere, anche se l’effetto gradevole della non comune ricetta sonora, tende a stemperarsi via via che lo stesso suono si ripete nei vari brani, rischiando di trasformarsi paradossalmente in cliché.
Ma proprio per evitare il rischio della ripetitività, gli Electric Boys posizionano comunque sapientemente qua e là nell’album anche tracce come “Ten Thousand Times Goodbye”, ballata elettrica dal chorus grandioso e classicamente rock, ed “Angel In An Armoured Suit”, dal taglio caratteristicamente hard.
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Tracklist:
01. Reeferlord
02. My Heart’s Not For Sale
03. Father Popcorn’s Magic Oysters
04. Angel In An Armoured Suit
05. Ten Thousand Times Goodbye
06. The House Is Rockin’
07. Welcome To The High Times
08. Sometimes U Gotta Go Look For the Car
09. Put Your Arms Around Me
10. The Day The Gypsies Came To Town
11. Rollin’ The World
12. A Mother Of A Love Story
Line up:
Conny Bloom – Voce / Chitarra
Andy Christell – Basso
Franco Santunione – Chitarra
Niclas Sigevall – Batteria