Recensione: Hellfueled Satanic Action

Di Daniele D'Adamo - 16 Agosto 2010 - 0:00
Hellfueled Satanic Action
Band: Vörgus
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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38

Agosto 2009.
Grazie alla label transalpina Infernö Records gli svedesi Vörgus, attivi sin dal 1994, riescono finalmente a incidere il loro primo album, “Hellfueled Satanic Action”.

Se il buongiorno si vede dalla copertina, presumibilmente ci si dovrà aspettare – perlomeno – un viaggio nel passato; quando cioè il soggetto degli artworks a volte era minimale e, spesso, dagli effetti inversamente proporzionali alla serietà delle intenzioni. Soggetto che, inoltre, era generalmente accompagnato, ahimè, da una proposta musicale scadente se non pessima.

Una volta iniziato l’ascolto del disco, le funeste previsioni della vigilia prendono forma. Benché il trio di Stoccolma autoproclami il proprio stile come «la perfetta sintesi fra death/thrash/speed ed heavy metal», la realtà critica della questione assume dei connotati ben diversi. A parte il fatto che si potrebbe discutere tranquillamente di speed metal senza sbagliarsi neppure di molto, non è certo il dubbio sulla natura dell’impronta artistica – credo – a preoccupare maggiormente chi si ritrovasse il full-length fra le mani.

Semmai, tutto il resto.

Nonostante la lunga attività svolta nel campo e l’aver partecipato a vari act della scena metal estrema (Internal Decay, Serpentine, Deformity), che avrebbero dovuto consentire ai Nostri di evolversi sotto tutti gli aspetti, la tecnica individuale è a tutt’ora quella minima necessaria per suonare con dignità, almeno, a livelli non professionali. La produzione dell’album è «stranamente» molto valida (non a caso nell’opera mette lo zampino Mike Wead (?), chitarrista impegnato con Mercyful Fate, Candlemass, Bibleblack), il che stride con tutto il resto; facendo venire il dubbio che “Hellfueled Satanic Action” possa essere una goliardata fra amici o qualcosa di simile. Approfondendo la ricerca non emerge nulla in merito per cui non rimane che prenderne atto con le relative, inevitabili conseguenze.      

Il sound del combo nordeuropeo è, infatti, fuori dal tempo e dallo spazio. Forse avrebbe avuto un senso oltreoceano nei primi anni ’80, quando gente come gli Exciter, tanto per fare un nome, muovevano i primi passi dall’heavy verso forme ritmicamente più rapide. Lasciando accuratamente da parte i soggetti delle canzoni (che, sì, farebbero pensare a un lavoro fatto solo per celia), “Hellfueled Satanic Action” mostra sempre il suo scarno aspetto pure osservandolo da tutti i punti di vista. Guitarwork elementare, riffing scontato, cantato impersonale, drumming immutabile dal sempiterno quattro quarti e costruzione dei brani rudimentale non sono giustificati, a parere di chi vi scrive, nemmeno per una rivisitazione old-school del genere che tanto amiamo. Girovagando qualche accenno di consistenza si può anche trovare, come in “Chilling Killing”. Un brano che – magari – avrebbe avuto il suo giusto risalto trent’anni fa, quando la materia «speed metal» era ancora allo stato primordiale. Trent’anni fa, però.
Inutile citare il resto dei pezzi, visto o meglio sentito il loro clima di perenne involuzione.  

La mancanza di un qualunque motivo d’interesse tecnico/artistico/compositivo, caratteristica a questo punto principale di “Hellfueled Satanic Action”, difficilmente convincerà all’acquisto anche il più intransigente e ortodosso dei metalhead.
Tantomeno, gli altri.   

Daniele “dani66” D’Adamo

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Track-list:
1. Hellfueled Satanic Action 2:26
2. Chilling Killing 3:14
3. In Metal We Trust 2:53
4. Down In Flames 2:55
5. Hell Hell Satanas 3:53
6. Headhunter 4:18  
7. Slave 3:55  
8. Kill To Live To Kill 2:57
9. My Beloved 4:04

Line-up:
Nenne Vörgus – Vocals, Bass
Straight-G – Guitars, Backing Vocals
Killalot – Drums, Backing Vocals

 

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