Recensione: Fagioli e Sangria

Di Andrea Bacigalupo - 5 Gennaio 2023 - 23:56
Fagioli e Sangria
Band: Sfregio
Etichetta: Autoprodotto
Genere: Thrash 
Anno: 2022
Nazione:
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80

Sono due giorni che c’ho il dopo sbornia

Oh … Oh …

Belin, questa recensione non parte benissimo! Non mi piacciono gli artisti che sfoggiano un forte turpiloquio od espressioni volgari a go go per darsi un tono. C’è chi vuole apparire un finto ribelle per trovare il consenso del pubblico, soprattutto quello molto giovane, ma poi, se si separano le parole normali, tra un’oscenità e l’altra, non viene fuori una frase di senso compiuto neanche a pagarla, con dei vaffan … utilizzati per chiudere un concetto senza però definirlo.

Non conosco gli Sfregio, anche se stanno a 30 Km da me e, se non ho capito male, abbiamo qualche conoscenza in comune, per cui, quando ho letto alcuni titoli di loro canzoni passate, come ‘I fiori nel culo’, ‘Cazzo Marcio’, ‘Ma vaffanculo’, ‘Stronzi’, ecc. il naso mi si è un po’ storto in automatico.

Ma, per giudicare e cercare di esprimere un’opinione, bisogna prima conoscere, per cui mi sono messo ad ascoltare questo ‘Fagioli e Sangria’, loro quarto album disponibile dal 10 dicembre 2022.

Bhè, come dimostra la loro mascotte in copertina (non proprio un Eddie the Head od un Vic Rattlehead), è un bel cazzotto in faccia tirato senza pietà.

Di volgarità, di  “paròlle do gatto“, ce ne sono un’infinità, con testi che fanno apparire i (pochi) dialoghi dei film porno come delle giaculatorie per famiglie.

Però bisogna dire che lo scopo degli Sfregio è quello di scompisciarsi e far scompisciare dalle risate: non provano a convincere nessuno e non danno contro a nessuno (tranne che ad un certo Robotti, che non so chi sia). Non c’è odio nei loro testi né recriminazione, solo una costante incazzatura insita nelle storie che raccontano, che essenzialmente possono riguardare un po’ tutti, loro solamente le estremizzano con un linguaggio diretto, senza filtri e, soprattutto, esilarante.

Fagioli e Sangria’ sono 37 minuti di divertimento assoluto, di quello che serve per allontanare i problemi quotidiani, frutto di una fantasia artistica che va oltre.

Si muore letteralmente dal ridere ascoltando ‘vado al fiume’, ‘Vecchio si, Vecchio no’, ‘Robotti’ o la versione live de ‘Il Sorpresone’ (originariamente da ‘Stronzi’ del 2015). La cosa incredibile è che tutte le canzoni rimangono in testa alla prima e ti trovi a canticchiarle senza quasi pensarci, con tutte le conseguenze del caso (diciamo che non sono proprio adatte se sei in coda al supermercato od a prendere tuo figlio a scuola …).

E poi, in fondo in fondo, un messaggio lo lasciano anche: andare al mare nei giorni di calca è un delirio … meglio il fiume, se si rimane cazzuti invecchiare non è una tragedia, non si deve bere se si deve guidare ed è meglio mangiar sano.

Testo preferito quello della super ritmata e vivace ‘Vino’, un enciclopedia vinicola che neanche il Grande Veronelli, con la strofa “me ne battu un po’ u belin” che tradisce la provenienza del gruppo (“non me ne frega un c …” per i non liguri).

Ma l’Heavy Metal non sono versi in prosa. E la musica? Gli Sfregio suonano un Thrash ‘N’ Roll – Punk di qualità, aggressivo ed infuocato, con nel mezzo qualcosa di classico per spezzare i ritmi e dare quel tocco in più (ci sono degli assoli molto coinvolgenti, ad esempio).

E’ roba da palco, molto viva ed esplosiva e non riesco ad immaginare i loro testi accompagnati da un altro tipo di sound. Riprendendo alcuni titoli già citati, ‘Vado al Fiume’ è velocissima e detonante, ‘Vecchio si, Vecchio no’ è un Rock ‘N’ Roll stradaiolo, ‘Robotti’ è un super punk, ‘Luci Blu’ ha un retrogusto di Motorhead e ‘Fagioli e Sangria’ è un Thrash d’assalto. C’è tutto quello che può essere considerato pericoloso per la propria cervicale, anche tre estratti live in chiusura che dimostrano quanto gli Sfregio sappiano trascinare e far divertire il proprio pubblico.

Insomma, una bella sorpresa. Colmerò la mia lacuna andando a ripescare la loro discografia precedente.

L’album è stato registrato in parte presso il Blackwave studio di Genova da Fabio Palombi ed in parte nei Nadir Studio di Tommy Talamanca dei Sadist.

Le tre  bonus track live sono state estratte dal Dvd live al Crazy Bull di Genova ‘Sudore e coglioni’ registrato nell’Ottobre 2021.

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