Recensione: Hostile Resistence

Di Andrea Bacigalupo - 6 Marzo 2022 - 20:59
Hostile Resistence
Etichetta: Inverse Records
Genere: Thrash 
Anno: 2022
Nazione:
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73

Dopo un silenzio discografico di quasi tre anni tornano i finlandesi Midnight Bullet con ‘Hostile Resistence’, il loro quarto album. In effetti, la pubblicazione del nuovo Full-Length era prevista per l’autunno del 2021, ma problemi di produzione ne hanno rimandato l’uscita al 04 marzo 2022. Pazienza, succede … lo ascoltiamo adesso.

Con uno stile che richiama gli schemi del Metalcore di fine ’90 – primi 2000, la band intercala strati sonori tra il Thrash Bay Area ed il Groove con andature più melodiche, tirando fuori dieci tracce dirette e parecchio energiche.

Per le sezioni aggressive, gli assalti sono sostenuti ed il tiro è essenzialmente veloce e coinvolgente, pur rimanendo controllato. Le influenze sono principalmente quelle di Metallica e Megadeth, con qualche breve spunto tendente ai Pantera per le parti più determinate: è rabbia guidata dalla tecnica, che nei Midnight Bullet è parecchia, sofisticata e con un tratto distintivo che porta a ringiovanire quello che viene suonato da oltre quattro decenni.

C’è varietà e dinamismo, con inserti che vanno ad attingere da altri segmenti della musica dura. Si citano, ad esempio, l’ansiogena e disturbante ‘Dead Redemption’, ‘Take Me Away’, che guarda l’alternative e la rockeggiante, ma scura ‘Enemy Number One’, con la sua chitarra ‘slide’.

Le parti melodiche, costituite dai ritornelli, mantengono la carica del pezzo e  creano un buon bilanciamento tra la loro intensa luce bianca e la pesante oscurità emanata dal Thrash. Difettano però di fantasia in quanto sembra di ascoltare uno dei tanti gruppi metalcore di quindici anni fa.

Questo non compromette nulla: l’album sprigiona una forza detonante e scorre via senza problemi nel raccontare le sue storie, che parlano di ribellione e rivoluzione contro gli abusi di potere.

Il cantato è pulito e comunicativo, la ritmica è tagliente e coinvolgente, la batteria è un bel martello, particolarmente incisiva quando contrasta la melodia vocale e gli assoli sono eleganti e di gran fattura.

Produzione e arrangiamenti sono raffinati e nulla è lasciato al caso per la realizzazione di un lavoro di classe secondo la migliore tradizione dei paesi scandinavi.

Parlando più nello specifico delle canzoni, trovo particolarmente intrigante il terzetto posto alla partenza: ‘Rain on Me’, la Title-Track e ‘Paranoia Obsession’, ma friggono bene anche ‘Rise and Fall’ e la già citata ‘Enemy Number One’.

Al contrario, per quanto apprezzi il tentativo di diversificare, non riesco a farmi coinvolgere più di tanto da ‘Dead Redemption’ e ‘Take Me Away’.

Nel complesso, però, il lavoro è più che positivo ed ‘Hostile Resistence’ è sicuramente tra gli album, di quest’anno, da ascoltare con attenzione ed a volumi parecchio alti. Non deluderà.

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