Recensione: Apolitical Ecstasy

Di Valeria Campagnale - 7 Ottobre 2025 - 8:00
Apolitical Ecstasy
Band: Jelusick
Etichetta: Escape Music
Genere: Hard Rock 
Anno: 2025
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
70

Il secondo capitolo discografico di Jelusick, intitolato “Apolitical Ecstasy”, non è semplicemente un seguito del già acclamato debutto “Follow The Blind Man” (2024); è una vera e propria dichiarazione d’intenti che eleva il progetto di Dino Jelusick a una delle realtà più mature e potenti dell’hard rock/metal moderno. Con una band affiatata – composta dallo straordinario chitarrista Ivan Keller, il bassista Luka Broderick e il batterista Mario LepoglavecDino dimostra ancora una volta perché è uno dei vocalist più richiesti e rispettati a livello mondiale.
Il sound di “Apolitical Ecstasy” è un un mosaico di stili, non si tratta del solito hard rock melodico “di strada”, ma di un potente ibrido che fonde la pesantezza del Metal moderno e dello Sludge con l’eleganza del Progressive Rock e l’anima del Blues-Rock più viscerale.

L’album si apre con un trittico di brani che aggrediscono l’ascoltatore con una potenza inattesa: “Jaws of Life” parte con maestria e cambi di tempo impressionanti, stabilendo subito un alto standard tecnico e compositivo.
“Power To The People” colpisce con una timbrica vocale potente, che ricorda le vibrazioni abrasive dei Black Label Society, ma sempre intrisa della sua melodia distintiva.
“Hangman” è puro metal moderno, trainato da riff taglienti e un’ottima sezione ritmica.
Il vero fulcro dell’album è la camaleontica performance vocale di Dino Jelusick. Forte delle sue prestigiose collaborazioni (Whitesnake, Trans-Siberian Orchestra, Animal Drive), Dino attinge a tutte le sue sfaccettature canore. È in grado di passare con disinvoltura da un growl potente a un timbro classic metal, fino a momenti carichi di blues e atmosfere.
Brani come “Seasons” rallentano i ritmi, offrendo un piccolo gioiello di prog metal melodico. L’originale “What The Hell Is Goin’ On” sorprende con un riff acustico di chitarra quasi western ma con un’attitudine cattiva, dove Dino esplora tutte le sfumature della sua voce.

Tecnicamente, la band è impeccabile. “Groove Central” è una traccia dal groove fantastico, suonata al limite dell’impossibile, che fa pensare ai The Winery Dogs o ai lavori più recenti di Richie Kotzen. “Fool in the Rain” evoca le migliori ispirazioni “coverdaliane”, con un giro di chitarra eccezionale.
L’album si chiude con due tracce di altissimo livello:
“Torn” è un piccolo capolavoro di blues e raffinatezza. Inizia con un pianoforte suonato da Dino stesso, per poi sfociare in un passaggio pesantissimo ma incredibilmente sofisticato.
La title track, “Apolitical Ecstasy”, è il brano più lungo e chiude il disco con un’epica dimostrazione di songwriting vario e maturo.

“Apolitical Ecstasy” è un acquisto essenziale per il 2025. I Jelusick non sono più una “promessa”, ma una band solida che ha trovato una voce propria e inconfondibile nel panorama Heavy Rock. L’album è un’esplosione di energia, tecnica e, soprattutto, passione. Dino e i suoi musicisti non si limitano a replicare i giganti del passato, ma portano una ventata di aria fresca e moderna che li proietta verso il rock da stadio.

Un lavoro che dimostra come il rock pesante, quando suonato con questa qualità e varietà, sia tutt’altro che morto.

https://jelusick.com
https://www.facebook.com/JelusickOfficial

Ultimi album di Jelusick