Recensione: Black Metal

Di Alex Lugli - 22 Febbraio 2006 - 0:00
Black Metal
Band: Venom
Etichetta:
Genere:
Anno: 1982
Nazione:
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95

“Black leather hounds, faster than sound
Metal our purpose in life.

Black Metal
Lay down your Soul to the Gods Rock ‘n’ Roll”

Black Metal

Nel 1982 Conrad “Cronos” Lant, Jeff “Mantas” Dunn e Tony “Abaddon” Bray registrano il seguito del debutto “Welcome To Hell” che appena l’anno precedente aveva stravolto e scioccato il panorama Heavy del periodo; pur collocandosi in coordinate temporali/spaziali riconducibili in piena ondata N.W.O.B.H.M. che proprio in quegli anni viveva la sua fase di massima creatività, i Venom esordirono con una miscela esplosiva di Speed/Heavy di grande impatto, associata a tematiche occulto/sataniche (tanto forti quanto innocue) che al tempo era quanto di più pesante potesse essere proposto sul mercato musicale.
Brani come “In League With Satan”, “Welcome To Hell”, “1000 Days in Sodom”, “Poison” e “Schizo”, si riveleranno immediatamente dei veri e propri classici di un modo nuovo di intendere l’Heavy Metal.
Un approcio attitudinale formalmente “punk” (le virgolette sono d’obbligo) con un occhio di particolare riguardo ai contemporanei Motörhead.
In questa formula, semplice ed innovativa, l’inizio della leggenda.
Il disco della riconferma “Black Metal”, registrato in appena 6 giorni presso gli Impulse Studios di Newcastle (Inghilterra), procede nelle medesime coordinate stilistico/tematiche del predecessore, rafforzando ed appesantendo però ancora di più il suono.
Le parti di chitarra, basso e batteria svolgono in questa direzione appieno il loro compito, tanto che non è azzardato parlare in questo album di una particolare alchimia (riuscitissima) di Speed/Proto-Thrash (certi riffs sono inequivocabili in questo senso).
Sin dalle note di apertura dell’omonima Title-Track, la voce sulfurea e sgraziata di Cronos ci accompagna nella traversata metallica che passa necessariamente attraverso episodi come “To Hell And Back”, “Buried Alive”, “Raise The Dead”, la sguaiata ed oltraggiosa “Teacher’s Pet”, le bellissime “Leave Me In Hell”, “Sacrifice” e “Heaven’s On Fire” sino all’apoteosi nella cavalcata nera di “Countess Bathory”, mid-tempo tra le perle dell’album.
“Don’t Burn The Witch” e “At War With Satan (Introduction)” (breve assaggio del successivo “At War With Satan” 1983, registrato contemporaneamente) chiudono un disco epocale nei cui solchi è possibile rintracciare la matrice di tutto il Metal estremo successivo (Thrash, Death e Black), soprattutto dal punto di vista attitudinale-formale/lirico ma anche da quello stilistico (Thrash in primis), e consegnando i Venom alla storia dell’Heavy Metal.
E’ inoltre con questo lavoro che viene coniato per la prima volta in ordine cronologico/temporale il termine “black metal” (soprattutto così esplicitamente, anche se allora utilizzato con un’accezione diversa da come lo intendiamo oggi), termine che andrà in seguito ad identificare un intero sottogenere Metal; questo ad ulteriore conferma e dimostrazione dell’indiscutibile e rilevante peso storico dell’opera in questione.
L’influenza Venomiana si è infatti rivelata nel tempo enorme e spropositata e un pò tutti (dai Metallica agli Slayer, dai Possessed ai Death, il movimento Thrash Tedesco, dai Bathory alle bands della scena Black scandinava, per citare solo i più importanti) hanno tributato il dovuto riconoscimento a Cronos e compagni, considerati a buon diritto ed a ragion veduta i “padrini” dell’ Extreme-Metal intero.
I loro brani minimali, privi di particolari tecnicismi ma allo stesso tempo dannatamente diretti e coinvolgenti, sono ormai entrati nel patrimonio “metallico” comune e hanno tracciato il solco nel quale molti altri gruppi si sono poi rifatti per creare evoluzioni sonore dell’ Hard/Heavy (esasperando ancora di più il concetto musicale dei Maestri) che senza i Venom non sarebbero mai potute esserci.
Il tutto a conferma di una band importantissima e seminale che tanto ha dato alla causa della musica dura.

Alex Lugli

Conrad “Cronos” Lant – Bass, Vocals (“Bulldozer Bass and Vocals – rabid Captor of bestial Malevolence”)
Jeff “Mantas” Dunn – Guitar (“Chainsaw Guitar and Dives – Grandmaster of Hades & Mayhem”)
Tony “Abaddon” Bray – Drums (“Drums and Nuclear Warheads – Barbaric Guardian to the 7 Gates of Hell”)

Tracklist (Original Release)
01- Black Metal (3:45)
02- To Hell And Back (3:04)
03- Buried Alive (4:19)
04- Raise The Dead (2:48)
05- Teacher’s Pet (4:46)
06- Leave Me In Hell (3:37)
07- Sacrifice (4:31)
08- Heaven’s On Fire (3:43)
09- Countess Bathory (3:44)
10- Don’t Burn The Witch (3:20)
11- At War With Satan (Preview) (2:14)

Total Time 39:51

Bonus-Tracks (Castle/Sanctuary CD Re-Issue, 2002)
12- Bursting Out (60 min.+Version) (2:58)
13- Black Metal (Radio One Session) (3:08)
14- Nightmare (Radio One Session) (3:27)
15- Too Loud For The Crowd (Radio One Session) (2:09)
16- Bloodlust (Radio One Session) (2:44)
17- Die Hard (12” Version) (3:06)
18- Acid Queen (12” Version) (2:31)
19- Bursting Out (12” Version) (2:59)
20- Hounds Of Hell (Outtake) (3:20)

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