Recensione: Kingdom unfold

Avevo avuto modo di apprezzare i tedeschi Rigorious al momento del loro debut album, quell’ottimo “Night of retribution”, uscito nel 2023; ero quindi molto curioso di ascoltare questo nuovo disco, uscito a metà gennaio per la sempre attenta Metalapolis Records ed intitolato “Kingdom unfold”. Il full-length è composto da 12 pezzi, per la durata totale di quasi 49 minuti, ed ha un artwork piacevole con il classico guerriero incappucciato, a guardia di quello che sembra una sorta di portale sci-fi. Il sound dei teutonici è ancorato al classico power metal di gente come Orden Ogan & C., ma è connotato dalla voce baritonale dell’ottimo Lukas Remus, indubbiamente un cantante molto differente dai soliti cliché del power metal (voce acuta o voce sporca), quasi più indicato per il gothic che per questo tipo di musica metal; provate ad ascoltarlo nelle piacevoli “Hear me out” o “Midnight” e ditemi se non vi ricorda qualche cantante del gothic scandinavo, sia per profondità e tonalità della voce che per espressività.
Indubbiamente questa carta può dimostrarsi vincente, quanto meno per distinguere i Rigorious dalla massa delle altre bands che suonano power metal; il gruppo cerca anche di fare qualcosa di interessante con una seconda voce in growling (del chitarrista Christopher Blankenaufulland), ma si tratta di un esperimento non proprio felice che, fortunatamente, è alquanto limitato e finisce per disturbare relativamente (solo in “Dreams” si tende ad esagerare), essendo troppo stridente il confronto fra le due voci.
Molto meglio quando a duettare con Remus c’è una voce femminile (come, ad esempio, in “The wish”), anche se non abbiamo informazioni su chi sia questa ospite. Le canzoni scorrono via tutte in maniera piacevole ed il songwriting è ben fatto, dato che non ci sono brani di livello qualitativo inferiore alla media ed anche il minutaggio non è mai eccessivo, segno che la band sa essere concisa ed efficace, puntando dritta al sodo. Strumenti protagonisti sono le due chitarre della coppia Blankenaufulland e Famula che intessono muri di riff e piacevoli assoli, ben supportati dal pulsare del basso di Sebastian Kanczok, mentre Paul Reil alla batteria impone ritmi frizzanti, grazie ad un sapiente uso della doppia-cassa. I vari ascolti dati a questo disco sono sempre stati gradevoli ed hanno confermato sostanzialmente tutto quanto di buono i Rigorious avevano realizzato con il loro debut album, tanto che è lecito affermare che questo “Kingdom unfold” è certamente tra i migliori dischi power metal usciti nella prima metà di questo 2025!