Recensione: Holycaust

Di Stefano Risso - 28 Gennaio 2008 - 0:00
Holycaust
Band: Malencolie
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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67

Quarta pubblicazione per i Malencolie, formazione perugina che dagli
esordi gothic è ora giunta a un black/death d’atmosfera. Holycaust
è il primo lavoro che segna questa nuova direzione, con risultati pienamente
sufficienti.

Un carro armato in copertina è quasi sempre presagio di musica guerrafondaia,
violenta e feroce, invece i Malencolie “sorprendono” presentando brani di
ampio respiro, ben lontani dalla ricerca della velocità e della ferocia fine a
se stessa, in cui si può apprezzare la volontà da parte di questi ragazzi di inserire
atmosfere e melodie che ben si sposino con le parti più tirate del lavoro. Con
una prevalenza della componente black metal, Holycaust suona
potente e diretto, ma allo stesso tempo oscuro, in cui le influenze death e
thrash danno il giusto tiro alle canzoni.

Particolarmente efficace è il primo vero pezzo del disco, Witches Dance,
in cui i Malencolie sembrano dare il meglio, raggiungendo il punto più
elevato del lavoro attraverso un songwriting snello ma curato, in cui ogni
cambio di regime è posizionato al punto giusto, con chitarre veloci ed
espressive, stacchi maggiormente atmosferici e una buona componente solistica.
Bello anche il seguente brano, R.I.P, pacato, con arpeggi di chitarra
suggestivi e voce sussurrata, a cui seguono minuti che confermano le buone
capacità dei Malencolie.

Una leggera flessione sul finale, dovuta più che altro a un songwriting un
po’ troppo statico, non pregiudica la positiva valutazione di Holycaust,
curato anche come produzione e artwork. Una bella prova.

Stefano Risso

Tracklist:

1. Intro
2. Witches Dance
3. R.I.P
4. Cold As Ice
5. Extrmi-Nation
6. Cruelty Of The End

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