Recensione: Just Like This

Di Matteo Pedretti - 28 Dicembre 2021 - 7:00
Just Like This
Etichetta: Go Down Records
Genere: Hard Rock  Stoner 
Anno: 2021
Nazione:
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70

Gli Small Jackets nascono nel 2000 con il preciso intento di traghettare nel nuovo Millennio il Rock più puro e tradizionale e tenerne viva la fiamma. Con Danny Savanas alla batteria (unico componente del nucleo originale presente nella formazione attuale) e Lu Silver alla voce e alla chitarra ritmica, la band esordisce con “Play at High Level”, pubblicato nel 2004 dalla Go Down Records. L’ etichetta trevigiana si occuperà anche dei successivi “Walking the Boogie” (2006), che vede la partecipazione di ospiti illustri come Nick Anderson e Robert Dalhqvist degli Hellacopters, e “Cheap Tequila” (2009). Con “IV” (2014), invece, i Nostri passano alla label svedese Transubstans Records, orientandosi verso un Rock più duro.

Dopo aver condiviso il palco con diversi nomi internazionali tra cui The Damned, The Stooges e Danko Jones e in seguito ad alcuni avvicendamenti in seno alla line up, gli Small Jackets, cristallizzatisi da oltre 7 anni nella formazione attuale, lo scorso 17 dicembre hanno rilasciato “Just Like This”, il quinto capitolo della loro discografia. L’album segna non solo il ritorno a quel Rock dalle venature Blues delle origini, ma anche quello al roster della Go Down Records.

“Midnight Town” apre le danze all’insegna di un Rock selvaggio, con richiami Rock ‘n’Roll da parte di chitarre e piano, che va a braccetto con una certa attitudine Punk. Il medesimo approccio diretto e tirato è rintracciabile più avanti in “Breakin’ the Line” e “Get Out of My Way”, con i loro sprazzi Stoner, e in “The Jail”, caratterizzata da uno spiazzante – quanto ben amalgamato – intermezzo di sax e da un finale Surf.

Continuando in ordine sparso, “Getting Higher”, “Next Level” e “Movin’ On” sono passaggi Hard Rock dal pronunciato sapore Blues nei cui riff, assoli e registri vocali aleggia lo spirito dei grandi del genere, Aerosmith in primis. Fuori dal coro “Funky Crunchy Woman” che, come suggerito dal titolo, è un interessante Funky Rock con tanto di percussioni e “Celebrate”, la ballata di chiusura in cui sezione ritmica, chitarre, piano e voce si intrecciano delicatamente per definire atmosfere soffuse che si muovono tra Blues e Soul.

L’approccio stradaiolo e “right in your face” che pervade la maggior parte dei brani non offusca la validità della prova tecnica offerta dai musicisti: basso e batteria sono puntuali e in grado – a più riprese – di prendere in mano il timone delle composizioni; le chitarre macinano una notevole quantità di riff e assoli di qualità; i contributi di tastiere e pianoforte sono centellinati e sempre indovinati; le linee vocali sono incisive e versatili. Buona anche la produzione che, pur senza rinunciare a uno sguardo retrospettivo, è precisa e potente.

Questo lavoro è un concentrato di Rock autentico e divertente. Se nei frangenti più classici si avvertono occasionali cali di personalità dovuti ad alcuni rimandi un po’ troppo enfatizzati a certi mostri sacri del genere, al contrario gli Small Jackets sembrano riuscire ad esprimere al meglio le proprie potenzialità nei passaggi più ruvidi e veloci, nei quali la loro carica esplosiva emerge in tutta la sua notevole portata. “Just Like This” trasuda passione ed è capace di regalare un’abbondante mezz’ora di Rock elettrificante e spensierato.

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