Recensione: Demo 2007

Di Silvia Graziola - 27 Luglio 2008 - 0:00
Demo 2007
Band: Noumeno
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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85

I Noumeno sono un promettente gruppo romano di recente formazione, fondato nel 2007 dal batterista Emiliano Cantiano e dal chitarrista Danilo Carrabino, con il desiderio di proporre un progressive metal strumentale e molto tecnico ispirato a gruppi come Meshuggah, Liquid Tension Experiment, Spastic Ink, Cynic, Symphony X e Death. Trascorso il tempo necessario per trovare i due membri per completare la formazione nelle persone del chitarrista Fabrizio Agabiti e del bassista Emanuele Calvelli, il quartetto inizia le registrazioni del suo primo demo di quattro brani. È durante l’inverno 2007 che la band inizia a raccogliere i primi consensi dal vivo, suonando a fianco di Illogicist, Chaoswave e partecipando al Prog-Power Metal Fest, mentre alcune radio iniziano a trasmettere nell’etere le nuove canzoni fresche di incisione.

La musica che i Noumeno propongono è un progressive metal di stampo math strumentale di ottima fattura, eseguito dando dimostrazione di possedere sia una grande capacità compositiva, sia una grande tecnica esecutiva e padronanza strumentale. Il demo in questione, breve ma intenso nella durata dei brani, ha il suo punto di forza in una freschezza compositiva che lo rende piacevole da ascoltare anche a chi magari non è avvezzo alle forme di musica progressive più ostiche. Per tentare di inquadrare lo stile della band può essere chiamata in causa la furia schizofrenica dei Behold…The Arctopus, la complessità ricercata degli Spiral Architect e l’ossessività degli Zero Hour.

Sin dalla prima traccia, Psychotic Syndrome, il quartetto romano mostra quelli che sono i punti di forza del suo modo di comporre: riff di chitarra trascinanti e annodati l’uno dopo l’altro con intelligenza e maturità, ricercati assoli di chitarra e di basso e numerosi cambi di tempo. La struttura fortemente eterogenea e segmentata delle canzoni è resa ancora più gradevole dall’originalità delle singole parti che la compongono, che strizzano l’occhio sia ai Symphony X per quanto riguarda il riffing veloce delle chitarre e per gli assoli, sia ai Dream Theater di A Change Of Seasons.

Questi riferimenti ritornano prepotentemente con il brano successivo, Visionary Schizophrenia, un componimento veloce e potente nelle sue partiture che conserva sì ancora cose in comune con il gruppo di Michael Romeo ma le abbellisce ancora una volta con lunghi assoli dal contenuto tecnico elevato, che mostrano ancora una volta come le due chitarre di Fabrizio Agabiti e di Danilo Carrabino siano le principali protagoniste dei brani.

È ora il turno di Panda Song, con il suo tema principale decisamente hard rock che ricorda il noto brano dei Deep Purple Stormbringer, cadenzato e di grande impatto, seguito da partiture decisamente progressive prima e più melodiche poi, ricche di virtuosismi strumentali. Netto è il contrasto tra la parte più melodica del brano, distesa e positiva al punto di ricordare alcuni tratti del prog giapponese e il riff principale, reso di volta in volta sempre più massiccio e granitico, graffiante e rapido.

Con Mind Labyrinth si conclude questo demo e, ancora una volta, il titolo rivela già in parte quello che i Noumeno hanno trasformato in musica: un’introduzione quasi psichedelica, riff di chitarra all’unisono veloci e taglienti, assoli che scalano furiosamente la base su cui sono adagiati. Il brano conserva al suo interno una traccia del death metal più tecnico, soprattutto nella sua parte iniziale, per poi aggredire l’ascoltatore con la sua componente sincopata più marcatamente progressive, con cui termina il disco.

Con questo demo i Noumeno mostrano in quattro maniere diverse quello che sono in grado di fare: comporre un’ottima musica strumentale mettendo nettamente da parte la mera esibizione di abilità tecniche. I brani sono belli non in quanto suonati con grandissime capacità tecniche, ma perché concentrano in pochi minuti gusto compositivo, accuratezza nei dettagli, capacità di stupire, eleganza, preparazione e, non per ultimo, un grande talento accompagnato da un pizzico di follia.

Silvia “VentoGrigio” Graziola

Tracklist:

1. Psychotic Syndrome
2. Visionary Schizophrenia
3. Panda Song
4. Mind Labyrinth

Lineup:

Fabrizio Agabiti: chitarra
Danilo Carrabino: chitarra
Emanuele Calvelli: basso
Emiliano Cantiano: batteria

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