Recensione: Billion Dollar Mouth

Di Orso Comellini - 9 Gennaio 2011 - 0:00
Billion Dollar Mouth
Band: Withate
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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67

“Billion Dollar Mouth” è il primo full-length dei capitolini Withate.

Album che se da un lato ci presenta il debutto di un ensemble formatosi di recente – avente all’attivo due demo dal 2006 a oggi – dall’altro ci propone musicisti che gravitano da qualche tempo in varie formazioni underground dell’Urbe e dintorni. I Nostri, infatti, calcano le scene già da alcuni anni in act come Subliminal Crusher, Stick It Out, Thin Wire Unlaced, Stormlord, Beyond Murder, ecc…, gruppi oltretutto abbastanza differenti tra loro per quanto riguarda il genere di musica proposto.
Perciò non stupisce il fatto che il platter oggetto di questa recensione colpisca immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore, per la qualità generale dei suoni e per la buona preparazione tecnica dei relativi musicisti coinvolti nel progetto.

Invece, ritengo opportuno evidenziare che il disco sia stato prodotto con i propri mezzi e cioè senza l’ausilio di alcuna etichetta. L’artwork è stato interamente curato dal chitarrista ritmico Hellsick: di apprezzabile fattura, eccezion fatta per l’ordine invertito di alcune tracce sul retro del CD. Una piccola venialità, comunque. Mentre il chitarrista solista Andrea Angelini si è occupato delle registrazioni e del missaggio, avvenuti presso l’Elliott’s Recording Garage a Roma. Un lavoro autoprodotto in tutto e per tutto, quindi. Interessante, oltre che meno dispendiosa, la scelta di non trascrivere i testi delle canzoni per intero, nel booklet; optando per l’abbinamento al titolo della canzone di uno o più versi espressivi del brano stesso.

Si comincia con “Inner Prowler” seguita da “Bloody River”, due brani che mettono subito in chiaro la radicata devozione del combo capitolino per un sound in stile Pantera di “The Great Southern Trendkill” e Lamb Of God, miscelato con una dose di thrash targato U.S.A. («scuola Slayer»). Un breve solo di chitarra ci introduce a “With Hate”, traccia caratterizzata da un ritornello coinvolgente che rimane impresso nella mente sin dai primi ascolti. “The Black Wave” e “Stolen Life” si distinguono per dinamicità; permettendo a Steph di mettere in mostra la versatilità della propria voce, rauca e bluesy. Si passa a “T.o.r.” uno dei pezzi più riusciti del lotto, sia per la prova positiva della sezione ritmica, (Dan alla batteria e Tripp al basso), sia per il bel break acustico. “Laced Snakes”, aperta dal caldo suono di un’armonica, ci conferma il rodato affiatamento delle due asce, Andy ed Emilio, che raggiunge l’apice nel solo centrale. “Rise”, pur non aggiungendo niente di nuovo al lavoro, non annoia. Discorso diverso per “Thinking, Fighting, Dying” che, con la giusta carica energetica, chiude al meglio l’album; per merito, anche, del funereo e lento finale. Come ultima, piacevole sorpresa, troviamo una ghost-song creata quasi per gioco, in sala prove, con l’armonica, chitarre acustiche e una bottiglia di birra usata a mo’ di slide.

“Billion Dollar Mouth” rappresenta un debutto ben sopra la sufficienza – pur non distinguendosi particolarmente dalla brulicante massa delle altre proposte similari – per l’originalità del song-writing, soprattutto nei frangenti maggiormente «groove-oriented».
Un ottimo biglietto da visita per i Withate, comunque, al fine di trovare una casa discografica che li supporti adeguatamente nel seguito della loro carriera, così da poterli far saltare oltre l’ostacolo.

Orso “Orso80” Comellini

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Track-list:
1. Inner Prowler 3:58
2. Bloody River 4:17
3. With Hate 4:19
4. The Black Wave (N.S.G.) 3:53
5. Stolen Life 4:27
6. T.o.r. 5:33
7. Laced Snakes 4:35
8. Rise 3:50
9. Thinking, Fighting, Dying 10:53

All tracks 46 min. ca.

Line-up:
Steph – Vocals
Andy – Lead guitar
Hellsick – Guitar/backing vocals
Tripp – Bass
Dan – Drums
 

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