Recensione: Completion Makes The Tragedy

Di Stefano Risso - 24 Giugno 2006 - 0:00
Completion Makes The Tragedy
Band: Coldseed
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
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60

I Coldseed sono un nuovissimo progetto targato Nuclear Blast, che annovera
fra le proprie fila personaggi di spicco della scena come il cantante Björn “Speed”
Strid
(Soilwork, Terror 2000, Disarmonia Mundi) e Thomen Stauch, storico
batterista dei Blind Guardian ora in forza nei Savage Circus. Un dischetto
prodotto secondo tutti i sacri crismi del caso, ovvero ottimi suoni, bella veste
grafica, formazione altisonante e buona promozione da parte della label.

Cosa dobbiamo aspettarci quindi dai Coldseed? Definiti come il sound del domani, i
nostri danno vita ad un guazzabuglio metallico composto in buona parte da thrash
metal -riletto ovviamente in chiave moderna-, crossover e hard rock, il tutto
condito da inserti tastieristici ed elettronici. Brani che si attestano su una
base collaudata di alternanza di strofe robuste e ritornelli ariosi, in cui Björn mette in luce un uso molto buono della voce, andando a toccare con le
frequenti melodiose clean vocals lidi pacati in maniera molto più marcata
rispetto ai suoi molteplici
progetti paralleli. Canzoni semplici, a
volte fin troppo scolastiche, ma che hanno nella maggior parte dei casi un
qualcosa che le renda appetibili: vuoi un particolare arrangiamento elettronico,
vuoi un particolare passaggio solistico, un chorus accattivante… insomma,
Completion Makes The Tragedy, ha qualche buona freccia al proprio arco.
Benché le tracce siano ben lontane dalla definizione di “musica del domani”, non
si fa troppa fatica ad arrivare in fondo a questi tre quarti d’ora abbondanti di
musica che sa tanto di valvola di sfogo, un modo come un altro per suonare
qualcosa di non troppo impegnativo ma non per questo scadente.

Del resto vediamo nei Coldseed la partecipazione anche di Oliver Holzwarth
(basso) e di Mi Schuren (alla tastiera), entrambi appartenenti all’orbita
Blind
Guardian
, e un team per la registrazione del disco composta dal bassista dei
Gamma Ray, Dirk Schlächter e dall’ingegnere del suono dei Rage. Quindi una
squadra, tra musicisti e non, di tutto rispetto. Completion Makes The Tragedy
figura
una tracklist abbastanza eterogenea in cui le diverse influenze della formazione
sono sufficientemente diversificate traccia dopo traccia, in modo da rendere
tutto sommato piacevole l’ascolto. Si parte bene con l’opener My Affliction, dal
piglio decisamente moderno/americano, proseguendo poi con Nothing But A Loser, molto
orecchiabile, sostenuta da semplici ma efficaci riff hard rock e con la quarta
Five More To Fix, dall’inizio sorprendentemente meshugghiano (andateci piano
però con i paragoni…) rotto da aperture rock trascinanti. Non
mancano episodi notevolmente infelici come ad esempio Burning With A Shade (mi
chiedo come si possa incidere una brano così brutto) e altri meno fortunati,
vedi la title-track e Hatched.

A mio avviso un album che annovera più qualità che difetti, che gioca sul
filo della blanda aggressività e della melodia in maniera a volte molto
soddisfacente, basti ascoltare l’ottava canzone Reflection, una classica ballata
“strappalacrime”, che seppur nella sua semplicità compositiva si lascia
apprezzare per le ottime qualità del combo che vanno comunque ad influire
positivamente sulla buona riuscita del brano. Un album leggero, che non richiede
alcun impegno durante l’ascolto, se vogliamo anche abbastanza “inutile” dal
punto di vista discografico, ma almeno suonato e prodotto da gente di sicuro
livello. Meglio un side-project discreto come Completion Makes Tragedy che tante
nuove formazioni di pseudo-musicisti ultrapompate dai media. Credetemi.

Stefano Risso

Tracklist:

  1. My Affliction
  2. Democracy Lesson
  3. Nothing But A Loser
  4. Five More To Fix
  5. Burning With A Shade
  6. Low
  7. On My Way
  8. Reflection
  9. Completion Makes The Tragedy
  10. Hatched
  11. Vulture Of The Throne
  12. At Last

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