Recensione: Chapter II – Unfold The Future
Giungono al traguardo del secondo cd i Book Of Reflection, entità musicale patrocinata dal guitar hero Lars Eric Mattsson, artista già coinvolto negli anni scorsi in una lunga serie di collaborazioni e progetti sempre orbitanti all’interno del settore power progressivo.
Come già accaduto per il precedente capitolo omonimo, edito nel 2004, anche questa volta Mattsson ha potuto contare su una serie di ospiti e guests che a vario titolo hanno prestato la propria opera nella realizzazione del nuovo ‘Unfold The Future’.
Sfortunatamente tuttavia, il disco risente della medesima spiacevole caratteristica del suo predecessore: a fronte di una perizia strumentale ineccepibile e di una interpretazione perfetta in ogni ambito, sono ben poche le tracce memorabili e degne di particolare interesse.
Alquanto limitate risultano essere la comunicatività e l’efficacia di un platter freddo e talvolta caotico nel proprio incedere, dove la frenesia regna sovrana e la vena passionale pare sterile e priva di qualsiasi slancio.
In una sola definizione: tecnica 100 – emozioni 0.
Al via con un paio di pezzi tutto sommato gradevoli, la title track ‘Unfold The Future’ e la seguente ‘Bringer Of The Torch’, nobilitate da qualche soluzione melodica di discreta riuscita, dal terzo brano in avanti (la sconclusionata ‘Free My Soul’), il disco procede verso una notevole caduta verticale in termini di coinvolgimento, che ben presto lascia spazio a frequenti sbadigli ed alla sempre fastidiosa ed inopportuna sensazione di noia.
Non bastano le eccellenti voci di Bjorn Jansson (Tears Of Anger) e Martin LeMar (Tomorrow’s Eve), oltre alla grande preparazione di Mattsson, per risollevare un prodotto spiacevolmente ostico ed avaro di feeling.
Le suggestioni proposte da episodi come ‘Ashes To Ashes’, ‘Deep Inside’ e ‘Blink Of An Eye’ sono di fatto trascurabili e non paiono generare grandi sussulti o particolari “scosse” al di la di un composto e moderato applauso, tributabile ai musicisti per il ragguardevole profilo tecnico di cui è adornato l’intero lavoro.
Troppa confusione e voglia spasmodica di stupire, sono i grossi handicap imputabili alla nuova release del virtuoso nordeuropeo; una maggiore linearità, amalgamata con dosi ponderate e ben distribuite di melodie e situazioni in grado di apparire quantomeno scorrevoli, sono gli aspetti che, alla resa dei conti, sembrano più mancare.
Un disco dunque che non va oltre allo status di uscita di “nicchia”, proponendosi come mero riempitivo nella carriera di Mattsson (musicista comunque meritevole e di buon livello), al quale i prog fans potranno rinunciare senza troppi rimpianti.
Tracklist:
01. Unfold The Future
02. Bringer Of The Torch
03. Free My Soul
04. Heal Me
05. Uncover The Lie
06. Ashes To Ashes
07. Make Sure You Don’t Fall
08. Deep Inside
09. Blink Of An Eye
10. Got To Get Low
11. Love Conquers All
Line Up:
Lars Eric Mattsson – Chitarra / Basso / Tastiere / Voce
Björn Jansson – Voce (1,5,8)
Martin LeMar – Voce (2, 6, 9)
Anand Mahangoe – Chitarra
Mistheria – Tastiere (5, 6, 7, 10)
Eddie Sledgehammer – Batteria