Recensione: Fresh Metal

Di Andrea Bacigalupo - 28 Marzo 2020 - 21:37
Fresh Metal
Etichetta: Massacre Records
Genere: Thrash 
Anno: 2020
Nazione:
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70

Nuovo album per i The Prophecy23, thrash band tedesca che meno tedesca non si può.

Fresh Metal’ è il suo titolo ed è disponibile dal 20 marzo 2020 via Massacre Records.

Partiti da radici Death Thrash, nel 2001, la band è determinata a trovare un sound nuovo, fresco … appunto.

Non è proprio così: i The Prophecy23 suonano un misto di tutto quello che è selvaggio, arrabbiato, indisponente ed anche schizoide, ma che scorre sui palchi dalla notte dei tempi. Mi riferisco agli esperimenti ibridi degli Anthrax con i Public Enemy (‘Bring the Noise’) ed al lavoro di Faith No More, Nuclear Assoult, S.O.D, D.R.I. tra i tanti e, per una certa misura, dei maestri King Crimson con il loro Rock psichedelico.

A questo aggiungono tanto sfacciato Rock ‘N’ Roll ed una certa dose di oscuro Death Metal.

Per cui un bel mischione, con tanta adrenalina e parecchia energia, ma niente di nuovo.

Poco importa, i quattordici brani che compongono l’opera si ascoltano volentieri e, anche se non proprio freschi, danno parecchia carica.

La struttura dei brani vede un importante uso delle voci: non solo uno strafottente folle clean accoppiato ad un demoniaco growl, ma anche sottovoci che escono un po’ da tutte le parti e cori importanti ed incisivi.

E poi tantissimi cambi di tempo: velocità, rallentamenti, cadenze maligne e chi più ne ha più ne metta. Insomma, un piacevole casino della durata di tre quarti d’ora, dove il basso domina con prepotenza le scansioni delle andature musicali, tutt’altro che dirette ma parecchio articolate.

Si può sentire la follia in ‘We Love Fresh Metal’, tanto Punk ‘N’ Roll in ‘No Deep Talks, Just Drinks’ mentre è il Rap a venire fuori in ‘Caps, Trucks and Rock ‘n’ Roll’ e ‘We Kindly Ask to Shred’.

Non mancano brani spasmodicamente veloci: ‘Pump It Up’, ‘I Wish I Could Skate’ e ‘Mammon’ sono altamente deflagranti.

Non mancano una brevissima strumentale, ‘Mexico Maya Mosh’, che di mosh non ha proprio niente ed una malinconica semiballad dai toni cupi, ‘The Greenwolf’, che chiude il lavoro.

Concludendo, ‘Fresh Metal’ non è un capolavoro innovativo ma è parecchio vivo, frizzante, a tratti esagerato e ci fa anche ricordare che la musica serve, oltre che per trasmettere messaggi importanti, soprattutto per divertirsi.

Non ci resta che ascoltarlo con una buona birra in mano ed a volumi proibiti.

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Genere: Thrash 
Anno: 2020
70